Terremoto Emilia, 2.600 tecnici al lavoro per i sopralluoghi di agibilità

Sono oltre 39mila i sopralluoghi di agibilità già disponibili per tutti i Comuni colpiti dal sisma e raccolti, attraverso le schede AeDES, dal 20 maggio al 4 agosto 2012.

E’ il resoconto realizzato dal Servizio geologico sismico dei suoli della Regione Emilia-Romagna grazie alla collaborazione, a titolo volontario, di oltre 2.600 tecnici (ingegneri, architetti e geometri) provenienti da tutt’Italia e coordinati dagli ordini professionali.

Hanno inoltre partecipato ai rilievi i tecnici provenienti da quasi tutte le Regioni italiane, i tecnici dell’Esercito, dei Vigili del Fuoco, delle Università e del Nucleo di valutazione regionale.

Grazie a quest’iniziativa, realizzata per la prima volta in occasione di un evento sismico di proporzioni rilevanti, è a disposizione una banca dati dettagliata degli edifici danneggiati e del loro grado di lesione, che servirà agli enti locali per le prossime attività legate al ripristino degli immobili colpiti dal sisma.

I dati raccolti sono relativi a 38.734 sopralluoghi già informatizzati (sui 39.502 effettuati): di questi, 24.564 sono edifici ad uso abitativo (ogni scheda AeDES riguarda un edificio, che può anche ospitare più unità d’uso), 963 edifici ad uso scolastico, 2.075 edifici ad uso produttivo, 2.697 le unità ad uso commerciale, 1.139 le unità ad uso ufficio, 11.311 le unità ad uso deposito (in gran parte agricolo), 174 le unità ad uso turistico-ricettivo.

I rilievi effettuati dal 20 maggio al 4 agosto hanno visto impegnate ogni giorno circa 450 persone e contemporaneamente si è proceduto con l’informatizzazione delle schede relative ai sopraluoghi e alla creazione del relativo database.

Tra i 57 Comuni, quello che conta il maggior numero di sopralluoghi è Mirandola, con 4.393, seguito da Finale Emilia (3.355), San Felice sul Panaro (2.645), Novi di Modena (2.380) e Bondeno (2.357).

Nel dettaglio delle abitazioni, i 24.564 edifici oggetto di sopralluogo comprendevano 64.680 unità abitative (appartamenti). Di queste 7.684 in provincia di Bologna, 14.597 in provincia di Ferrara, 39.184 in provincia di Modena, 3.215 in provincia di Reggio Emilia. Il totale degli occupanti degli edifici analizzati erano oltre 150mila.

Delle oltre 64mila unità immobiliari ad uso abitativo analizzate, 32.031 sono risultate agibili (A), 12.959 temporaneamente inagibili (B) (ma agibili con provvedimenti di pronto intervento), 3.059 temporaneamente inagibili (C) (da rivedere con approfondimento), 338 parzialmente agibili (D) (veniva richiesto un ulteriore sopralluogo più approfondito del primo). 13.665 inagibili (E) e 2.628 inagibili per “rischio esterno” (F).

Per quanto riguarda le scuole, i sopralluoghi hanno riguardato 963 edifici nelle quattro province di Bologna (120), Ferrara (340), Modena (396) e Reggio Emilia (107). Di queste, 430 sono risultate agibili, 272 temporaneamente inagibili (B), 62 temporaneamente inagibili (C), 18 parzialmente inagibili (D), 155 inagibili (E) e 26 inagibili per rischio esterno.

Sono invece 2.075 gli edifici privati ad uso produttivo analizzati: di questi 556 sono risultati agibili, 401 temporaneamente inagibili (B), 90 temporaneamente inagibili (C), 15 parzialmente agibili (D), 924 inagibili (E) e 89 inagibili per “rischio esterno” (F).

Nell’ambito del progetto di ricostruzione è stato presentato nei giorni scorsi a Bologna, presso la sede della Prefettura, il Gruppo interforze ricostruzione Emilia-Romagna (Girer) che dovrà rafforzare l’attività di prevenzione e di contrasto alla criminalità organizzata nelle aree  del territorio emiliano-romagnolo  colpite dal  terremoto.

Istituito presso il Dipartimento della pubblica sicurezza, il Gruppo interforze è costituto da personale esperto nel contrasto alle infiltrazioni mafiose nelle opere pubbliche proveniente dalla Direzione centrale della polizia criminale, dalla Direzione investigativa antimafia, dalla Polizia di stato, dall’Arma dei carabinieri dalla Guardia di finanza. A guidare il reparto sarà il vicequestore Cono Incognito.

Il gruppo Interforze avrà due distaccamenti, uno a Bologna e uno a Roma. Duplice anche la funzione: sul territorio regionale svolgerà essenzialmente un’ attività di tipo  investigativo su appalti, subappalti e passaggi immobiliari,  a Roma di analisi e incrocio dei dati raccolti.

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