Necessario più coraggio e una maggiore attitudine ad investire sulla ripresa e, quindi, sull’edilizia. Questo il succo estratto dalle dichiarazioni rilasciate questa settimana dal presidente dell’ANCE, Paolo Buzzetti, nel corso dell’audizione presso le commissioni Bilancio di Camera e Senato.
Secondo il Def (il Documento di economia e finanza, lo strumento che consente al Parlamento di conoscere con anticipo le linee di politica economica e finanziaria del Governo) gli investimenti fissi lordi (in gran parte opere pubbliche) aumenteranno, in valori correnti dell’1,9% nel 2015, del 4,5% nel 2016 e del 2,4% nel 2017. “L’intensità degli aumenti, tuttavia – osservano i vertici ANCE – appare ancora troppo limitata”. Secondo Buzzetti “la politica economica degli ultimi anni non ha saputo comprendere l’importanza degli investimenti per sostenere la ripresa economica. Dal 2008 al 2014 gli stanziamenti per spese in conto capitale si sono ridotti del 43%, a fronte del +3% delle spese correnti al netto degli interessi sul debito”.
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L’ANCE ha inoltre effettuato una ricognizione delle opere locali rapidamente cantierabili, prive di finanziamento o bloccate dal Patto di stabilità, individuando in tal modo 5mila progetti, quasi tutti a rapida cantierabilità, per un importo complessivo di oltre 9 miliardi di euro. L’iniziativa sarà illustrata il prossimo 29 aprile a Roma.
Il numero uno dell’Associazione nazionale dei costruttori edili ha comunque dimostrato di apprezzare gli indirizzi e le prime opere programmatiche del nuovo ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio: un’ottica rivolta a favore delle opere diffuse e utili invece che alle grandi opere (“Bene la riduzione a sole 25 priorità”). Le dichiarazioni degli scorsi giorni di Delrio andavano infatti in una determinata direzione: “Noi con il nostro piano triennale vogliamo portare avanti tutte le opere. Le uniche Grandi opere sono quelle utili, che possono essere anche riparare una scuola o mettere in sicurezza il costone di una montagna” aveva spiegato il neoministro al quotidiano Repubblica la scorsa settimana.
L’ANCE ha inoltre valutato positivamente il nuovo testo-base per la riforma degli appalti. Buzzetti ha tuttavia chiesto di “anticipare con decreto legge alcune urgenze, tra le quali nuovi meccanismi anti-turbativa delle gare, limitando criteri discrezionali per i piccoli lavori”.
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In ultima istanza l’Associazione dei costruttori ha chiesto maggiore attenzione alle politiche urbane nei piani con fondi Fesr e Fsc, oltre a maggiori risorse per le politiche abitative.
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