Non era finita bene per la prima ISPA (Infrastrutture SPA), nata come società partecipata e voluta dall’allora Ministro dell’Economia Tremonti: avrebbe dovuto realizzare le linee Alta Velocità fra Napoli e Torino con l’obiettivo di alleggerire le casse dello Stato da parte dei costi di realizzazione del piano di investimenti della Legge Obiettivo. Tutto attraverso una ipotesi di project financing.
A quanto pare però, come succede nella mitologia orfica in cui le anime trascendono, ISPA è tornata in vita e grazie a un emendamento Cinque Stelle al Decreto crescita, e avrà il compito di programmazione, gestione delle gare e realizzazione diretta delle opere.
Mica male per un una società “risorta” solo da qualche ora…
Decreto Crescita, quale potere avrà ISPA?
Ecco dunque ISPA, Infrastrutture Spa, struttura a supporto delle iniziative e dei programmi dei direttori generali dei vari ministeri e ministri. Ha un capitale a disposizione per partire che ammonta a 10 milioni e potrà iniziare il suo operato il 1° settembre 2019, subito dopo l’estate.
Spetterà al ministero delle Infrastrutture la nomina diretta dei componenti del consiglio di amministrazione.
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Lo statuto e il regolamento della società verrà invece deciso tramite un Dpr, adottato in seguito alla proposta di Toninelli, incaricato anche della nomina del Cda.
Infrastrutture Spa, quali obiettivi?
Detta sinteticamente: programmazione, gestione e realizzazione. Volendo esser più precisi, si occuperà di:
– supportare la programmazione;
– gestire le gare e le procedure di avvio dei lavori; infine
– realizzare direttamente le opere.
Infrastrutture Spa è di fatto una nuova società, nonostante il nome, con capitale in tutto e per tutto pubblico, detenuto dal ministero dell’Economia, che un emendamento Cinque Stelle al decreto Crescita vuole sotto il controllo del ministero come società in house.
Obiettivo di ISPA è di assicurare e promuovere una veloce ed efficiente messa in cantiere delle opere pubbliche, scopo con il quale è nato lo stesso Decreto crescita. La nuova società avrebbe comunque un ruolo di primaria importanza e non sembrano esserci precedenti in tal senso. Anche perché avrebbe mano libera e capacità di spaziare su tutti i fronti, dalla programmazione al progetto vero e proprio, dato che affiancherebbe operativamente la centrale di progettazione prevista dalla legge di Bilancio (di cui però tuttora non esiste traccia).
Per approfondire Decreto Crescita, in Gazzetta i 51 articoli
Speriamo la nuova società ISPA non rinasca proprio dalle ceneri della vecchia, che si era defilata quasi subito dopo il suo battesimo lasciando i cantieri aperti e in mano ad altri soggetti. Per non dire poi dove siano finiti tutti quei finanziamenti…
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