Operatività piena per la seconda fase del piano per la tutela dell’edilizia scolastica portato avanti con vigore dal Governo Renzi: due decreti del presidente del Consiglio specificano infatti il percorso del piano individuando gli sconti sul Patto di stabilità assegnati a 404 Comuni che hanno presentato la richiesta nelle scorse settimane. In questo modo tali Comuni avranno la possibilità di effettuare pagamenti per le ristrutturazioni di edifici scolastici senza la necessità di inserirli nel conteggio dei saldi di bilancio rilevanti per il Patto di stabilità.
Edilizia scolastica: i 3 filoni di lavoro
Questo non è altro che il primo dei 3 filoni di lavoro inerenti alla complessiva opera di tutela degli edifici scolastici nel nostro paese. Il secondo filone fa riferimento al tema della sicurezza: all’interno di tale compartimento i Comuni hanno tempo fino al 30 ottobre per consentire l’aggiudicazione degli appalti per la messa in sicurezza e l’agibilità degli edifici scolastici. Sono quasi 2500 gli interventi che si articolano dentro tale filone.
Nel frattempo la scorsa settimana è stato dato il via ai primi 400 interventi programmati sulla base delle priorità fornite al Governo dai sindaci stessi nelle scorse settimane: 4 milioni di studenti e una scuola italiana su due saranno i protagonisti, nel complesso, di questo progetto. Il piano per l’edilizia scolastica, nell’arco del biennio 2014-2015, condurrà il paese ad avere scuole più belle, nuove e sicure.
La terza “branca” di lavoro è quella inerente ai lavori di manutenzione: sul tavolo ci sono 110 milioni di euro da destinarsi in prevalenza ai piccoli interventi di manutenzione, decoro e ripristino funzionale presso 7800 strutture scolastiche. Le risorse per questo filone (come per quello precedente) giungono dalla scansione programmatica operata dal Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica). Per quanto riguarda le opere di manutenzione sono previsti altri 300 milioni di euro per il 2015 (utili a finanziare altri 10mila interventi).
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