Torniamo a parlare di Nano Banana, uno strumento che continua a stupire per la sua versatilità nella generazione di immagini architettoniche. In questo test ho voluto esplorare un campo diverso: partire da un modello base di SketchUp per verificarne le potenzialità in fase di visualizzazione immersiva.
Il mio punto di partenza? Un modello molto semplice, inserito in SketchUp. Una palazzina che ho immaginato su un lungomare tropicale, con forme rigide e geometrie riconoscibili. Da lì ho esportato alcune viste e le ho caricate su Nano Banana per chiedere diverse interpretazioni realistiche. Il risultato? Molto interessante.
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Indice
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Fase 1 – Esportazione e richiesta di ambientazione realistica

Per questo test sono partito da un modello SketchUp molto semplice, quasi uno “scheletro” del progetto: una torre vetrata con pochi dettagli e materiali. Una base di partenza perfetta per testare la capacità di Nano Banana di interpretare e arricchire una scena a partire da geometrie minime.
Il primo passaggio è stato quello di esportare un’inquadratura fissa del modello in formato immagine (senza sfondi o editing) e poi chiedere a Nano Banana di editare l’immagine in maniera realistica inserendo questo edificio in un contesto da waterfront contemporaneo.

Fase 2 – Cambio di prospettiva e materiali

Dopo aver verificato la fedeltà del primo output, ho voluto spingere un po’ di più il test. In questa seconda richiesta ho voluto cambiare completamente l’inquadratura con un cambio di materiali di rivestimento, chiedendo a Nano Banana uno scatto prospettico dal basso verso l’alto, capace di valorizzare la verticalità e la forma dell’edificio.

Fase 3 – Test vista dall’alto con riferimenti
Per il terzo test ho voluto cambiare ulteriormente vista, optando per una vista a volo d’uccello.
In questo caso per mantenere maggiore coerenza visiva ho esportato una nuova vista dall’alto del mio modello SketchUp, mantenendo come riferimento visivo l’edificio renderizzato nella prima fase. Con l’obiettivo di mantenere fedeltà formale e stilistica anche da una nuova angolazione.

Il risultato anche in questo caso è molto interessante: riconoscibilità della forma, consistenza dell’ambiente, continuità nei materiali e nella vegetazione. Ancora una volta, un ottimo esempio di come l’AI possa essere guidata attraverso riferimenti strategici e un prompt ben costruito.

Ho continuato a produrre test seguendo questa stessa struttura di lavoro. Come si può vedere, è possibile ottenere facilmente variazioni atmosferiche o notturne sulla stessa inquadratura, ma anche nuove viste, come il close-up più ravvicinato qui sopra.
La cosa più interessante? L’output resta coerente sia formalmente che stilisticamente, mantenendo il design dell’edificio e la qualità visiva complessiva.
Conclusioni
Questo esperimento conferma ancora una volta le potenzialità di strumenti come Nanobanana per la visualizzazione rapida e flessibile di progetti architettonici, anche partendo da modelli semplici o non renderizzati.
Con poche indicazioni mirate è possibile ottenere ambientazioni, materiali, condizioni di luce e inquadrature personalizzate, con una coerenza progettuale che apre a nuovi scenari nel processo creativo.
Strumenti come questo non sostituiscono la progettazione, ma la amplificano, offrendo nuove possibilità di racconto, test e comunicazione visiva. Alla prossima visualizzazione!
La rubrica settimanale “Architectural Prompting” è a cura degli esperti Luciana Mastrolia, Giovanna Panucci e Andrea Tinazzo
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