Il prossimo 1 giugno entra in vigore la nuova classificazione europea in materia di rifiuti, mentre all’interno dei confini italici siamo ancora alle prese con le problematiche legate al SISTRI, la piattaforma digitale che supporta il sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti.
Giovedì scorso 30 aprile è scaduto un importante termine: quello per il pagamento del contributo 2015 per il SISTRI. Contemporaneamente è scoccato il trentesimo giorno disponibile per effettuare la regolarizzazione del mancato pagamento di quello per il 2014. Quest’ultimo termine era scaduto a luglio ma le sanzioni erano state prorogate a partire dallo scorso aprile scorso.
Nel frattempo un discreto numero di imprese sul suolo italico (nell’ordine del migliaio) sono tuttora in attesa di sapere dal Ministero se potranno accedere al ravvedimento lungo per attenuare l’effetto delle sanzioni. Insomma il SISTRI rimane una questione aperta, e l’orizzonte dell’efficienza in relazione a questo tema sembra essere ancora lontana anni luce.
A tal riguardo non ma dimenticato che nelle scorse settimane le commissioni della Camera hanno approvato un emendamento che proroga dal 30 giugno al 31 dicembre 2015 il termine di entrata in vigore del divieto di smaltimento in discarica dei rifiuti (urbani e speciali) con PCI (Potere calorifico inferiore) superiore a 13.000 kJ/Kg. Leggi anche l’articolo Il SISTRI nun vo’ partì, sanzioni rinviate al 1° aprile dal Milleproroghe.
Con riferimento alla situazione di confusione vigente in relazione al sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti, è appena stato aperto presso il Ministero dell’Ambiente un tavolo di dialogo: l’ottica è quella di effettuare una sterzata in merito alla strategia. Un Tavolo che, secondo Gaetano Maccaferri, imprenditore bolognese, vicepresidente di Confindustria con delega alla semplificazione e all’ambiente, pare “andare nella direzione auspicata. Confindustria ha da tempo chiesto al ministero dell’Ambiente una radicale svolta sull’impostazione del sistema, indicando alcune necessarie semplificazioni affinché SISTRI sia utile per l’ambiente e per le imprese”.
Con esplicito riferimento alla svolta europea nella classificazione dei rifiuti, Confindustria ha chiesto l’avvio immediato di un tavolo di confronto con il Ministero finalizzato a riformare sostanzialmente la normativa SISTRI al fine di renderla coerente con la nuova impostazione. “Ad oggi infatti – conclude Maccaferri – rappresenta una delle principali problematiche per le imprese che troppo spesso si trovano di fronte a norme incoerenti, confuse e contraddittorie. Reputo quindi positiva la disponibilità del Ministero ad accompagnare questo processo di riforma con i necessari interventi normativi”.
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