La progettazione della manutenzione delle coperture impermeabili: approccio diagnostico e operativo

Dal rilievo alla diagnosi: metodologia e strumenti per la progettazione della manutenzione nelle coperture impermeabili.

La manutenzione delle coperture impermeabili rappresenta un nodo strategico nella gestione del patrimonio edilizio, soprattutto in un contesto come quello italiano, dove gran parte del costruito presenta un’età avanzata e un’elevata vulnerabilità ai fenomeni di degrado. Ma progettare correttamente la manutenzione non significa solo pianificare interventi: significa anzitutto comprendere la natura sistemica delle coperture e adottare un approccio scientifico e multidisciplinare.

Indice

FORMATO CARTACEO

Manutenzione delle coperture impermeabili

La manutenzione delle strutture edilizie acquista sempre maggiore rilevanza nella gestione del patrimonio immobiliare italiano, sia perché quasi la metà del costruito ha più di 40 anni, sia perché i livelli prestazionali oggi richiesti agli immobili impongono interventi che comportano costi sensibili. Eventuali guasti o danni su una parte possono avere ripercussioni sull’intero organismo edilizio, soggetto sia a degrado fisico che ad obsolescenza funzionale. Le coperture sono una parte di fondamentale importanza per garantire la durabilità e l’efficienza delle strutture edilizie, poiché, per la loro posizione e inclinazione rispetto all’azione del sole e degli agenti atmosferici, costituiscono gli elementi maggiormente esposti alle azioni aggressive dell’ambiente esterno. Questo manuale è un testo semplice, chiaro, funzionale allo sviluppo della progettazione delle manutenzioni, frutto di molte esperienze e di studi specifici, in un’ottica di crescente sensibilità verso i temi manutentivi e nei confronti delle professionalità e competenze degli operatori. L’opera, dopo avere approfondito il concetto di manutenzione edilizia in tutte le sue sfaccettature, tratta nel dettaglio la progettazione della manutenzione delle coperture con un taglio pratico e operativo. Vengono inoltre fornite le indicazioni su come predisporre il manuale della copertura e il conseguente piano di manutenzione. Completano il manuale una rassegna di sentenze commentate in materia di manutenzione e un utilissimo album fotografico di dettagli e situazioni critiche con relativi commenti e suggerimenti tecnici.Arcangelo Guastafierro Geometra, presidente dell’Associazione IMPERBENE, consulente e progettista di sistemi termoim- permeabili ed esperto di problematiche legate alla presenza di umidità nelle costruzioni.Volumi collegati Progettazione ed esecuzione di dettagli e sistemi impermeabili di edilizia, Arcangelo Guastafierro, I ed. 2017 Impermeabilizzazioni in edilizia – Materiali, condizioni di utilizzo, difetti e correttivi, Marco Argiolas, I ed. 2017 Diagnostica delle infiltrazioni negli edifici – Cause, strumenti e protocolli di indagine, Francesco Ucini, I ed. 2017

 

Arcangelo Guastafierro | Maggioli Editore 2019

Oltre la copertura: il sistema impermeabile

Il cuore della progettazione manutentiva non è la copertura in sé, né tantomeno il singolo materiale impermeabile, ma l’intero sistema impermeabile, inteso come insieme coerente di strati funzionali, dettagli costruttivi, accessori e dispositivi di protezione. Ogni elemento può costituire un punto critico se non correttamente gestito.

Per questo motivo, nella manutenzione di una copertura esistente, la prima fase è sempre l’anamnesi tecnica: un’operazione simile all’intervista clinica di un medico, finalizzata a raccogliere ogni informazione utile sulla storia della copertura, sui materiali impiegati, sugli interventi pregressi e sull’ambiente circostante.

L’importanza della diagnosi: le analisi preliminari

Una corretta anamnesi si articola in diverse sottofasi, che comprendono:

  • Identificazione della tipologia di copertura (piana, inclinata, zavorrata, giardino pensile, ecc.);
  • Classificazione del sistema impermeabile (bituminoso, sintetico, cementizio, discontinuo);
  • Ricostruzione della storia manutentiva, anche mediante dialogo con la committenza e analisi della documentazione reperibile (progetti, fatture, schede tecniche).

Segue quindi una fase diagnostica più avanzata, che prevede:

  • Analisi morfologica e topografica, tramite rilievi e planimetrie per individuare geometrie, pendenze, quote e scarichi;
  • Analisi semiotica, ossia l’interpretazione dei “sintomi” visibili (macchie, rigonfiamenti, infiltrazioni) alla luce delle conoscenze di building pathology;
  • Analisi strumentale, con l’utilizzo di termocamere, gas traccianti, igrometri o prove elettriche, per evidenziare vizi occulti non rilevabili a occhio nudo.

Analisi comparativa e diagnosi differenziale

Conclusa la fase di raccolta dati e rilievi, è fondamentale passare a una valutazione interpretativa, finalizzata a trasformare le osservazioni in strumenti decisionali. L’analisi comparativa e differenziale rappresenta il momento più delicato del processo diagnostico, in cui il tecnico è chiamato a sintetizzare e correlare le informazioni acquisite per formulare una diagnosi attendibile e operativa.

L’analisi comparativa consiste nel confronto tra dati visivi, strumentali e storici, con l’obiettivo di individuare ricorrenze, discrepanze, pattern di degrado e interazioni tra materiali e contesto. Ad esempio, la presenza di infiltrazioni in un’area può essere letta in relazione alla tipologia di materiale, alla pendenza, alla disposizione degli scarichi o alla presenza di corpi passanti non sigillati correttamente. È qui che si distinguono i sintomi effettivi dalle cause reali.

Segue la diagnosi differenziale, che consente di selezionare l’origine più probabile del problema tra più ipotesi plausibili. Un’infiltrazione può essere causata da una rottura del manto impermeabile, da un errore esecutivo nei risvolti verticali, da un’incompatibilità chimica tra strati o da un’insufficiente manutenzione degli scarichi. Stabilire con certezza quale tra queste variabili sia all’origine del degrado è fondamentale per evitare soluzioni inefficaci o interventi inutili.

L’output di questa fase dovrebbe essere una relazione tecnica strutturata, suddivisa in due parti:

  • la prima raccoglie e descrive in modo ordinato tutte le informazioni raccolte, evidenziando lo stato di fatto, i sintomi rilevati e le analisi svolte (anche con un linguaggio comprensibile a figure non tecniche, come amministratori o giudici);
  • la seconda espone la diagnosi, individua le responsabilità (quando applicabile), e propone le soluzioni tecniche più adeguate, con eventuali prescrizioni per la progettazione successiva.

Questa relazione è il passaggio chiave che trasforma l’ispezione in progetto e l’osservazione in decisione tecnica fondata e argomentabile.

Dall’analisi alla progettazione: il “punto zero”

Il concetto di “punto zero” rappresenta, secondo l’autore del volume, un passaggio metodologico centrale nella progettazione della manutenzione delle coperture. Si tratta di uno stato tecnico-certificato di riferimento al quale riportare la copertura, soprattutto quando si interviene su edifici esistenti privi di uno storico manutentivo coerente.

In pratica, una volta completata la diagnosi e definiti gli interventi correttivi necessari, si procede con l’esecuzione delle opere di manutenzione straordinaria. Questi interventi – che possono andare dal ripristino localizzato di uno strato a tenuta fino al rifacimento integrale del sistema impermeabile – servono a stabilire un nuovo punto di partenza funzionale, verificabile e tracciabile.

Portare la copertura al punto zero significa:

  • eliminare difetti strutturali o esecutivi rilevati;
  • consolidare le stratigrafie;
  • verificare la corretta posa di tutti i dettagli critici (scarichi, risvolti, corpi passanti);
  • documentare in modo completo (rilievi, foto, materiali) lo stato raggiunto.

Da questo momento, la copertura viene considerata come se fosse nuova, e può quindi essere oggetto di un vero piano di manutenzione programmata, basato su un orizzonte temporale certo e su procedure stabilite. In assenza di tale azzeramento, ogni strategia preventiva si fonderebbe su dati incerti o vizi pregressi non corretti, rendendo inefficace qualsiasi pianificazione.

Questo approccio, mutuato in parte dalla manutenzione industriale (fermo macchina, ripristino a condizioni di regime), consente una gestione razionale e sostenibile del ciclo di vita delle coperture, sia in termini tecnici che economici.

I vantaggi di un piano manutentivo ben progettato

Un piano di manutenzione ben progettato garantisce numerosi vantaggi:

  • Riduzione dei costi imprevisti;
  • Ottimizzazione delle risorse e del ciclo di vita dei materiali;
  • Sostenibilità ambientale, grazie alla prevenzione di guasti e allungamento della vita utile delle coperture;
  • Maggior tutela legale, grazie alla tracciabilità delle azioni e alla possibilità di documentare il corretto esercizio delle responsabilità da parte del custode o proprietario.

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Manutenzione delle coperture impermeabili

La manutenzione delle strutture edilizie acquista sempre maggiore rilevanza nella gestione del patrimonio immobiliare italiano, sia perché quasi la metà del costruito ha più di 40 anni, sia perché i livelli prestazionali oggi richiesti agli immobili impongono interventi che comportano costi sensibili. Eventuali guasti o danni su una parte possono avere ripercussioni sull’intero organismo edilizio, soggetto sia a degrado fisico che ad obsolescenza funzionale. Le coperture sono una parte di fondamentale importanza per garantire la durabilità e l’efficienza delle strutture edilizie, poiché, per la loro posizione e inclinazione rispetto all’azione del sole e degli agenti atmosferici, costituiscono gli elementi maggiormente esposti alle azioni aggressive dell’ambiente esterno. Questo manuale è un testo semplice, chiaro, funzionale allo sviluppo della progettazione delle manutenzioni, frutto di molte esperienze e di studi specifici, in un’ottica di crescente sensibilità verso i temi manutentivi e nei confronti delle professionalità e competenze degli operatori. L’opera, dopo avere approfondito il concetto di manutenzione edilizia in tutte le sue sfaccettature, tratta nel dettaglio la progettazione della manutenzione delle coperture con un taglio pratico e operativo. Vengono inoltre fornite le indicazioni su come predisporre il manuale della copertura e il conseguente piano di manutenzione. Completano il manuale una rassegna di sentenze commentate in materia di manutenzione e un utilissimo album fotografico di dettagli e situazioni critiche con relativi commenti e suggerimenti tecnici.Arcangelo Guastafierro Geometra, presidente dell’Associazione IMPERBENE, consulente e progettista di sistemi termoim- permeabili ed esperto di problematiche legate alla presenza di umidità nelle costruzioni.Volumi collegati Progettazione ed esecuzione di dettagli e sistemi impermeabili di edilizia, Arcangelo Guastafierro, I ed. 2017 Impermeabilizzazioni in edilizia – Materiali, condizioni di utilizzo, difetti e correttivi, Marco Argiolas, I ed. 2017 Diagnostica delle infiltrazioni negli edifici – Cause, strumenti e protocolli di indagine, Francesco Ucini, I ed. 2017

 

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