Perché cadono i cappotti termici?

L’installazione di un cappotto è un’idea semplice ma complessa, un’operazione da non prendere sottogamba perché le conseguenze possono anche essere molto problematiche. Un caso studio e relativa analisi del quadro patologico

Purtroppo, non sono rare le immagini che ritraggono i crolli dei cappotti termici dalle facciate degli edifici che sono stati sottoposti ad interventi di isolamento. Si tratta di un danno estremo alla base del quale ci sono motivazioni specifiche spesso legate ad un cattivo fissaggio o la scelta di materiali non idonei.

Per meglio comprendere quale tipo di considerazioni fare in fase di progettazione e di montaggio, riportiamo in questo articolo un caso studio, con relativa analisi del quadro patologico, estratto dal volume Le patologie del cappotto termico di Sergio Pesaresi, edito da Maggioli Editore.

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L’installazione del cappotto termico è un’operazione non banale

La caduta del cappotto investe direttamente i primi strati funzionali del sistema cappotto.

L’installazione di un cappotto è un’idea semplice ma complessa, un’operazione da non prendere sottogamba, da non banalizzare perché le conseguenze possono anche essere molto problematiche.

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Caso studio e analisi del quadro patologico

La palazzina si compone di cinque piani fuori terra. È evidente il crollo del cappotto termico che interessa parzialmente una facciata con un’estensione ad andamento diagonale che digrada dai piani alti verso il basso. Al quinto piano l’area del distacco del cappotto, infatti, interessa l’intera larghezza e diminuisce progressivamente ai piani inferiori fino ad azzerarsi al piano terra.

Perché cadono i cappotti termici? Le patologie del cappotto termico Pesaresi Maggioli Editore
Fig.1_Crollo del cappotto (gentile concessione Roefix) – Le patologie del cappotto termico©Maggioli Editore

Il fulcro del crollo è rappresentato dallo spigolo di sinistra della facciata. Osservando le immagini in fig.1 possiamo notare che:

  • i pannelli che si sono distaccati e raccolti a terra presentano l’incollaggio eseguito unicamente in punti centrali e che non interessa minimamente il perimetro dei pannelli;
  • non si nota la presenza di tasselli né sui pannelli né sulla parete;
  • sulla parete non sono rimaste tracce né impronte né macchie del collante;
  • lo spigolo di destra del quinto piano non presenta immaschiature d’angolo fra i pannelli delle due facciate concorrenti e infatti il distacco segue esattamente lo spigolo;
  • lo stesso si può dire dello spigolo di sinistra;
  • il distacco centrale prosegue su un’unica linea verticale che sta a denunciare un montaggio dei pannelli senza sfalsamento di una fila rispetto all’altra;
  • i pannelli, nella loro caduta, si sono separati da quelli vicini senza trascinarsi via lo strato di rasatura e di finitura i quali sono rimasti integri nelle parti non crollate.

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Le patologie del cappotto termico

Il cappotto termico si è imposto come il sistema più adatto a migliorare l’efficienza energetica degli edifici esistenti e a risolverne i ponti termici presenti, e il più utilizzato per garantire un basso fabbisogno energetico ed un alto comfort abitativo negli edifici di nuova costruzione.Anche se i primi cappotti sono stati installati trent’anni, fa spesso con metodi “naif”, la stragrande maggioranza ha meno di dieci anni e questo significa che le prime patologie si stanno palesando proprio ora. Il sottotitolo “prevenzione e diagnosi” riassume il programma e il metodo con i quali questo libro intende procedere per affrontare il tema delle patologie del cappotto termico.Rappresentano i due punti di vista di un medesimo tema, sguardi antitetici ma fra loro complementari. La prevenzione delle patologie edilizie è il compito del progettista, di colui che crea l’opera. Egli deve applicare tutte le conoscenze che ha appreso per ottenere qualità costruttiva e per evitare che l’opera progettata possa, in un lasso di tempo inferiore rispetto alla durata programmata e richiesta, ammalarsi e divenire obsoleta o, addirittura, pericolosa. Il suo è un intervento a monte, ante. La diagnosi delle patologie è compito del perito. Egli deve saper individuare le cause che le hanno determinate e, quando richiesto, saperle curare.Spesso viene chiamato anche ad anticipare un probabile danno futuro interpretando i piccoli segnali visibili o utilizzando tecnologie adatte a monitorare un processo patologico nascosto in corso o sul punto di attivarsi. Il suo è un intervento a valle, post. Dal suo operato e dalla sua perizia tecnica deve risultare con chiarezza sia la causa dei danni che si sono manifestati sia le responsabilità di quanto, purtroppo, accaduto. L’obiettivo dichiarato di questo quaderno, che esce per la apprezzata collana dedicata alle patologie edilizie, è fornire le conoscenze dei meccanismi che sovrintendono al corretto comportamento del sistema cappotto in modo tale che possano essere utilizzate indifferentemente sia in sede di prevenzione che di diagnosi. A rafforzare il taglio pratico e operativo dell’opera contribuiscono i casi di studio che l’autore propone, descrivendo svariati casi di patologie che hanno interessato i cappotti termici.Sergio PesaresiIngegnere civile, progettista specializzato in costruzioni ecosostenibili e di bioarchitettura. È consulente e docente dell’Agenzia CasaClima di Bolzano. Progettista di case passive certificato dal Passvhaus Institut di Darmstadt (D) e accreditato presso il PHI-Ita di Bolzano. Supervisor della Fondazione ClimAbita e SouthZeb designer. Tecnico base di ARCA e Tecnico ufficiale Biosafe Certificato EES Avanzato – Esperto in Edilizia Sostenibile italiana. Studioso delle tematiche del Paesaggio e della Mobilità Sostenibile. È docente in corsi di aggiornamento professionale e consulente di Fisica Edile.

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Foto:iStock.com/yorkfoto

Redazione Tecnica

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