Salva-Milano bocciato: ritirati gli emendamenti al Salva-Casa

Dopo il mancato inserimento come emendamento nel decreto Salva-Casa, probabilmente per il Salva-Milano sarà previsto un provvedimento a sé

Lisa De Simone 25/07/24

Salva Milano come provvedimento a sé.

Dopo il mancato inserimento come emendamento nel decreto Salva-Casa per le norme destinare a dare una soluzione al problema dello stallo dell’edilizia a Milano dopo le inchieste della Procura che hanno coinvolto diversi cantieri per le irregolarità edilizie riscontrate si profila la possibilità di una proposta di legge parlamentare, da presentare probabilmente prima della pausa estiva, a cui sarebbe poi applicata la procedura d’urgenza per l’approvazione. 

L’obbiettivo è quello di dare la conformità urbanistica ai nuovi interventi immobiliari realizzati senza permesso di costruire, ma con semplice SCIA (Segnalazione certificata di inizio attività) per ristrutturazione e ora nel mirino della magistratura.

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I cantieri bloccati

Al momento ci sono diverse inchieste della Procura che contesta una serie di illeciti a fronte di interventi realizzati mediante ricorso alla semplice SCIA,  anziché con permesso di costruire. Secondo la Procura, infatti, nella nozione di ristrutturazione edilizia rientrerebbe l’ipotesi di un intervento edilizio su un edificio esistente da recuperare e che dovrebbe avere continuità con l’edificato ai fini conservativi e senza elusione degli standard urbanistici, pur con l’obiettivo di riqualificazione e decarbonizzazione del patrimonio edilizio.

Inoltre gli interventi edilizi in discussione non rientrerebbero nemmeno nelle ipotesi previste dalla legge regionale in materia (legge n. 12 del 2005) per il ricorso alla SCIA, mentre sarebbe necessario uno strumento urbanistico attuativo. Di qui l’inchiesta per abusi edilizi e anche l’accusa di lottizzazione abusiva.

Al momento risultano bloccati 150 cantieri e 5 miliardi di progetti. Tra questi la Torre Milano di via Stresa: un grattacielo di 24 piani e 82 metri di altezza; Park Towers di Bluestone al Parco Lambro con una serie di torri residenziali, e il Bosconavigli di Stefano Boeri, progetto di rigenerazione urbana.

Le richieste del sindaco Sala e la posizione del M5S

Il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini e il sottosegretario Alessandro Morelli avevano proposto il Salva-Milano come rimedio per chiarire le normative e rilanciare i progetti. Il sindaco di Milano, Beppe Sala, da parte sua ha sottolineato l’importanza di riprendere e accelerare il Piano di governo del territorio per garantire la sicurezza degli interessi della città e dei costruttori, auspicando comunque una soluzione in tempi rapidi per il varo della norma ad hoc.

Giudizio positivo sul blocco, per ora, del provvedimento da parte della senatrice M5s Elena Sironi, che nel suo intervento in Aula sul decreto Salva-Casa ha rilevato che un’operazione di questo genere consentita tramite un emendamento non era ammissibile, per due ragioni fondamentali: “in primo luogo perché su questi argomenti sono pendenti dei procedimenti davanti ai tribunali di Milano e quindi che il Governo  intervenga modificando le norme in corsa  è un’ingerenza del potere legislativo su quello giudiziario. E poi perché sarebbe stata dovuta la presentazione di un permesso per costruire. Con il permesso di costruire è obbligatoria la creazione di un piano attuativo, che consideri quali sono i servizi che devono essere integrati a causa dell’aumento del carico urbanistico e antropico, ad esempio degli asili nido. Insomma, vi era tutta una serie di circostanze che andavano a ledere prima di tutto i diritti dei cittadini. Quindi sono ben lieta che questi emendamenti siano stati ritirati e confido che la maggioranza sia pervenuta a miglior ragione. Il ministro Salvini, che ha venduto sui media questo decreto-legge Salva Casa, associato al decreto Salva-Milano, dice che li ripresenterà in altro decreto. A mio avviso sarebbe bene che ci fosse un’attenta riflessione”.
 
 l sindaco di Milano non aveva fatto mistero di condividere le norme proposte, che avrebbero dato la conformità urbanistica ai nuovi sviluppi immobiliari effettuati senza un permesso di costruire, ma con la semplice SCIA, anche se riguardavano torri molto alte, in difformità (secondo la procura di Milano, che ha aperto 10 fascicoli d’inchiesta quasi “fotocopia”) con la legge urbanistica del 1942.

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Lisa De Simone

Esperta in materia legislativa, si occupa di disposizioni normative e di giurisprudenza di interesse per il cittadino. Collabora da anni con Maggioli Editore, curando alcune rubriche on line di informazione quotidiana con particolare attenzione alle sentenze della Corte di Cassaz…Continua a leggere

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