Con un parere predisposto in seguito a un’interrogazione proposta dall’Ordine degli architetti di Milano, l’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici ha precisato che, nella partecipazione a una gara di progettazione, il possesso dei requisiti per classe e categoria può essere dimostrato anche in riferimento a una categoria superiore della stessa classe.
Il caso specifico riguardava l’esclusione di un studio da una gara di appalto integrato del Comune di Milano a cui lo studio partecipava in affiancamento a una impresa.
Il parere in dettaglio
L’Autorità ricorda che “ogni classe individua un insieme di interventi oggettualmente e funzionalmente della stessa natura; le categorie, invece, costituiscono una suddivisione dell’insieme degli interventi compresi in ogni classe in sottoinsiemi caratterizzati ognuno da uguale complessità funzionale e tecnica (da A in poi); il sottoinsieme che presenta la più elevata complessità è quello con collocazione più elevata nell’ordine alfabetico e, logicamente, vi corrisponde la percentuale più elevata fra quelle previste, a parità di importo, nella classe”.
“Ogni bando di gara indica la classe e categoria o le classi e le categorie dell’intervento, in quanto ciò è funzionale anche per la dimostrazione dei requisiti minimi di partecipazione. I lavori cui si riferiscono detti requisiti devono, infatti, appartenere alla classe e categoria (o alle classi e categorie) dell’intervento cui si riferisce il bando”.
“Ooccorre considerare gli interventi appartenenti non solo alla classe e alla categoria (o alle classi e categorie) dell’intervento cui si riferisce il bando ma anche alla classe ed alle categorie la cui collocazione nell’ordine alfabetico sia pari o più elevata a quella stabilita nel bando, in quanto questi interventi sono della stessa natura ma tecnicamente più complessi”.
“Qualora l’operatore economico sia in possesso dei requisiti per partecipare in classe I, categoria C, mentre la lex specialis prevede come soglia la classe I, categoria B, si potrà sostenere l’assorbenza della Categoria I B) nella Categoria I C)”.
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