Come stabilizzare le fondazioni: la tecnica mista con pali e resine

Il caso descritto interessa l’applicazione di micropali precaricati pressoinfissi con martinetti idraulici e iniezione di resine a densità differenziata per il consolidamento di un edificio sulle colline di Rignano sull’Arno (Fi)

In molti casi si individua una tecnologia di consolidamento che abbia il miglior rapporto risultato-costi-ridotta invasività e si procede con lo stesso sistema su tutta la struttura da consolidare. Capita però che per ridurre i costi o non intervenire in modo invasivo sui muri interni, si opti per soluzioni miste.

Il caso, che andremo a descrivere sinteticamente di seguito, interessa l’applicazione di micropali precaricati pressoinfissi con martinetti idraulici e iniezione di resine a densità differenziata per il consolidamento di un edificio sulle colline di Rignano sull’Arno (Fi).

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In tale situazione si è deciso di:

  • consolidare l’angolo a valle, interessato dai cedimenti maggiori, con pali precaricati impostati su un nuovo cordolo di fondazione;
  • consolidare il nodo terreno – fondazione di tutto il resto della struttura con iniezioni di resina a lenta espansione.

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Tipo di dissesto affrontato

Parliamo in questo caso un mini condominio composto da due sole unità abitative e situato sulle splendide colline di Rignano sull’Arno in provincia di Firenze.

Come stabilizzare le fondazioni: la tecnica mista con pali e resine Foto 1
Foto 1_Edificio lesionato ©Systab

Parliamo di un’abitazione costruita interamente in muratura e negli ultimi anni ha subito un progressivo dissesto dovuto a cedimenti differenziali del terreno. Il cedimento fondale più evidente si è verificato nell’angolato sud, con tipiche lesioni a 45° passanti su entrambi i lati. Però un po’ tutta la struttura ha subito dissesti più lievi, che hanno danneggiato sia i muri interni che pavimentazione e solai, interessati da diverse crepe e fessurazioni.

Il quadro sopra descritto ha convinto i Proprietari ad intervenire con un consolidamento completo della struttura, intervento con tecnica mista pali – resine su tutto l’edificio.

Come stabilizzare le fondazioni: la tecnica mista con pali e resine Foto 2
Foto 2_Tecnica mista pali-resine ©Systab

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Consolidamento con pali precaricati e iniezioni di resina

Sono state prese in considerazione tutte le possibili tecnologie di consolidamento delle fondazioni, orientandosi però fin da subito su fondazioni profonde. Infatti in situazioni geotecniche dove i cedimenti interessano strati di terreno molto importanti, i micropali rappresentano certamente la soluzione più sicura.

Tra i vari sistemi di consolidamento gli Ingegneri si sono orientati sui pali precaricati di SYStab, infatti questa tipologia di micropalo presenta indubbi vantaggi rispetto ai metodi di palificazione tradizionali. Visto che l’intervento risultava troppo invasivo per operare sui muri interni si è deciso di combinare i micropali con le iniezioni di resine espandenti a densità differenziata.

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Le fasi operative dell’intervento

L’intervento è stato completato mediante seguenti fasi operative:

  • scavo e realizzazione di un nuovo cordolo in c.a. solidarizzato alle murature esistenti;
  • predisposizione di idonei tubi camicia all’interno del cordolo stesso;
  • getto del nuovo cordolo;
  • maturazione del getto (circa 28 giorni);
  • infissione dei pali con monitoraggio continuo delle pressioni di installazione, fino al raggiungimento delle portate/profondità di progetto;
  • precarico di ogni palo con pressioni superiori a quelle di esercizio;
  • fissaggio finale di tutti i pali al collare dei tubi camicia;
  • iniezione di resine espandenti al di sotto di tutti i muri non consolidati con i micropali.
Come stabilizzare le fondazioni: la tecnica mista con pali e resine Foto 3
Foto 3_Fasi di intervento ©Systab

Vantaggi del consolidamento fondazioni con pali precaricati e resine espandenti

Il consolidamento fondazioni con micropali precaricati ha permesso di stabilizzare l’angolo interessato dai cedimenti più gravi, ridando sicurezza e permettendo il ripristino delle crepe nei muri. Questa metodologia di consolidamento ha svariati vantaggi che la caratterizzano rispetto alle tradizionali tecniche e abbinata alle iniezioni di resina permette di risolvere la stragrande maggioranza dei dissesti:

  • tempi di messa in opera molto rapidi rispetto alle metodologie classiche;
  • non produce alcun materiale di risulta;
  • non vengono impiegati normalmente né fanghi né acqua (cantiere asciutto idoneo anche in ambienti stretti e interni);
  • non produce alcuna vibrazione dannosa per le sovrastrutture;
  • la portata di ogni micropalo viene testata in corso d’opera;
  • precarico per l’annullamento dei cedimenti primari per tutti i pali;
  • possibilità di sollevamenti e recupero della planarità se la struttura lo consente e ne ha necessità.
Come stabilizzare le fondazioni: la tecnica mista con pali e resine Foto 4
Foto 4_Fasi di intervento ©Systab

L’infissione di tutti i micropali e iniezione di resine è durata solamente 7 giorni ed ha consentito l’infissione di 13 micropali diametro 114 mm e lunghezza media 10 metri, compreso il fissaggio finale dei micropali ai tubi camicia. Sono inoltre stati consolidati circa 75 metri lineari di muratore, mediante iniezione nel terreno di resine a lenta espansione. La tecnologia impiegata ha consentito di operare rapidamente, con disagi minimi e senza produrre sollecitazioni dannose per la struttura abitata.

Come stabilizzare le fondazioni: la tecnica mista con pali e resine Foto 5
Foto 5_Fasi di intervento ©Systab

Per ulteriori informazioni
systab.it

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Redazione Tecnica

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