Importante sentenza del Consiglio di Stato (15 luglio 2013, n. 3849) che aiuta a mettere dei precisi paletti al costume “tutto italiano” di affidare incarichi di specifica competenza di Ingegneri e Architetti alle Università tramite contratti di consulenza, senza evidenza pubblica e con un danno notevole per i professionisti tecnici.
Nello specifico, i Giudici di Palazzo Spada hanno rigettato il ricorso dell’ASL Lecce e dell’Università del Salento, contro la decisione del Tribunale di Primo Grado di annullare una convenzione stipulata tra di esse per la valutazione della vulnerabilità sismica degli ospedali della provincia, e viene sconfessata l’ardita tesi sostenuta dall’Università, secondo cui gli studi di vulnerabilità sismica delle strutture farebbero parte della ricerca scientifica “per i rilevanti profili di innovatività”.
Ma facciamo un passo indietro e riepiloghiamo brevemente i passi salienti della vicenda che risalgono al 2009.
Quell’anno l’ASL di Lecce aveva affidato all’Università del Salento, tramite un contratto di consulenza, le attività di studio e di valutazione della vulnerabilità sismica delle strutture ospedaliere della Provincia di Lecce, per un importo di 200.000 euro al netto di IVA.
L’incarico consisteva nello svolgimento delle seguenti attività:
– individuazione della tipologia strutturale
– individuazione dei materiali impiegati per la costruzione e dei metodi di calcolo adottati
– verifica della regolarità strutturale e nell’analisi sommaria della risposta sismica globale dell’edificio
– elaborazione dei risultati delle attività
– stesura di schede tecniche di diagnosi strutturale.
All’epoca furono gli Ingegneri a protestare nei confronti di un affidamento di incarico senza alcun tipo di gara e lesivo della libera concorrenza e del libero mercato. Ebbene, dopo quattro anni, il Consiglio di Stato conferma la ragionevolezza delle tesi degli Ingegneri, rigettando il ricorso dell’ASL che si era opposta all’annullamento della convenzione con l’Università, già stabilita dai Giudici amministrativi del T.A.R. Lecce.
Due parole in ultimo. Palazzo Spada ha ricordato che le attività oggetto dell’incarico affidato all’Università sono oggettivamente ascrivibili a servizi tipici delle professioni di Ingegnere e Architetto, come peraltro sancito anche a livello comunitario.
La sentenza, favorevole agli Ingegneri e ai liberi professionisti tecnici, è importante anche per sottolineare una volta di più come le Università debbano “preparare” al lavoro i futuri ingegneri e architetti e non, come invece troppo spesso avviene, mettersi in gioco in prima persona creando una turbativa del mercato che facciamo fatica a giustificare.
Per ulteriori approfondimenti, leggi il commento degli Ingegneri del CNI e il testo integrale della sentenza 15 luglio 2013, n. 3849 del Consiglio di Stato.
Di Mauro Ferrarini
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