Bonus Mobili e Bonus Verde nel 730/2025: come indicare le spese e quali documenti conservare

Nel quadro E del modello 730 trovano spazio anche le agevolazioni per arredi, elettrodomestici e sistemazione del verde: ecco dove inserirle, come dimostrarle e quando spettano le detrazioni.

Lisa De Simone 15/05/25

Non solo detrazioni per lavori edilizi: nel quadro E del modello 730 trovano posto anche il Bonus Verde e il Bonus Mobili, per i quali non è obbligatorio l’utilizzo del bonifico parlante ma è sufficiente il pagamento con strumenti tracciabili. Quanto a quest’ultimo sono agevolati anche gli acquisti online, per cui anche chi non ci avesse pensato in anticipo può sfruttare comunque la detrazione, a patto di aver conservato la fattura.

Vediamo dunque come indicare la spesa nel 730 e quali documenti conservare in caso di possibili verifiche da parte dell’Agenzia delle entrate o per esibirli al CAF.

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Bonus Edilizia 2025: detrazioni agevolazioni fiscali

Nel 2025 cambia (di nuovo) il quadro delle agevolazioni fiscali per l’edilizia. Tra ridimensionamenti, scadenze e nuove regole, orientarsi è diventato più difficile – ma anche più necessario.Questa guida fornisce una mappa completa e aggiornata di tutti i bonus casa attivi nel 2025: Superbonus, Ecobonus, Sismabonus, bonus ristrutturazioni, barriere architettoniche, fotovoltaico, colonnine, mobili e molti altri.Con un taglio operativo, pensato per l’uso quotidiano da parte di tecnici, imprese, amministratori e committenti, l’eBook unisce rigore normativo, esempi pratici e tabelle di sintesi.In particolare la guida affronta tutte le agevolazioni edilizie in vigore nel 2025, con un taglio sistematico e operativo:- Superbonus: la nuova versione “post-110”, con focus sui limiti, le condizioni di accesso, i requisiti tecnici e le responsabilità di asseverazione.- Bonus ristrutturazioni, Ecobonus e Sismabonus: normativa, cumulabilità, massimali di spesa, requisiti e casi pratici.- Bonus barriere architettoniche: come cambia dal 2025 e quali possibilità restano.- Bonus mobili, verde, acqua potabile, fotovoltaico, colonnine di ricarica: tutte le agevolazioni minori, ma spesso determinanti.- Detrazioni ordinarie e bonus edilizi in condominio: procedure, delibere, ripartizione e documentazione.- Cessione del credito e sconto in fattura: cosa cambia dopo le ultime riforme, limiti, responsabilità, controlli e adempimenti. Antonella DonatiÈ giornalista professionista, ha al suo attivo diversi anni di giornalismo parlamentare con particolare attenzione all’approvazione delle misure di carattere finanziario e alle manovre di bilancio. In questo ambito si occupa espressamente di tematiche fiscali, contributive e previdenziali nel settore dell’edilizia e dell’efficienza energetica. È autrice di numerosi volumi, articoli e saggi in materia.

 

Antonella Donati | Maggioli Editore

Bonus Verde tra i lavori edilizi

Il Bonus Verde – ossia la detrazione del 50% in dieci anni per gli interventi di miglioramento di impianti di irrigazione e realizzazione di pozzi, creazione di coperture a verde e di giardini pensili – è stato in vigore fino al 31 dicembre dello scorso anno per questo tipo di lavori straordinari di sistemazione del verde. La detrazione è ammessa solo per le fatture che comprendono anche la manodopera, oppure in caso di acquisto separato di piante e manodopera, ma non per gli interventi fai da te. Inoltre il pagamento deve essere stato effettuato con strumenti tracciabili.

Nel rispetto di queste condizioni, la spesa sostenuta, fino ad un massimo di 5.000 euro, va indicata con il codice 12 nella sezione III A. Quanto alla documentazione necessaria si tratta in questo caso semplicemente delle copie dei pagamenti e delle fatture. Ovviamente la fattura deve indicare chiaramente che l’intervento è stato di carattere innovativo e non di semplice manutenzione di aree verdi preesistenti. L’agevolazione in ogni caso è stata riconosciuta a prescindere da eventuali interventi effettuati sull’immobile per uso abitativo del quale il giardino risulta come pertinenza.

Bonus Mobili ed Elettrodomestici solo per chi ha ristrutturato

Il Bonus Mobili ed Elettrodomestici, che consente di avere la detrazione del 50% per gli arredi e i grandi elettrodomestici, è strettamente legato agli interventi di ristrutturazione, sempre che questi abbiano comportato lavori edilizi veri e propri o di risparmio energetico, come nel caso di acquisto di climatizzatori o sostituzione di impianti di riscaldamento. Non danno invece diritto alla detrazione sui mobili il Bonus Barriere al 75% o l’Ecobonus in quanto tale, a prescindere dal fatto che in alcuni casi l’aliquota di detrazione sia fissata al 50%.

Quanto agli acquisti, si tiene conto dell’immobile nel suo complesso e non del singolo ambiente interessato ai lavori: così, ad esempio, la detrazione spetta per rinnovare la cucina anche se la ristrutturazione ha riguardato solo il bagno. Sono agevolati grandi elettrodomestici, letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, materassi, apparecchi di illuminazione, e le eventuali spese di trasporto e montaggio. Non sono agevolabili, invece, gli acquisti di porte, di pavimentazioni (ad esempio, il parquet), di tende e tendaggi da interno, nonché degli altri complementi di arredo.

Data delle spese e pagamenti di mobili e grandi elettrodomestici

Per usufruire dell’agevolazione sono necessari strumenti di pagamento tracciabili. Ammessi bonifici, carte di credito e bancomat. La fattura o lo scontrino debbono riportare anche il codice fiscale di chi ha effettuato il pagamento. Nel caso di acquisti on line con carte di credito, se non è stata richiesta la fattura è sufficiente conservare la copia dell’estratto conto della carta, in quanto così è possibile risalire all’intestatario della spesa.

Le spese per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici possono essere precedenti al pagamento di quelle per la ristrutturazione dell’immobile, a patto che i lavori siano stati già avviati. La data di inizio lavori deve essere, quindi, anteriore a quella in cui sono sostenute le spese per di acquisto e deve essere autocertificata in tutti i casi in cui non è prevista la presentazione della CILA. Per gli immobili ristrutturati da impresa la detrazione è ammessa solo per le spese sostenute dopo il rogito.

La spesa sostenuta va indicata nella Sezione III C del  quadro E, al rigo E57.

Documenti e divisione della detrazione per mobili/elettrodomestici

Anche nel caso del Bonus Mobili è possibile suddividere la detrazione come si preferisce, a patto che tutti gli interessati abbiano diritto anche alla detrazione per ristrutturazione (>> ne abbiamo parlato nell’articolo Bonus Mobili, come ripartire la detrazione nel modo più conveniente). Le spese sostenute non possono superare comunque il tetto di 5.000 euro previsto per il 2024.

La detrazione è ammessa anche in caso di acquisti a rate o con finanziamento, a condizione che la società che eroga il finanziamento paghi a sua volta la somma con strumenti tracciabili e consegni all’acquirente copia della ricevuta del pagamento effettuato per suo conto.

Infine anche per chi ha acquistato elettrodomestici per la detrazione è sufficiente conservare la copia delle fatture e dei pagamenti. Non è invece necessario l’invio della documentazione all’ENEA, in quanto non si tratta di una condizione indispensabile per l’agevolazione. Come infatti chiarito da tempo dalle Entrate con la risoluzione 46/2019, citata anche nelle istruzioni alla compilazione del 730, la mancata o tardiva trasmissione non comporta la perdita del diritto alla detrazione.

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Lisa De Simone

Esperta in materia legislativa, si occupa di disposizioni normative e di giurisprudenza di interesse per il cittadino. Collabora da anni con Maggioli Editore, curando alcune rubriche on line di informazione quotidiana con particolare attenzione alle sentenze della Corte di Cassaz…Continua a leggere

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