Il Bonus Mobili spalanca le sue porte anche agli alberghi: ecco come

Il Bonus Mobili allarga il suo (benefico) raggio d’azione raggiungendo, con nuove modalità, le strutture alberghiere. Infatti, attraverso una ulteriore modifica apportata dalle Commissioni parlamentari al lavoro sulle linee generali del disegno di legge di conversione del decreto legge 31 maggio 2014, n. 83 (il cosiddetto Decreto ArtBonus che introduce importanti novità in materia di beni culturali e turismo) si stabilisce che una quota pari al 10% del limite massimo complessivo è destinato, per ciascun anno, alla concessione del credito di imposta in favore delle imprese alberghiere per spese relative ad ulteriori interventi, comprese quelle per l’acquisto di mobili e componenti di arredo da destinarsi in via esclusiva agli immobili oggetto di ristrutturazione edilizia e abbattimento delle barriere architettoniche.

Per uno sguardo d’insieme su tutte le norme contenute all’interno del decreto legge 31 maggio 2014, n. 83, leggi l’articolo di sintesi intitolato Decreto Cultura: arriva l’ArtBonus per la tutela dei beni culturali.

Una novità importante che contribuisce ad incentivare ulteriormente l’acquisto di mobili, spalancando buone prospettive per i produttori delle filiera dell’arredamento (che hanno beneficiato in parte dell’avvento del Bonus Mobili in un periodo di grande difficoltà) ed aprendo evidenti orizzonti di stimolo verso il miglioramento del decoro per i proprietari di strutture alberghiere ansiosi di apportare miglioramenti agli “interni” degli edifici ricettivi. L’emendamento si trova ora al vaglio della Camera e non fa altro che contribuire ad accendere, ovviamente, le speranze degli imprenditori del comparto legno-arredo.

A proposito della disciplina del Bonus Mobili leggi l’articolo di approfondimento in merito alle ultime novità in materia dal titolo È possibile fruire del Bonus Mobili senza ristrutturazione? Ecco la risposta.

Il lavoro di cesello che le commissioni stanno operando sul testo coinvolgono anche l’art. 10 del decreto, quello inerente alla necessità di migliorare la qualità dell’offerta ricettiva per accrescere la competitività delle destinazioni turistiche attraverso il credito d’imposta nella misura del 30% delle spese sostenute per interventi di ristrutturazione edilizia ed abbattimento delle barriere architettoniche. Due in particolare i cambiamenti in fase di lavorazione:
1. La limitazione della concessione dell’agevolazione alle sole imprese alberghiere, con esclusione delle strutture ricettive non gestite in forma imprenditoriale.
2. Il credito d’imposta consentito anche per le spese per interventi di manutenzione straordinaria nonché di restauro e risanamento conservativo (e non soltanto per interventi di eliminazione delle barriere architettoniche, per le sole spese relative ad interventi di ristrutturazione edilizia in senso stretto).

Crediti d’imposta di vario tipo per conferire nuova inerzia positiva al settore del legno-arredo e stimolare un’onda di rinnovamento per ciò che riguarda l’aspetto delle strutture ricettive, edifici davvero importanti per un paese ad elevata vocazione e potenzialità turistica come l’Italia.

Redazione Tecnica

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