Per le infrastrutture Corrado Passera auspica 40-50 miliardi di lavori, nel corso del prossimo anno. Ultimamente si sono susseguite molte notizie riguardanti il problema (perché di problema si tratta) delle infrastrutture ferme in Italia. A dieci anni dalla Legge Obiettivo, sappiamo che per le grandi opere ci sono poche risorse; le Regioni, non molto tempo fa, hanno chiesto aiuti di Stato; è partito un tavolo di lavoro con gli operatori a metà marzo e, last but not least, la TAV ha ricevuto molte attenzioni mediatiche e politiche, ma anche economiche, visto che è di non molti giorni fa la notizia dei 30 milioni di euro provenienti dal Cipe proprio per la Torino-Lione.
Ora, ed è notizia di ieri, sulle opere pubbliche “l’idea” è quella di vedere nel corso dei prossimi 12 mesi un ammontare di 40-50 miliardi di lavori indirizzati e il più possibile avviati: parola del ministro dello sviluppo economico, infrastrutture e trasporti Corrado Passera.
“L’idea è quella di poter vedere nel corso dei prossimi mesi un 40-50 miliardi di euro di lavori indirizzati e il più possibile avviati’”. È questo l’auspicio espresso sul tema delle infrastrutture dal ministro Passera nell’audizione davanti la commissione bilancio della Camera.
Il tema delle infrastrutture, ritiene il ministro, è uno dei temi più importanti sia per il processo di crescita sia per il rafforzamento della credibilità del Paese, per questo motivo nel settore è necessario ”smuovere, semplificare, ripartire con le procedure”.
“I 22,5 miliardi di delibere del Cipe probabilmente metteranno in moto qualcosa che assomiglia a 30 miliardi nel corso dei prossimi cinque anni ed è un primo esercizio. Tutto quello che si era accumulato, che si era bloccato, che non era utilizzato delle risorse disponibili, lo abbiamo messo in moto. Adesso dobbiamo ovviamente trovare altre risorse, per esempio spingere sugli impegni di investimento”.
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