Fattura elettronica Forfettari: obbligo per tutti dal 1° gennaio 2024

Dal 1° gennaio 2024 la fatturazione elettronica è obbligatoria anche per i contribuenti in regime forfettario che non superano i 25 mila euro di ricavi/compensi (che erano precedentemente esonerati dall’obbligo)

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Come abbiamo visto, il decreto-legge PNRR 2, poi convertito in legge (Legge 29 giugno 2022, n. 79, aveva introdotto le preannunciate novità sulla fatturazione elettronica per i forfettari (oltre che sull’obbligo di Pos per i professionisti >> ne parliamo nel dettaglio in questo articolo). Il decreto infatti aveva in parte modificato il calendario delle soluzioni previste per contrastare l’evasione fiscale, prevedendo però qualche eccezione (e un “approccio soft” per i mesi iniziali).

Il decreto prevede la fine dell’esonero dall’obbligo di fattura elettronica per i forfettari, già a partire dal 1° luglio 2022, anche se fino al 31 dicembre 2023 restano escluse dall’obbligo di fatturazione elettronica le “micro” partite Iva con ricavi o compensi fino a 25 mila euro.

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Obbligo fatturazione elettronica, per chi e da quando

Dal 1° luglio 2022 l’obbligo di emettere esclusivamente fatture elettroniche utilizzando il Sistema di interscambio (Sdi) gestito dall’Agenzia delle Entrate è esteso in maniera generalizzata a tutte le operazioni.

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Scompare quindi l’esonero che era stato accordato ad alcune categorie: i contribuenti che rientrano nel “regime di vantaggio” (articolo 27, commi 1-2, Dl 98/2011), quelli che applicano il regime forfettario (articolo 1, commi 54-89, legge 190/2014) e i soggetti passivi (associazioni sportive dilettantistiche, enti del terzo settore) che hanno esercitato l’opzione per l’applicazione del regime speciale ai fini Iva e imposte sui redditi (artt. 1 e 2, legge 398/1991) e che nel periodo d’imposta precedente hanno conseguito dall’esercizio di attività commerciali proventi per un importo non superiore a 65 mila euro (con proventi oltre tale limite, la fattura andava emessa per loro conto dal cessionario o committente soggetto passivo d’imposta).

Tuttavia, fino al 31 dicembre 2023, possono ancora continuare a emettere soltanto fattura cartacea le “micro” partite Iva, cioè quelle che nell’anno precedente hanno conseguito ricavi o percepito compensi non superiori a 25 mila euro. Per questi soggetti l’obbligo di fatturazione elettronica tramite Sdi scatterà soltanto a partire dal 1° gennaio 2024.

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Fattura elettronica Forfettari, come funziona

Fino al 30 giugno 2022 l’accesso al regime forfettario determinava l’esonero dall’obbligo di fatturazione elettronica verso i privati (come da articolo 1, comma 3 del decreto legislativo n. 127/2015). Per incentivare l’adesione spontanea alla fatturazione elettronica, la legge di Stabilità 2015 aveva stabilito che per i forfettari con un fatturato annuo costituito esclusivamente da fatture elettroniche il termine di decadenza per l’accertamento fosse ridotto di un anno.

L’estensione dell’obbligo di fatturazione elettronica ai forfettari è stato richiesto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze con l’obiettivo di contrastare ulteriormente l’evasione fiscale, tenuto anche conto che l’introduzione della fatturazione elettronica non ha inciso in modo significativo sui costi a carico dei soggetti titolari di partita IVA.

Ora, dal 1° gennaio 2024, l’obbligo è esteso a tutti, nessuno escluso, indipendentemente quindi dai ricavi e compensi conseguiti nell’anno precedente.

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Sanzioni

La norma punisce le ipotesi di violazione degli obblighi di documentazione e registrazione di operazioni non imponibili, esenti, non soggette a Iva o soggette all’inversione contabile, con una sanzione amministrativa di importo compreso tra il 5 e il 10% dei corrispettivi non documentati o non registrati, con un minimo di 500 euro, ovvero di importo tra 250 e 2 mila euro, se l’irregolarità non rileva neppure ai fini della determinazione del reddito (articolo 6, comma 2, Dlgs 471/1997).

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Immagine: iStock/fizkes

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