Ingegneri: non solo Tecnica, ma anche Società Civile

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“Occorre fare uno sforzo di narrazione del ruolo dell’Ingegnere per recuperare la consapevolezza che egli non è solo tecnica, ma ricopre un ruolo fondamentale nella Società Civile”. Autorevolezza, formazione e funzione dell’ingegnere sono stati alcuni dei temi affrontati da Fulvio Giani, neo presidente della Fondazione dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Torino, nel corso di un’intervista che ha seguito la sua nomina al vertice del braccio operativo dell’ente di rappresentanza dei professionisti del capoluogo piemontese.

Fulvio Giani, presidente Fondazione Ingegneri Torino
Fulvio Giani è il presidente della Fondazione dell’Ordine degli Ingegneri di Torino

“L’atteggiamento «sabaudo» e disciplinato dell’ingegnere torinese, pacato e preparato, può generare l’impressione di distacco, ma nulla è più errato”, chiarisce Giani, 58 anni, libero professionista esperto di sicurezza nei cantieri temporanei e mobili e nel settore degli spettacoli temporanei.

“Va recuperato lo spazio che l’Ingegnere ha sempre avuto nella comunità. Non siamo solo Tecnica, ma anche custodi e garanti di molteplici aspetti della vita di tutti i giorni, che si danno per scontati, ma che sono il risultato di una soluzione brillante a un problema complesso affrontato nel passato”.

Mauro Ferrarini. La Fondazione come promoter della figura dell’Ingegnere?
Fulvio Giani. Raccontare l’Ingegnere è uno dei compiti dell’organizzazione che presiedo. Il lavoro svolto in passato è stato prezioso. La Fondazione esiste da 16 anni e l’obiettivo è di renderla ancora più utile, grazie alla collaborazione di tutto il personale e della squadra che ho designato, composta da professionisti giovani, entusiasti e preparati. In linea con quanto è avvenuto con il nuovo Consiglio dell’Ordine, mi preme evidenziare la presenza importante di donne all’interno del team. Grazie alla loro sensibilità e visione pragmatica, sono certo che sapremo offrire agli Ingegneri servizi di eccellenza.

MF. Parliamo di servizi, dunque. Uno dei compiti propri della Fondazione è quello della formazione professionale. Com’è l’atteggiamento dell’Ingegnere torinese nei confronti dell’aggiornamento professionale?
FG. Attento e propositivo. I professionisti del nostro territorio sono molto scrupolosi e nel corso degli anni si è creato un rapporto diretto tra le persone e la Fondazione. L’ingegnere piemontese approfitta di queste occasioni non solo per tenersi costantemente aggiornato, ma le vive anche come momento di confronto professionale con i colleghi. Abbiamo di fronte una sfida impegnativa: offrire agli Ingegneri un’offerta formativa di alta qualità e gratuita.

MF. Un compito che intendete assolvere come?
FG. Muovendoci su tanti livelli contemporaneamente. Anzitutto incrementando le occasioni di collaborazione e sovrapposizione di temi con altre categorie di professionisti. L’Ingegnere e l’Avvocato, l’Architetto o il Medico. In quasi tutti gli ambiti, la nostra figura professionale si trova coinvolta come “risolutore di problemi“. Questo ruolo ci consente di intraprendere rapporti virtuosi con le altre associazioni di categoria per offrire un ventaglio di proposte formative adatte a soddisfare gli oltre 7mila professionisti del nostro territorio. Non solo, vogliamo impegnarci per dare tante occasioni di formazione e aggiornamento: durante il prossimo Restructura di novembre, per esempio, erogheremo ben 35 seminari gratuiti per 70 crediti formativi complessivi. Altro elemento è la capillarità della nostra presenza: corsi, eventi e iniziative sono state fatte e continueranno a essere organizzate diffusamente su tutto il territorio della provincia. Rivarolo, Pinerolo e altre città saranno teatro di momenti di incontro e di confronto in modo da agevolare nel modo più efficace possibile le esigenze degli iscritti.

MF. Torino è per definizione una delle culle dell’Industria nazionale. Il vostro ruolo in questo campo?
FG. Il mondo dell’industria è uno degli habitat naturali della figura dell’Ingegnere. Sia come dipendente nelle grandi e grandissime aziende, ma anche, in qualità di libero professionista e consulente, in quelle più piccole che non hanno le risorse per avere un ufficio tecnico o R&S stabile nella propria organizzazione. La Fondazione fa da collante ed è in grado di agevolare il soddisfacimento di questa domanda di conoscenza ad alto valore aggiunto da parte delle PMI e delle imprese più piccole. Tra i nostri compiti c’è infatti anche quello di offrire occasioni di qualificazione e di riqualificazione non solo per gli Ingegneri, ma anche per altre figure professionali provenienti dal mondo dell’industria.

Mauro Ferrarini

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