Nuova modulistica CILA, SCIA e permesso di costruire: entro fine anno modelli aggiornati per il Salva Casa

Se confermate le dichiarazioni del Ministro Salvini, potrebbero presto arrivare le tariffe sanzionatorie per la sanatoria del decreto Salva Casa, insieme alla nuova modulistica e ad una riforma del Testo Unico dell’Edilizia

Lisa De Simone 13/11/24
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Modelli tutti nuovi per CILA, SCIA e permesso di costruire, per far decollare finalmente la sanatoria prevista dal decreto Salva Casa. La modulistica da presentare al Comune sarà aggiornata e verranno risolte tutte le questioni rimaste in sospeso che non hanno consentito finora di approfittare appieno delle nuove norme.

Ad annunciare le novità il Ministro delle infrastrutture, Matteo Salvini, nel corso di un’audizione alla Camera. Salvini ha assicurato tempi stretti, forse già entro fine anno.

La nuova modulistica sarà accompagnata da linee guida sulle problematiche legate alla regolarizzazione che avranno valore a livello nazionale.

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Indice

Commissione di esperti al lavoro sui nuovi modelli

I nuovi modelli, dunque, recepiranno le modifiche introdotte dal decreto Salva Casa e consentiranno di presentare le domande in sanatoria. Saranno semplificati e verrà ridotta al minimo la burocrazia.

L’attuale modulistica, infatti, è datata da oltre 10 anni e non contiene nessun riferimento alle nuove disposizioni del decreto 69/2024. Difficile, dunque, poterla utilizzare senza che sorgano dubbi sulla sua effettiva applicabilità nei casi di sanatoria. Per questo al Ministero è al lavoro una commissione di esperti che sta lavorando alla messa a punto della nuova modulistica, che sarà resa ufficiale dopo l’intesa in Conferenza unificata tra Governo, Regioni ed Enti locali.

Tra le novità una ulteriore semplificazione con l’obbiettivo di snellire al massimo le procedure e garantire un’attuazione omogenea sull’intero territorio nazionale. Fino a questo momento, infatti, nonostante l’entrata in vigore del decreto quasi sei mesi fa, le procedure vanno a rilento anche a causa di problemi di interpretazione delle norme che rendono difficile sia l’attività dei tecnici che quella degli uffici comunali.

Linee guida e risposte chiare

Proprio per questo il Ministero ha raccolto dagli operatori di settore e dalle amministrazioni comunali alcuni quesiti sull’attuazione di questo Salva Casa e sulle linee guida da affrontare. Si tratta di problematiche che troveranno soluzione insieme al varo dei nuovi modelli e alle linee guida per una corretta attuazione del decreto su tutto il territorio nazionale.

Focus su stato legittimo e controlli dell’Amministrazione

Una delle problematiche che dovranno essere risolte riguarda il particolare la questione dello stato legittimo dell’immobile alla luce del decreto Salva Casa. Le norme del decreto consentono infatti di attestare lo stato legittimo anche sulla base dell’ultimo titolo edilizio rilasciato, a condizione che l’amministrazione competente, in sede di rilascio del medesimo, abbia verificato la legittimità dei titoli pregressi.

Una definizione che lascia aperta la problematica dei controlli da parte dell’Amministrazione.

Asseverazioni e responsabilità del tecnico

Altra questione di rilievo che deve essere affrontata nell’ambito del varo della nuova modulistica riguarda il problema responsabilità del tecnico tenuto ad indicare le date nelle quali sono stati effettuati interventi edilizi che corrispondono a varianti in corso d’opera in caso di immobili realizzati prima dell’ottobre 1977, data di entrata in vigore della legge Bucalossi che ha reso possibile la regolarizzazione delle varianti stesse da parte del costruttore.

Ora il Salva Casa consente di regolarizzare le varianti che costituiscono parziale difformità dal titolo originario a fronte della semplice presentazione di SCIA in sanatoria, senza necessità di attestare la doppia conformità dell’intervento, neppure in forma semplificata. Il titolo deve comunque essere accompagnata dalla documentazione del tecnico che certifichi l’epoca di realizzazione della variante facendo riferimento alla copia o agli estremi della licenza edilizia originaria, ovvero se questi non si trovano o se l’immobile è stato costruito in un’epoca nel quale la licenza delizia non era richiesta, facendo ferimento alle a informazioni catastali di primo impianto, riprese fotografiche, estratti cartografici, documenti d’archivio, e altro atto, pubblico o privato, di cui sia dimostrata la provenienza.

Se non è possibile accertare l’epoca di realizzazione della variante mediante la documentazione indicata, il tecnico incaricato attesta la data di realizzazione con propria dichiarazione e sotto la propria responsabilità.

Linee guida per le sanzioni

Peraltro a settembre lo stesso Salvini aveva preannunciato, nell’ambito delle linee guida operative, indicazioni specifiche in merito all’importo delle sanzioni applicabili per ottenere la sanatoria, al fine di dare indicazioni certe alle amministrazioni comunali. Il testo ancora non si è visto, ma a questo punto è prevedibile il suo varo insieme a quello dei nuovi modelli.

Salva Milano e riforma del TUE

Intanto comunque il Ministro ha assicurato che intende giungere a una riforma organica del Testo unico dell’edilizia con l’intento di fare chiarezza e semplificare le regole. Il prossimo passo sarà rappresentato dalla presentazione di un disegno di legge per il riordino e la semplificazione della disciplina in materia di edilizia e costruzioni da portare in Consiglio dei ministri entro la fine dell’anno.

I problemi che la Commissione ambiente della Camera sta affrontando nella discussione del cosiddetto Salva Milano, ha concluso il ministro, confermano d’altronde l’esigenza di adeguare norme ormai risalenti nel tempo e stratificate alle esigenze di sviluppo di un comparto strategico per l’economia nazionale con l’obiettivo ultimo di abbassare il prezzo degli affitti e dell’acquisto, soprattutto della prima casa.

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