Un Manifesto per le libere professioni tecniche: quattro proposte al Governo

Gli architetti e gli ingegneri, consci del ruolo che le professioniste e i professionisti dell’area tecnica ricoprono nella società italiana, presentano al Governo quattro proposte per risolvere le criticità che rischiano di compromettere lo sviluppo del Paese. Al centro: equo compenso, flat tax, efficientamento sismico ed energetico, concorsi di progettazione

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I Consigli Nazionali degli Ingegneri e degli Architetti (CNI e CNAPPC), insieme a Inarcassa e Fondazione Inarcassa, Inarsind (Sindacato Nazionale di Architetti ed Ingegneri liberi professionisti), AIDIA (Associazione italiana donne ingegneri e architetti), ALA – Assoarchitetti (Associazione degli architetti e degli ingegneri liberi professionisti italiani) e Federarchitetti, hanno sottoscritto un vero e proprio Manifesto da sottoporre al Governo.

Si legge infatti nel comunicato di diffusione dell’iniziativa: “Gli architetti e gli ingegneri, consci del ruolo che le professioniste ed i professionisti dell’area tecnica ricoprono nella società italiana – consapevoli anche dell’entità numerica delle presenze al femminile nel mondo tecnico professionale – presentano al Governo quattro proposte per risolvere le criticità che rischiano di compromettere lo sviluppo del Paese“.

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1. Equo compenso

La legge sull’equo compenso rappresenta sicuramente un importante passo avanti nella difesa della dignità dei liberi professionisti, spesso elemento debole in un mercato non regolamentato. Affinché la norma trovi piena applicazione e possa ottenere gli obiettivi per cui è stata varata i sottoscrittori del Manifesto ritengono fondamentale:

  • estendere l’applicazione delle norme introdotte in materia di equo compenso per i professionisti a qualsiasi tipo di committenza, pubblica e privata;
  • garantire l’applicazione dell’equo compenso per tutti gli affidamenti di incarichi professionali in modo da assicurare la qualità della prestazione professionale, a beneficio dell’amministrazione e dunque dei cittadini;
  • vietare alle Stazioni Appaltanti la possibilità di bandire gare per l’affidamento di attività professionale in forma gratuita.

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2. Flat Tax

Il regime forfettario, introdotto dalla Legge di stabilità del 2015 per i ricavi fino a 30 mila euro e recentemente esteso fino alla soglia di 85 mila euro, ha trovato fin da subito – per via del favorevole regime fiscale e della semplificazione degli adempimenti fiscali – ampio riscontro tra la categoria dei Liberi Professionisti. Le modalità applicative e i requisiti richiesti per potervi aderire hanno avuto come effetto non secondario quello di disincentivare le associazioni professionali e creare una disparità – all’interno del medesimo mercato – a causa del diverso regime IVA, considerando che i professionisti in regime forfettario non la applicano.

Pur condividendo lo spirito della misura si ritiene necessario adottare alcuni accorgimenti atti ad eliminare le criticità e gli effetti potenzialmente dannosi sull’intera categoria, in un momento in cui è necessario favorire l’aggregazione professionale e la crescita delle realtà organizzate.

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Si propone quindi di:

  • consentire l’applicazione della Flat Tax sul reddito individuale anche in presenza di partita IVA unica relativa a studio associato, società tra professionisti e di professionisti, per associazioni professionali fino a cinque soci;
  • prevedere l’applicazione dell’IVA sulle prestazioni professionali, operazione neutra per i professionisti ma positiva per il bilancio dello stato;
  • consentire a chi aderisce al regime forfettario la detrazione dei contributi previdenziali anche non obbligatori (riscatto, contributi volontari, ecc.) in modo da incentivare il risparmio previdenziale e la costruzione di rendita previdenziale adeguata ai futuri bisogni.

3. Efficientamento sismico ed energetico

I bonus edilizi varati dopo la pandemia Covid (in particolare il Superbonus) hanno avuto il positivo effetto di riattivare un settore in crisi e di riportare al centro del dibattito politico il tema dell’ammodernamento del patrimonio edilizio italiano. È necessario ora passare da una fase emergenziale a una strutturale, con prospettive di medio lungo periodo che, a fronte di una razionalizzazione della spesa pubblica connesse con le misure di incentivo, possano portare ad un efficientamento sismico ed energetico di una fetta importante del patrimonio immobiliare, sia alla luce della rischiosità sismica del nostro territorio che della direttiva comunitaria sull’efficientamento energetico.

Si propone quindi di:

  • varare misure coordinate di incentivazione degli interventi di efficientamento sismico ed energetico, con aliquote modulari e crescenti in funzione degli obiettivi raggiunti, definite in modo da essere sostenibili per il bilancio dello stato e – nel contempo – responsabilizzare i proprietari degli immobili nella definizione e gestione dei lavori;
  • definire la validità delle misure su di un intervallo temporale consono a permettere la programmazione degli interventi, evitare fenomeni speculativi e garantire il raggiungimento degli obiettivi, considerando i tempi propri dell’edilizia;
  • permettere l’accesso ai bonus senza vincoli di reddito, mantenendo in vigore lo strumento della cessione del credito, quantomeno per le fasce della popolazione con redditi bassi, inserendo precisi vincoli per evitare speculazioni e truffe, valorizzando a tal fine il ruolo dei professionisti a difesa dell’interesse pubblico.

4. Concorsi di progettazione

I concorsi sono lo strumento per realizzare – con il contributo creativo dei professionisti che si confrontano su progetti – le città, espressione di bisogni e valori delle persone e delle comunità che le vivono; sono quindi il modo migliore per valorizzare il talento dei professionisti, garantire l’inclusione dei giovani nel disegnare il futuro delle architetture delle città sostenibili, e rappresentare l’espressione dell’esistenza della comunità nella sua evoluzione.

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Si propone la procedura del concorso di progettazione per l’affidamento dell’incarico professionale del progetto d’architettura e delle attività connesse, per tutte le opere significative per l’uso e/o per il luogo nel quale si realizzano. La gradualità del processo concorsuale in due fasi permette una equilibrata competizione tra tutti i soggetti partecipanti, consentendo di premiare la miglior proposta, senza appesantire con inutili costi e dispendio di tempo i concorrenti e i soggetti che promuovono tali procedure concorsuali.

Un Manifesto per le libere professioni tecniche: quattro proposte al Governo 21 06 2023 Manifesto LP foto

Comunicato stampa a cura di Alessandro Cozza, Ufficio Comunicazione & Media Relations

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Immagine di apertura: iStock/nd3000

Redazione Tecnica

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