Per la prima volta in Italia anche i liberi professionisti possono costituire Confidi per esercitare l’attività di prestazione di garanzie collettive e facilitare quindi l’accesso al credito da parte dei professionisti.
Sono stati presentati, infatti, ieri a Milano i primi due Confidi per i liberi professionisti, Fidiprof Nord e Fidiprof Centro Sud.
“Oggi mettiamo la parola fine a una discriminazione che per oltre 50 anni ha impedito ai liberi professionisti di costituire consorzi per svolgere un’attività di garanzia collettiva dei fidi.
La nascita dei Confidi per i liberi professionisti rappresenta uno spartiacque per gli oltre 2 milioni di professionisti che ora possono avere un canale di accesso privilegiato al credito”.
Ha dichiarato il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, nel corso della presentazione di Fidiprof (http://www.fidiprof.eu/).
L’iniziativa è stata promossa da Confprofessioni, la Confederazione italiana libere professioni, che ha svolto un ruolo decisivo non solo per modificare le norme sui Confidi, aprendole anche ai liberi professionisti, ma anche per indicare una strategia vincente per il futuro di questi organismi.
“Conosciamo bene le difficoltà dei professionisti, perché le viviamo ogni giorno sulla nostra pelle, e sappiamo che l’accesso ai finanziamenti bancari è forse il problema più critico nell’attuale panorama del credito con il contagocce. La crisi economica ha colpito duramente l’intero settore: i tempi di pagamento si sono dilatati a dismisura, gli investimenti sono fermi e i giovani non hanno risorse sufficienti per intraprendere un percorso professionale autonomo” ha sottolineato Stella.
“In compenso sono lievitati i costi del credito e le banche chiedono garanzie personali sempre più stringenti. La costituzione di due Confidi rappresenta, semplicemente, un’arma strategica per la crescita e lo sviluppo delle libere professioni nel nostro Paese”.
I due Confidi promossi da Confprofessioni possono disporre di un capitale sociale complessivo di oltre 200 mila euro.
Ma per consolidare il loro patrimonio, specie nella fase di avviamento, sono allo studio intese con enti pubblici (in particolare Regioni e Camere di Commercio) che già intervengono per i Confidi delle piccole e medie imprese, tenendo conto che il settore delle libere professioni esprime il 12.5% del Pil nazionale e incide per il 20% dell’occupazione.
Fidiprof Nord e Fidiprof Centro Sud stanno predisponendo un’efficace rete distributiva sul territorio affinché i liberi professionisti possano aderire e ottenere la garanzia sui finanziamenti in tempi rapidi, con poca burocrazia e con la possibilità di ottenere la consulenza necessaria al buon esito della pratica.
Insieme con i due Confidi, Confprofessioni ha costituito anche Federfidiprof (Federazione nazionale dei Confidi dei liberi professionisti) per rappresentare e tutelare gli interessi dei Confidi delle categorie professionali, specie rispetto alle novità normative che sono in fase di attuazione da parte del ministero dell’Economia e della Banca di Italia.
Fonte: Confprofessioni
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