Bonus Mobili 2013, l’agevolazione è agganciata all’unità immobiliare

L’importo massimo di 10.000 euro su cui calcolare la detrazione garantita dal Bonus Mobili 2013 si riferisce complessivamente alle spese sostenute per l’acquisto di arredi e grandi elettrodomestici. In altri termini, se la somma delle spese sostenute per l’acquisto dei beni rientranti tra quelli agevolabili dal Bonus Mobili 2013 supera l’importo di 10.000 euro, la detrazione spettante dovrà essere determinata comunque sull’importo massimo di 10.000 euro.

A chiarirlo è la stessa Agenzia delle Entrate con la circolare n. 29 del 18 settembre 2018. Nel medesimo documento, inoltre, il Fisco specifica anche che la detrazione garantita dal Bonus Mobili è agganciata all’unità immobiliare oggetto di ristrutturazione edilizia e non al singolo contribuente (per sapere tutto consulta anche la nostra Pagina Speciale Bonus Mobili 2013).

Nel dettaglio, la circolare 29/2013 chiarisce che “il predetto importo massimo di euro 10.000 è riferito alla singola unità immobiliare, comprensiva delle pertinenze, o alla parte comune dell’edificio oggetto di ristrutturazione, i cui dati catastali devono essere riportati nella dichiarazione dei redditi, prescindendo dal numero dei contribuenti che partecipano alla spesa”.

Quindi, nel caso pratico di due conviventi che acquistano mobili per un alloggio, sul quale sono stati eseguiti dei lavori di ristrutturazione edilizia, solo uno di essi potrà portare in detrazione dall’imponibile IRPEF le spese sostenute per gli arredi.

Rimane invece aperta al contribuente che esegue lavori di ristrutturazione edilizia su più unità immobiliari il diritto al beneficio del Bonus Mobili 2013. In questi casi, l’importo massimo di 10.000 euro dovrà essere riferito a ciascuna unità abitativa oggetto di ristrutturazione.

Redazione Tecnica

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