Per ottenere una buona tenuta all’aria è fondamentale una progettazione ed una esecuzione accurata e di dettaglio. Solo la perfetta continuità di alcuni elementi specifici, garantisce il rispetto dei severi limiti dei protocolli di certificazione volontari.
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Per capire quali sono le giuste azioni da compiere per garantire la tenuta all’aria degli impianti con strato di continuità intonaco, ecco una galleria di immagini accompagnate dal commento di Paolo Savoia, autore del volume Impianti termici negli edifici residenziali ad elevate prestazioni energetiche che raccoglie indicazioni tecnico-operative per Capire l’involucro per progettare gli impianti.
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I materiali e la tenuta all’aria
La tenuta all’aria dei materiali è misurata da un parametro specifico detto permeabilità all’aria ed indicato come q50 [m³/h·m²]. Un materiale si può indicare a tenuta quando la sua permeabilità all’aria risulta inferiore a 0,1÷0,2 m³/h·m².
I teli appositamente studiati hanno permeabilità all’aria q50 < 0,01 m³/h·m², quindi si possono ritenere completamente impermeabili all’aria nonostante possano essere permeabili al vapore.
I materiali tipicamente considerati nella tenuta all’aria sono:
- intonaci e calcestruzzi compatti;
- nastri e teli (sistemi di tenuta all’aria);
- vetro, materiali plastici e metallici.
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Garantendo la continuità di questi strati l’involucro acquisisce delle buone prestazioni di tenuta all’aria ed i conseguenti effetti edili ed impiantistici viste nel capitolo precedente. Nel prosieguo dell’articolo verranno mostrate e commentate alcune foto per quanto riguarda la tenuta all’aria degli impianti (elettrici e termici) ed in particolare vedremo come realizzare la tenuta all’aria degli impianti nel caso in cui la tenuta sia affidata all’intonaco interno, tipico caso delle costruzioni massive.
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Foto 1 > Sin dalle prime fasi in cantiere è importante individuare dove saranno realizzati i fori di passaggio tra interno ed esterno. I fori nel caso in esempio sono stati realizzati con carotatrice sotto il livello del pavimento. La realizzazione dei passaggi deve essere eseguita con precisione per poter ottenere un corretto intervento di ripristino della tenuta.
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Foto 2 > Dopo l’inserimento dei cavidotti e delle tubazioni, è stata isolata l’intercapedine d’aria ai fini della correzione del ponte termico. Su alcuni passaggi si nota la presenza della nastratura.
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Foto 3 > Le tubazioni ed i cavidotti, dopo essere stati nastrati per la tenuta all’aria, sono stati impermeabilizzati, per evitare le possibili infiltrazioni e/o fenomeni di risalita secondaria. Anche in questo caso è fondamentale mantenere gli impianti correttamente distanziati.
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Foto 4 > Le stesse tubazioni che fuoriescono dall’involucro sono state nastrate, prima della posa del massetto alleggerito per garantire la corretta tenuta all’aria.
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Foto 5 > Particolare della tubazione di gas refrigerante. Le nastrature delle tubazioni che attraversano l’involucro sono state effettuate correttamente sulla tubazione in rame. Si noti la presenza dello strato aggiuntivo di coibentazione di cui si discuterà nel capitolo.
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Foto 6 > La tenuta all’aria sul lato interno va effettuata con del nastro idoneo (o altri sistemi). Il distanziamento tra le tubazioni risulta fondamentale per la corretta esecuzione del lavoro. La nastratura è da realizzare su intonaco o strato di supporto intonacabile.
Foto 7 > Una via preferenziale per le infiltrazioni d’aria è costituita, nel caso di strutture in laterizio, dal collegamento dei fori tra l’interno e l’esterno. Questi collegamenti vengono messi in evidenza con gli scassi impiantistici, le cui tracce vanno ripristinate con intonaco prima della posa degli impianti.
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Impianti termici negli edifici residenziali ad elevate prestazioni energetiche
L’efficienza energetica in edilizia è un tema molto sentito in Italia soprattutto dopo l’uscita dei decreti di attuazione delle direttive europee sul risparmio energetico a partiredai primi anni del 2000. Tuttavia sono scarsi i testi che affrontano gli aspetti impiantistici ed in particolare le relazioni tra i nuovi edifici e gli impianti termici. La presente opera esamina, anche alla luce degli interventi di progettazione realizzati dall’Autore, dettagli e problemi di natura tecnica e pratica che non sono adeguatamente affrontati in altre pubblicazioni o nei corsi di formazione specialistica. Dopo l’introduzione ad alcuni protocolli volontari di certificazione energetica presenti in Italia, sono analizzati i parametri fisico-edili degli edifici ad elevate prestazioni e come questi influenzano le scelte impiantistiche da adottare. Attraverso un vasto repertorio di fotografie di cantiere viene affrontata anche la tematica della tenuta all’aria degli impianti. È poi presente un capitolo dedicato al calcolo termotecnico, all’analisi delle normative vigenti ed alla loro applicazione al fine del corretto dimensionamento degli impianti termici, con alcuni suggerimenti legati all’ottimizzazione dei consumi. Il capitolo centrale si concentra su alcuni dettagli, spesso sottovalutati, degli impianti di ventilazione meccanica, sia per il ricambio dell’aria sia per l’utilizzo nella climatizzazione. È poi presente una analisi sui sistemi radianti per l’individuazione di quelli che meglio si adattano ad essere utilizzati negli edifici ad elevata efficienza. In appendice sono illustrati tre progetti di fabbricati residenziali realizzati nel nord Italia, progettati e certificati secondo protocolli di efficienza energetica volontaria di cui l’autore ha curato la progettazione termotecnica, l’ottimizzazione dei costi di installazione, gestione e del sistema edificio-impianto. Paolo SavoiaIngegnere specializzato con pluriennale esperienza nella progettazione di impianti e involucri ad alta efficienza energetica e acustica per il comfort in edilizia. È inoltre tecnico competente in acustica ambientale e tecnico certificato di prove non distruttive di II livello. Esegue indagini strumentali finalizzate sia all’efficienza energetica in edilizia che alla diagnosi di patologie edilizie.
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