Qualche numero: 407 kg di polveri PM10, 294 tonnellate di CO2, 2 tonnellate di anidride solforosa e oltre 800 kg di ossidi di azoto in meno ogni anno. È questo il contributo alla qualità dell’ambiente che darà il nuovo Grattacielo della città di Rimini dopo gli interventi di efficientamento energetico dell’impianto di riscaldamento monstre che serve le 187 unità residenziali dislocate su 29 piani d’altezza.
“È il coronamento di un sogno che la città cullava da tempo”, ha detto Bruno Tani, l’AD del Gruppo SGR che ha curato la conversione in chiave ecosostenibile degli impianti tecnologici del grattacielo, partecipando a Ecomondo 2015, il salone internazionale dell’ambiente che si aperto oggi proprio nella città adriatica.
“Il nostro intervento prevede, oltre alla realizzazione dell’impianto alimentato con gas naturale (metano), ha spiegato l’ing. Tani nel suo intervento, anche la sua gestione con efficienti sistemi di controllo dei consumi, complessivi e per ogni singola utenza allacciata. Ciascuna abitazione è dotata di contabilizzazione autonoma, e dunque ogni condomino paga solamente quel che effettivamente consuma”.
Si tratta di un intervento importantissimo a livello locale, dove la struttura, la cui inaugurazione risale agli anni ’60 del secolo scorso, contribuiva in negativo alla qualità dell’aria ora decisamente “alleggerita” da parecchie tonnellate di gas serra e sostanze nocive.
Anche in ottica nazionale, però, questo intervento dimostra come un approccio sistematico al problema dell’obsolescenza del patrimonio edilizio nazionale possa rappresentare un’opportunità per imprese e progettisti, con ricadute positive sulla comunità sia in termini ambientali che di comfort.
Con circa 24 milioni di persone che vivono in condomini che richiedono interventi di efficientamento energetico, dicono Roberto Colombo e Fiorenzo Zerbetto, autori del nuovo manuale sulla contabilizzazione del calore nei condomini con impianto di riscaldamento centralizzato (Maggioli, 200 pagg., 26 €) “il giro di affari stimabile si aggira attorno ai 2,5-3 miliardi di euro già nel corso del prossimo anno.
Ricordiamo, infatti, che è in vigore il decreto legislativo n. 102/2015 che obbliga, a far data dal 31 dicembre 2016, tutti i condomini con impianto di riscaldamento centralizzato a dotarsi di un sistema per la contabilizzazione del calore e per la successiva ripartizione delle spese (consulta anche il nostro dossier su contabilizzazione e ripartizione delle spese per il riscaldamento).
Tornando all’intervento sul Grattacielo di Rimini, realizzato da SGR in collaborazione con altre importanti realtà del territorio, il costo complessivo è stato di 986mila euro. L’impianto è stato convertito da una centrale termica con caldaie obsolete alimentate a olio combustibile (BTZ) e gasolio, ad una moderna centrale termica con caldaie a condensazione e bruciatori di gas metano modulanti a basse emissioni di NOx. Inoltre, grazie ai satelliti di utenza installati ad ogni piano in prossimità di tutti gli alloggi, sarà possibile garantire la contabilizzazione del calore necessario al riscaldamento degli ambienti e la produzione istantanea di acqua calda per usi igienico-sanitari.
Immagine di apertura: il Grattacielo di Rimini ripreso dal Ponte di Tiberio (I sec. d.C.). Foto Soma (Wikipedia)
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