La legge impone agli Ordini e Collegi professionali di adottare disposizioni deontologiche volte a sanzionare la violazione, da parte del professionista, dell’obbligo di convenire o di preventivare un compenso che sia giusto, equo e proporzionale alla prestazione richiesta e determinato in applicazione dei parametri previsti dai relativi decreti ministeriali. L’aggiornamento del Codice deontologico fa proprie le previsioni previste in materia dalla Legge sull’Equo compenso.
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“La Legge sull’Equo compenso – ha commentato Domenico Perrini, Presidente del CNI – rappresenta uno dei passaggi più importanti della storia recente delle professioni. Grazie ad essa, infatti, al professionista è garantito un compenso equo ed equilibrato per la sua prestazione, ma soprattutto la Legge agisce a tutela del consumatore finale, del cittadino, che potrà contare, com’è suo diritto, su una prestazione professionale di qualità. L’inserimento di questo principio all’interno del nostro Codice deontologico garantirà il rispetto dell’Equo compenso e le opportune sanzioni per coloro che lo violeranno”.
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“Con la nuova formulazione del nostro Codice deontologico – afferma Elio Masciovecchio, Vice Presidente CNI – rimettiamo un po’ di ordine in merito alla questione dei compensi per le prestazioni professionali. Si stabilisce il principio che questi dovranno essere equi, a garanzia soprattutto della qualità della prestazione. Il nuovo testo del Codice, inoltre, tiene conto di un concetto importante come la tutela dell’ambiente e della biodiversità, nell’interesse delle future generazioni”.
Comunicato a cura di Antonio Felici – Ufficio stampa Fondazione Consiglio Nazionale Ingegneri
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