Sistri si, ma solo per chi ha più di 10 dipendenti

Il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti ha firmato ieri il decreto ministeriale che ci aggiorna sull’affaire Sistri. L’obbligo di adesione al Sistri vale, secondo il nuovo decreto, solo per le imprese e gli enti produttori iniziali di rifiuti speciali pericolosi con più di 10 dipendenti.

Ricordiamo che lo scopo principale del Sistri è quello contrastare le ecomafie e la difesa dell’ambiente attraverso il controllo informatico dei rifiuti pericolosi.

Il decreto sul Sistri esclude dal sistema di tracciabilità dei rifiuti tutte le imprese agricole che conferiscono i rifiuti prodotti nei circuiti organizzati di raccolta. Inoltre, sono previste altre disposizioni di semplificazione amministrativa, è prorogato al 30 giugno 2014 il versamento del contributo annuale.

Dice Galletti: “Ho convocato per fine mese il tavolo di monitoraggio e concertazione con le associazioni interessate per approfondire l’introduzione di ulteriori norme di semplificazione”.

Tutto questo succede a pochi giorni dalla scadenza di fine mese, che avrebbe obbligato una serie di operatori della filiera dei rifiuti a realizzare alcuni importanti adempimenti. La normativa cambia, quindi.

All’inizio di quest’anno la maggioranza aveva presentato il decreto Milleproroghe, che conteneva il nuovo Sistri, sistema di tracciamento dei rifiuti in formato digitale ed elettronico, che dovrebbe sostituire l’archiviazione cartacea con bolla e documentazione, usato dai produttori e dai trasportatori di rifiuti urbani o speciali oltre certe soglie in cui si rende necessario l’accertamento.

Il decreto diventato legge prevede però che solo dal 2015 il Sistri sia destinato a diventare l’unica modalità di tracciamento degli scarti, specialmente realizzati dalle aziende o dei Raee. Con il termine a fine anno, si è mantenuto in vita il doppio binario del Sistri e della dichiarazione tradizionale: da una parte si è cercato di portare i soggetti coinvolti allo svolgimento delle registrazioni in direzione del nuovo meccanismo di memorizzazione nel database statale, dall’altra si è voluto evitare passaggi traumatici.

Scongiurato il salto brusco dal cartaceo al digitale, l’adattamento è poi stato favorito tramite il rinvio, inserito sempre nel Milleproroghe, del regime sanzionatorio per coloro che non abbiano effettuato le dichiarazioni tramite il nuovo Sistri: fino al prossimo gennaio, nessun rimedio disciplinare potrà essere contestato a chi non si sia aggiornato al nuovo meccanismo. Essendo rimasto in vigore anche il vecchio regime di tracciamento dei rifiuti, è ancora in calendario anche la scadenza del 30 aprile (domani) per inviare le comunicazioni secondo le disposizioni di legge.
Con il nuovo provvedimento, l’altro appuntamento del 30 aprile, cioè, il pagamento del contributo annuale, slitta al 30 giugno. In aggiunta, imprese al di sotto dei 10 dipendenti che producano rifiuti da scavo o demolizione, vengono risparmiati dagli effetti del nuovo programma. I produttori iniziali di rifiuti pericolosi da attività agricole o industriali, da scavo oltre i 10 dipendenti, da attività commerciali, sanitarie, da pesca, da stoccaggio o trasporto.

Scarica il nuovo decreto Sistri.

Redazione Tecnica

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