Superbonus: perché non usare il sughero per il cappotto?

È un ottimo materiale per regolare l’umidità, assorbire gli odori e fornire un piacevole riverbero del suono. Ecco i motivi per realizzare il cappotto in sughero e isolare sia edifici esistenti che nuove costruzioni

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Il sughero è uno i materiali in edilizia che negli ultimi anni sta riscuotendo un notevole successo. Viene utilizzato per pavimentazioni, isolamenti rigidi, finiture esterne, sottofondi, rivestimenti acustici e controsoffitti. Garantisce quiete e comfort per le alte capacità insonorizzanti, e fornisce un impatto ridotto sulle articolazioni, gambe e schiena grazie all’elasticità, diversamente dai pavimenti con piastrelle. È impermeabile ma respira, quindi resiste a muffe e funghi, resiste al fuoco, non è tossico e non emana composti organici volatili (VOC).

L’industria delle costruzioni richiede sempre più materiali alternativi ecologici e rinnovabili, che offrano un minore impatto ambientale e il sughero è uno di quelli che stanno guadagnando importanza nel settore dell’edilizia sostenibile ed eco-efficiente.

Ma vediamo come usarlo in maniera efficace anche per l’efficientamento energetico degli edifici collegato alle detrazioni edilizie (ad esempio Superbonus, Ecobonus o Bonus facciate). È infatti un ottimo materiale da considerare per il cappotto termico.

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Articolo a cura di Alida Ferreri, geometra libero professionista, iscritta al Collegio dei Geometri e Geometri Laureati di Mondovì Delegato Cassa, Vicepresidente e Segretario Generale Associazione Nazionale “Donne Geometra”. Esperta in Edificio Salubre e rilevazione del gas Radon.

Superbonus: perché non usare il sughero per il cappotto?

La ricerca di materiali e soluzioni più sostenibili gioca un ruolo chiave nella tutela dell’ambiente. Inoltre, trascorrendo circa l’85-90% della nostra vita negli edifici – tra casa, lavoro e tempo libero, gli ambienti sono determinanti per la nostra salute e quindi la scelta oculata di materiali edili sani è basilare.

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Il sughero è dunque un materiale da costruzione sostenibile. Per sua stessa natura è sia riciclabile che rinnovabile, e riscuote molta attrazione un po’ ovunque, persino la NASA l’ha scelto per la leggerezza e la capacità di isolamento, utilizzandolo come isolante nelle navette spaziali.

Nonostante il perdurare dello scetticismo riguardo questo materiale, il sughero è estremamente impermeabile e resistente all’abrasione. È anche bello da vedersi per le qualità estetiche e le tonalità calde e naturali.

Durante la sua produzione nulla va sprecato e le normative per l’industria e la produzione del sughero sono molto rigide, infatti le querce da sughero non possono essere raccolte fino a quando l’albero non ha almeno 25 anni e anche allora, può avvenire solo ogni 9 anni. Tra l’altro gli alberi non sono trattati con pesticidi, una bella concretezza sia per l’ambiente, che per la salute di tutti.

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Dove applicarlo?

Il sughero regola l’umidità, assorbe gli odori e fornisce un piacevole riverbero del suono, perfetto non solo negli ambienti residenziali, ma anche nelle strutture ospedaliere o le residenze per gli anziani, gli asili e le scuole in genere. Come rivestimento è impermeabile protegge l’edificio dagli elementi per un materiale significativamente negativo al carbonio.

Sughero, come usarlo nel cappotto per il Superbonus

In questo tempo, molti sono orientati a riqualificare le proprie case, usufruendo degli incentivi fiscali del Superbonus, ed il cappotto termico è tra i lavori più gettonati.

Il cappotto in sughero permette di isolare in modo efficiente e naturale sia edifici esistenti che nuove costruzioni. È tra gli elementi costruttivi che offre il maggior potenziale di risparmio in bolletta e mette al riparo le persone da una serie di patologie soprattutto respiratorie, perché combatte l’inquinamento indoor, molto dannoso per ogni fascia di età.

Con 4 cm di sughero solitamente si arriva ad una riduzione dei consumi di ben il 50%, mentre ne bastano solo 11 di centimetri per arrivare ad una riduzione delle dispersioni pari a -75%. Certamente per raggiungere i livelli di trasmittanza imposti dalle normative vigenti e poter accedere a gli incentivi fiscali negli interventi di riqualificazione energetica, è necessario intervenire con cappotti di un buon spessore.

Il cappotto isolante in sughero garantisce una casa salubre: consente infatti di aumentare la temperatura superficiale interna migliorando le condizioni di comfort interne agli edifici. Va ricordato che in presenza di basse temperature superficiali interne, il rischio di formazione di umidità e muffe si amplifica, rendendo l’ambiente insalubre, con ripercussioni sulla salute degli occupanti. Il cappotto, permettendo un aumento delle temperature delle pareti perimetrali, riduce il rischio di formazione di muffe, soprattutto in prossimità degli spigoli e dei soffitti.

Muffe e condense: come può intervenire il progettista?

La muffa in casa, oltre a creare delle antiestetiche macchie, rilascia delle spore molto fini che vengono disperse nell’aria ed inalate dalle persone, che possono causare seri danni alla salute, in particolare alle categorie più deboli, ovvero i bambini e gli anziani.

Sul punto il Ministero della Salute, nel dossier “Umidità e Muffe” ha confermato l’associazione tra i danni funzionali respiratori e le muffe e/o umidità domestica. Tra i disturbi e i danni alla salute immediati ci sono la rinite allergica, o raffreddore allergico, difficoltà di concentrazione e riscontrata stanchezza,  mal di testa, congiuntivite, dermatiti con desquamazione della cute.

A lungo termine vengono spesso riscontrati, asma bronchiale allergica, polmonite da muffa, cancro.

Come scegliere il sughero?

Sicuramente un cappotto esterno in sughero è più performante, rispetto ad un cappotto interno. Ma quando le caratteristiche dell’edificio non consentono di operare all’esterno o in presenza di vincoli architettonici, è senza dubbio necessario installare il sistema isolante in corrispondenza delle pareti perimetrali dei locali. È bene verificare le certificazioni del prodotto fornite dalle aziende produttrici e valutare i parametri delle emissioni o degli eventuali componenti chimici come stabiliti dai Criteri Ambientali Minimi (CAM), di cui al decreto dell’11 ottobre 2017.

La coibentazione interna della parete va sempre abbinata ad un intervento più ampio, che riguarda anche l’intradosso del solaio, per ridurre l’effetto negativo dei ponti termici.

Quanto costa?

Un cappotto in sughero è durevole, i costi sono convenienti, il prezzo inclusivo di manodopera si aggira intorno ai 40-50 euro al mᒾ e sicuramente non arreca pregiudizio alla salute come altre soluzioni più economiche che condizionano invece l’areazione, diminuendo fortemente il comfort interno e la salubrità dell’immobile.

Muffe, Condense e Umidità nella progettazione edilizia

Muffe, Condense e Umidità nella progettazione edilizia

<p>La presenza di vapore d&rsquo;acqua all&rsquo;interno e all&rsquo;esterno degli edifici &egrave; inevitabile, ma in molti casi si possono presentare situazioni in cui, a causa di errori di progettazione o di comportamenti poco attenti da parte degli utenti, si creano le condizioni che permettono la proliferazione di muffe con conseguente degrado dei materiali e rischi per la salute degli occupanti.<br /><br />Sono numerosi i fenomeni che possono determinare queste situazioni, difficili da prevedere sia a livello progettuale che di diagnosi.<br /><br />Il tecnico in fase di progettazione o di ristrutturazione degli edifici di qualunque destinazione d&rsquo;uso deve garantire il benessere termoigrometrico degli occupanti, la qualit&agrave; dell&rsquo;aria e rispettare i requisiti di legge riguardanti l&rsquo;assenza di rischio di formazione di muffe e condense. Questo manuale si propone come una guida completa per affrontare e risolvere i problemi igrometrici degli edifici legati ai fenomeni di formazione di muffe e di condensa.<br /><br />Con numerosi esempi pratici e casi di studio che illustrano i criteri di progettazione e di intervento, l&rsquo;opera fornisce un utile strumento operativo per prevenire gi&agrave; in fase di progettazione dell&rsquo;intervento l&rsquo;insorgenza di fenomeni legati alla presenza di umidit&agrave;, contemplando anche la diagnosi e gli interventi per risolvere il problema e affrontando gli aspetti legati ai contenziosi e quelli assicurativi a tutela del progettista.<br /><br /><strong>Marco Buso</strong><br />Ingegnere libero professionista e tecnico competente in acustica ambientale, si occupa di progettazione impiantistica (progettazione impianti termici, idrosanitari, redazione relazione ex legge 10/91, diagnosi energetiche) ed acustica (valutazione previsionale di clima e impatto acustico, progettazione e collaudo in opera dei requisiti acustici passivi degli edifici).<br /><strong>Lorenza Magnani</strong><br />Ingegnere libera professionista, professore a contratto di Termofisica dell&rsquo;Edificio presso la Facolt&agrave; di Ingegneria dell&rsquo;Universit&agrave; di Pavia, consulente energetico ed esperta di certificazioni e diagnosi energetiche, &egrave; autrice di numerose pubblicazioni nel settore dell&rsquo;efficienza energetica degli edifici e degli impianti termici.</p>

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Impianti termici negli edifici residenziali ad elevate prestazioni energetiche

Impianti termici negli edifici residenziali ad elevate prestazioni energetiche

L’efficienza energetica in edilizia è un tema molto sentito in Italia soprattutto dopo l’uscita dei decreti di attuazione delle direttive europee sul risparmio energetico a partiredai primi anni del 2000. Tuttavia sono scarsi i testi che affrontano gli aspetti impiantistici ed in particolare le relazioni tra i nuovi edifici e gli impianti termici. La presente opera esamina, anche alla luce degli interventi di progettazione realizzati dall’Autore, dettagli e problemi di natura tecnica e pratica che non sono adeguatamente affrontati in altre pubblicazioni o nei corsi di formazione specialistica. Dopo l’introduzione ad alcuni protocolli volontari di certificazione energetica presenti in Italia, sono analizzati i parametri fisico-edili degli edifici ad elevate prestazioni e come questi influenzano le scelte impiantistiche da adottare. Attraverso un vasto repertorio di fotografie di cantiere viene affrontata anche la tematica della tenuta all’aria degli impianti. È poi presente un capitolo dedicato al calcolo termotecnico, all’analisi delle normative vigenti ed alla loro applicazione al fine del corretto dimensionamento degli impianti termici, con alcuni suggerimenti legati all’ottimizzazione dei consumi. Il capitolo centrale si concentra su alcuni dettagli, spesso sottovalutati, degli impianti di ventilazione meccanica, sia per il ricambio dell’aria sia per l’utilizzo nella climatizzazione. È poi presente una analisi sui sistemi radianti per l’individuazione di quelli che meglio si adattano ad essere utilizzati negli edifici ad elevata efficienza.  In appendice sono illustrati tre progetti di fabbricati residenziali realizzati nel nord Italia, progettati e certificati secondo protocolli di efficienza energetica volontaria di cui l’autore ha curato la progettazione termotecnica, l’ottimizzazione dei costi di installazione, gestione e del sistema edificio-impianto.   Paolo SavoiaIngegnere specializzato con pluriennale esperienza nella progettazione di impianti e involucri ad alta efficienza energetica e acustica per il comfort in edilizia. È inoltre tecnico competente in acustica ambientale e tecnico certificato di prove non distruttive di II livello. Esegue indagini strumentali finalizzate sia all’efficienza energetica in edilizia che alla diagnosi di patologie edilizie.

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Foto: iStock/andreygonchar

Redazione Tecnica

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