Ma insomma, tutto questo parlare, tutta questa indignazione, solo perché finalmente è consentito accaparrarsi un incarico a onorario zero! Aggratis! Come dice la sentenza 4614 del 3 ottobre 2017 “si ha dunque lo scambio di denaro contro un’utilità immateriale, costituita dal ritorno di immagine“. Io sono favorevole, anzi, era ora! Finalmente saremo tutti allo stesso livello; basta sconti imbarazzanti, basta conoscenze, basta bustarelle. Il committente ci sceglierà solo in base alle nostre capacità!
E poi, cosa non trascurabile, elimineremo questa grandissima piaga dei pagamenti in nero. Trovo che sia una cosa bellissima e non capisco perché nessuno ci abbia pensato prima; anzi, andremo felicemente e velocemente verso una società ideale. Io eseguo una prestazione senza percepire compenso. Per recarmi al lavoro faccio il pieno all’auto, ma non pago perché il benzinaio me lo regala per “aumentare il suo ritorno d’immagine” (io sono famoso).
Visto che fatturo zero, non pago più neppure l’assicurazione e, ovviamente, neppure INARCASSA (gran risparmio). Su un lavoro pubblico ho commesso dolo e mi hanno beccato e denunciato, ma tanto il mio avvocato mi difende aggratis (essendo anche lui un professionista…). Anzi, non mi faccio neppure difendere e mi faccio sbattere subito in carcere, l’unico posto dove mi danno vitto e alloggio gratis e dove, tra poco, la compagnia dei colleghi non mancherà certo.
Quando non vi arriverà più neppure un centesimo di tasse, quando i ponti si sgretoleranno ancora più di adesso e non potrete più raggiungere i vostri comodi uffici, quando i bei palazzi storici dove abitate cominceranno a scricchiolare sempre più sotto il peso della vostra tronfiaggine, venitemi a cercare in carcere, individui intellettualmente instabili che avete il coraggio di scrivere certe sentenze.
Se vuoi, l’approfondimento sulla sentenza lo trovi qui:
Ndr. Settimana scorsa in molti si sono scagliati contro questa sentenza del Consiglio di stato che permette di dare nessun compenso ai professionisti che lavorano con la PA. Si sono schierati contro Inarsind, Inarcassa (che ha definito la sentenza “inaccettabile”), Ingegneri (che l’hanno definitia “criminogena”), Architetti e Geologi.
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