Come spesso accade nel nostro paese, solo la “tragedia” legata al verificarsi di eventi come sismi o alluvioni, riaccende i riflettori su temi quali il rischio sismico e la vulnerabilità del costruito. Agendo in emergenza, si finisce poi col dimenticare l’importanza di analizzare gli effetti dei disastri naturali sulle componenti non strutturali dei fabbricati.
Proporremo dunque alcune possibili strategie e soluzioni progettuali scritte dall’arch. Giovanna Francesca Rettore, autrice del libro La vulnerabilità degli elementi non strutturali, con l’obiettivo principale di ridurre il rischio di perdite di vite umane, tutelare i beni contenuti negli edifici e riprendere il prima possibile le normali attività svolte al loro interno.
Rischio sismico, ecco come ridurre la vulnerabilità degli elementi non strutturali
Non dimentichiamo che l’edificio è un contenitore la cui funzione è proteggere le persone in un luogo sicuro e confortevole, tutelando anche i beni in esso contenuti, che sono necessari allo svolgimento delle attività per cui è stato progettato e realizzato.
Il valore di un edificio non è dato solo dalla sua struttura, ma prevalentemente, da ciò che esso contiene e custodisce ed è strettamente correlato alla sua destinazione d’uso, sia essa civile, pubblica, lavorativa, funzionale alla collettività o ad attività produttive.
L’edificio si compone così di elementi strutturali, che definiscono la scatola, ed elementi non strutturali, che costituiscono i componenti funzionali all’interno della scatola.
La vulnerabilità degli elementi contenuti, ossia la propensione a subire danni a seguito di una situazione critica, come un disastro naturale, può portare alla perdita d’uso degli elementi stessi o la loro distruzione.
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Le conseguenze sono la riduzione o perdita del valore economico e soprattutto il rischio sicurezza delle persone che ne fruiscono.
L’esperienza di eventi passati ha portato, sia dal punto di vista umano, tecnico e normativo, a una maggiore conoscenza sulle risposte strutturali, ma permane una minore consapevolezza di ciò che avviene agli oggetti, alle strutture non portanti e agli impianti all’interno dei fabbricati.
Vulnerabilità degli edifici, le prescrizioni normative
Le recenti Norme Tecniche per le Costruzioni 2018 e la Circolare esplicativa hanno dato maggiore rilievo ed importanza alla progettazione e sicurezza degli elementi non strutturali, chiarendo che: Per elementi costruttivi non strutturali s’intendono quelli con rigidezza, resistenza e massa tali da influenzare in maniera significativa la risposta strutturale e quelli che, pur non influenzando la risposta strutturale, sono ugualmente significativi ai fini della sicurezza e/o dell’incolumità delle persone.
(§ 7.2.3 Criteri di Progettazione di Elementi Strutturali Secondari ed Elementi Costruttivi Non Strutturali – NTC 2018).
Altrettanta attenzione è stata riservata agli impianti, con accurata verifica che gli spostamenti strutturali o le accelerazioni non siano tali da provocare l’interruzione d’uso degli impianti stessi.
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La progettazione e l’installazione degli impianti, dei dispositivi di alimentazione e i collegamenti tra gli impianti e la struttura, deve essere realizzata allo scopo di limitare il rischio di fuoriuscite incontrollate di gas o fluidi, particolarmente in prossimità di utenze elettriche e materiali infiammabili, anche mediante l’utilizzo di dispositivi d’interruzione automatica della distribuzione. I tubi per la fornitura di gas o fluidi, al passaggio dal terreno alla costruzione, devono essere progettati per sopportare senza rotture i massimi spostamenti relativi costruzione-terreno dovuti all’azione sismica corrispondente a ciascuno degli stati limite considerati.
(§ 7.2.4 Criteri di progettazione degli impianti – NTC 2018)
Per gli elementi non strutturali devono essere quindi additate soluzioni atte ad evitare la possibile espulsione degli stessi, i quali sotto l’azione di sollecitazioni, se non correttamente progettati ed installati, possono trasformarsi in un potenziale rischio ai danni della popolazione.
Possiamo dire che sappiamo molto della struttura, intesa come scatola-contenitore, ma poco del suo contenuto.
La mancanza di informazioni, conoscenza e attenzione, comporta un minore interesse a quegli elementi che danneggiati, sono causa del ferimento di persone e di ingenti danni economici.
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La vulnerabilità degli elementi non strutturali
Il cambiamento climatico e la limitata cultura della prevenzione sono le cause di una maggiore incidenza di calamità naturali, fenomeni di forte intensità e con un impatto violento, che condizionano lo stato del territorio, della popolazione, delle strutture e delle attività lavorative.“La vulnerabilità degli elementi non strutturali” è un manuale tecnico che analizza gli effetti provocati da diverse calamità (come il sisma, l’alluvione o il tornado) sulle componenti non strutturali degli edifici allo scopo di fornire al progettista e agli operatori della sicurezza soluzioni da mettere in pratica per ridurre i rischi a persone, cose e strutture.L’obiettivo dell’opera è di offrire un manuale di carattere pratico e operativo aggiornato allo stato dell’arte, tecnico e normativo.Oltre a fornire un quadro normativo esauriente sugli elementi non strutturali e una panoramica esemplificativa degli stati di emergenza in caso di sisma, alluvione e trombe d’aria, il libro approfondisce, anche con l’ausilio di foto e immagini commentate, i diversi danni che eventi disastrosi possono causare agli elementi non strutturali degli edifici (murature perimetrali, partizioni interne, parapetti, camini e comignoli, arredi, impianti, controsoffitti, tubazioni, ecc.) al fine di proporre soluzioni progettuali specifiche ed efficaci per limitare perdite economiche e garantire la sicurezza delle persone all’interno degli edifici colpiti.Completa l’opera una esauriente raccolta di schede di intervento dove, per ciascun elemento non strutturale, viene analizzato il tipo di danno che può subire e le migliori strategie di intervento.Giovanna Francesca RettoreArchitetto, esperto nella riduzione della vulnerabilità delle strutture e degli elementi non strutturali nelle attività produttive, la sicurezza dei lavoratori e la loro formazione, prima, durante e dopo eventi naturali disastrosi. Docente, Formatore sulla sicurezza sismica presso Ordini, Università ed Associazioni di formazione professionale. Collabora con la Protezione civile nazionale, per la quale ha partecipato alla redazione delle Linee guida per la riduzione della vulnerabilità di elementi non strutturali arredi e impianti.
Giovanna Francesca Rettore | 2019 Maggioli Editore
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