Studio Bankitalia efficienza energetica immobili: difficoltà e strategie in un documento

Uno studio di Bankitalia analizza il progresso e i bisogni futuri nell’efficientamento energetico delle abitazioni italiane. Ecco cosa è emerso

Allegati

Il recente studio di Bankitalia, inserito nella serie “Questioni di Economia e Finanza”, approfondisce l’attuale stato dell’efficienza energetica nelle abitazioni italiane, evidenziando le difficoltà e delineando le strategie per intensificare gli sforzi nazionali.

La ricerca è stata realizzata da Guido de Blasio, Roberta Fiori, Luciano Lavecchia, Michele Loberto, Valentina Michelangeli, Elena Padovani, Elena Pisano, Maria Lisa Rodano,Giacomo Roma, Tiziana Rosolin e Pietro Tommasino.

Vediamo alcuni dei più rilevanti aspetti emersi dallo studio di Bankitalia.

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La Casa a Consumo Zero

L’efficientamento energetico degli edifici è un tema ineludibile, che sta comportando e comporterà, sempre più in futuro, una vera e propria rivoluzione (tecnologica e progettuale) per i tecnici e i progettisti, a partire dalla direttiva EPBD (c.d. direttiva Case Green). Questo manuale si prefigge lo scopo di accompagnare e aiutare il lettore nel comprendere e governare le nuove modalità progettuali che porteranno entro il 2050 il nostro parco immobiliare a essere “a emissioni zero”.L’opera, in particolare, fornisce informazioni, consigli di buona pratica e spunti di riflessione utili sia in fase di progettazione che in fase di realizzazione degli interventi, offrendo una solida impostazione rispetto a quali siano gli aspetti da tenere in considerazione e a come affrontarli.Il manuale approfondisce l’aspetto dell’efficientamento energetico finalizzato alla riduzione dei consumi.Lo scopo è duplice: fornire un’analisi critica delle principali tecnologie impiegate in ambito edilizio per gli interventi di efficientamento energetico, tanto negli edifici di nuova costruzione quanto negli edifici esistenti, e promuovere un approccio progettuale olistico, che consenta di non perdere di vista il quadro d’insieme, per garantire – oltre il risparmio energetico anche il comfort termoigrometrico ed acustico, la sicurezza strutturale e antincendio dei fabbricati.Virginia Luisella PascaleProgettista e DL specializzata in interventi di riqualificazione del patrimonio edilizio esistente. Ha conseguito la Laurea Specialistica in Ingegneria presso il Politecnico di Milano ed è iscritta all’Ordine Ingegneri di Milano, presso cui partecipa attivamente ai lavori di diverse Commissioni. Ha svolto attività di progettazione e project management per gli appalti del sito Expo2015 e attualmente si occupa di interventi di ristrutturazione, efficientamento energetico e risanamento acustico di edifici esistenti. Svolge attività di docenza, per corsi di formazione inerenti la prestazione energetica e acustica degli edifici. È abilitata come Certificatore energetico di Regione Lombardia, Tecnico Competente in Acustica, Professionista Antincendio e Coordinatore per la sicurezza, è inoltre iscritta all’Albo nazionale CTU.

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Indice

Metà delle famiglie italiane vive in immobili ante 1976

Lo studio evidenza che circa la metà delle famiglie italiane vive in immobili costruiti prima della prima norma che fornisce indicazioni cogenti sull’isolamento termico degli edifici, favorendo così l’efficienza energetica (legge 373 del 1976).

Al patrimonio immobiliare italiano appartengono 36 milioni di abitazioni (su un totale di circa 77 milioni di unità immobiliari), con una quota significativa che presenta caratteristiche di performance energetiche insoddisfacenti. Questo contesto è aggravato da una diffusa proprietà immobiliare e da un mercato del noleggio che coinvolge principalmente le fasce economicamente più deboli della popolazione, esponendo una parte significativa dei cittadini a una maggiore vulnerabilità energetica.

Viene inoltre ricordato nel documento che solo dal 2009 in Italia è prevista una certificazione dello stato di efficienza energetica di un immobile: Attestato di certificazione energetica, ACE, dal 2009 al 2015, Attestato di prestazione energetica, APE, dal 2015. L’APE viene redatto da tecnici registrati in appositi albi regionali; gli attestati confluiscono in archivi regionali, la maggior parte dei quali sono ormai integrati con il catasto nazionale gestito da ENEA (SIAPE).

Cosa implica la nuova Direttiva Case Green?

La nuova Direttiva sulla Prestazione Energetica degli Edifici (EPBD), nell’ambito del pacchetto “Fit for 55” dell’Unione Europea, impone agli Stati membri l’obbligo di ridurre il consumo energetico degli edifici di almeno l’11,7% entro il 2030.

L’Italia, in particolare, deve confrontarsi con l’esigenza di adeguare un vasto numero di immobili residenziali, molti dei quali con scarse prestazioni energetiche. L’efficacia di tali misure dipenderà in gran parte dalla capacità di implementare politiche di incentivo efficaci e di migliorare l’accesso all’informazione sulla performance energetica degli edifici.

Occorrono interventi finanziari, informativi e normativi

L’analisi suggerisce che per raggiungere gli obiettivi di efficienza energetica, sarà essenziale una combinazione di interventi finanziari, informativi e normativi.

Gli incentivi fiscali, come il Superbonus 110%, hanno già dimostrato di poter stimolare investimenti significativi in questo settore, sebbene non privi di criticità in termini di impatti a lungo termine e costi per le finanze pubbliche.

La raccomandazione principale del report riguarda la necessità di orientare gli incentivi soprattutto verso le famiglie a basso reddito, che spesso vivono in abitazioni meno efficienti dal punto di vista energetico.

Banche, immobili ed efficientamento energetico

Bankitalia sottolinea che dalle informazioni sulle banche italiane riferite al 2022 si evince che la distribuzione per classe energetica degli immobili posti a garanzia dei finanziamenti è mediamente inferiore alla media di quella degli altri paesi europei, ma è abbastanza coerente con la distribuzione per classi energetiche del patrimonio immobiliare nazionale per cui è disponibile l’informazione.

La maggior parte degli intermediari dichiara di non disporre della certificazione della prestazione energetica (APE) degli immobili, ma utilizza dati stimati.

Le banche e gli altri intermediari finanziari possono giocare un ruolo cruciale nell’efficientamento energetico, attraverso l’offerta di prodotti finanziari verdi, come i mutui green, che sono già presenti in altri contesti europei. L’espansione di questi strumenti finanziari potrebbe facilitare l’adozione su larga scala di miglioramenti energetici, soprattutto se accompagnata da una maggiore trasparenza e da incentivi mirati.

Redazione Tecnica

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