Un nuovo apparato sanzionatorio in preparazione per colpire i datori di lavoro che impiegano manodopera non regolare ed extracomunitari senza permesso di soggiorno. Lo prevede lo schema di decreto che il Consiglio dei Ministri ha approvato in via preliminare lunedì scorso e che sarà inviato al parere della Commissioni di Camera e Senato.
Si tratta di un decreto che recepisce una direttiva comunitaria del 2009 e va ad integrare le previsioni del Testo unico dell’immigrazione del 1998.
Il nuovo regime sanzionatorio, si legge nel comunicato diffuso dal Governo, prevede che il datore di lavoro che sia stato condannato, anche con sentenza non definitiva, per i reati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, di reclutamento di persone da destinare alla prostituzione o alla sfruttamento della prostituzione, o di minori da impiegare in attività illecita, di intermediazione illecita, di sfruttamento del lavoro o di assunzione di lavoratori privi di permesso di soggiorno ovvero con permesso scaduto, non potrà poi ottenere il nulla osta a successive attività imprenditoriali.
Al fine di favorire l’emersione degli illeciti si prevede, per le sole ipotesi di particolare sfruttamento lavorativo, che lo straniero che presenta denuncia o coopera nel procedimento penale possa ottenere, a talune condizioni, il rilascio di un permesso di soggiorno di durata temporanea (correlata alla durata del procedimento penale).
Viene, inoltre, previsto un sistema di sanzioni pecuniarie che vanno a colpire anche le persone giuridiche le quali si siano avvantaggiate ricorrendo all’impiego di cittadini stranieri il cui soggiorno è irregolare.
Si prevede infine una programmazione annuale dell’attività di vigilanza sui luoghi di lavoro e la comunicazione annuale da parte del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, alla Commissione europea, del numero totale di ispezioni effettuate l’anno precedente e dei risultati delle stesse.
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