Si avvicina la data per il versamento dell’acconto Imu (18 giugno).
Ricordiamo che entro questo termine i cittadini proprietari di immobili dovranno pagare la prima (di 2 o 3 rate) dell’imposta calcolata secondo i seguenti criteri:
– Abitazioni: la rendita catastale x 1,05 (coefficiente di rivalutazione) e ancora x 160. Su questo totale si calcolerà il 4 per mille per l’abitazione principale (sottraendo poi 200 euro di detrazione e 50 euro per ogni figlio convivente di età inferiore a 26 anni);
– Pertinenze (cantine, soffitte e autorimesse) dell’abitazione principale si applica la stessa aliquota (4×1000) al massimo però, questa agevolazione può essere concessa per un solo immobile per ogni categoria;
– Altri immobili (seconde case, abitazioni locate, case concesse in uso gratuito ai parenti, uffici, negozi, capannoni ecc) l’aliquota base è il 7,6 per mille;
– Fabbricati rurali strumentali (es. stalle, cascine e fienili), l’aliquota base è del 2 per mille.
Per un rapido calcolo è disponibile un pratico software gratuito.
Nei giorni scorsi il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha diffuso una circolare esplicativa n. 3/DF e la tempo stesso i Comuni si sono adoperati per fornire informazioni utili, vademecum per aiutare i cittadini (informazioni più dettagliata nella Guida Imu).
Per questi ultimi c’è tempo fino al 30 settembre per stabilire le aliquote comunali da applicare sugli immobili del proprio territorio.
Alcune amministrazioni comunali hanno già pubblicato delibere e regolamenti, vediamo quali sono:
– Comune di Trento (delibera e regolamento);
– Comune di Rovereto (delibera e regolamento);
– Comune di Pordenone (delibera e regolamento);
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