RPT: oltre al Salva-Casa occorre un nuovo Testo Unico delle Costruzioni

Per la Rete delle Professioni Tecniche, il decreto in esame rappresenta un passo avanti, ma rimane una misura parziale che deve essere seguita da una riforma complessiva

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l DL 29 maggio 2024, n. 69, noto come DL Salva-Casa, è un provvedimento che introduce disposizioni urgenti in materia di semplificazione edilizia e urbanistica.

La Rete delle Professioni Tecniche (RPT), nel contesto dell’audizione presso la Commissione VIII (Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici) della Camera dei Deputati, ha elaborato un raccolta contenente proposte di emendamenti al decreto. L’obiettivo è migliorare l’efficacia del provvedimento e garantire una regolamentazione più organica e funzionale del settore edilizio.

Tuttavia la RPT ha richiamato l’attenzione sulla necessità di procedere, indipendentemente dall’approvazione dell’utile ma “parziale” provvedimento in esame, all’approvazione di un nuovo complessivo ed
organico nuovo Testo Unico delle Costruzioni
, prendendo a base ed aggiornandolo, secondo proposte che la stessa Rete ha predisposto, il documento approvato nel 2020 dalla Commissione Ministeriale (costituita da Ministeri, Conferenza Unificata Stato-Regioni, Associazioni e Organizzazioni del settore e RPT).

Per la Rete, il decreto in esame rappresenta un passo avanti, ma rimane una misura parziale che deve essere seguita da una riforma complessiva.

Vediamo di seguito quali sono le osservazioni, alle modifiche introdotte dal Decreto Salva-Casa e le proposte di emendamenti presentate dalla RPT.

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Indice

Art. 6 – Attività edilizia libera

Modifiche: inclusione di porticati, tende e vasche di raccolta di acque meteoriche tra le opere di edilizia libera.

Osservazioni: pur facilitando l’installazione di tali manufatti, si evidenzia la necessità di garantire il controllo delle caratteristiche tecnico-costruttive ed estetiche per evitare disomogeneità, soprattutto in edifici pluriunità.

Art. 9-bis – Stato legittimo

Modifiche: definizione dello stato legittimo dell’immobile basato sul titolo abilitativo originale o sugli interventi successivi.

Osservazioni: necessità di includere anche titoli come SCIA o DIA nella definizione di titoli abilitativi. Inoltre la RPT ritiene necessario un approfondimento interpretativo riguardante i fabbricati oggetto di fiscalizzazione per i quali sia stata versata la sanzione pecuniaria sulla differenza tra lo stato legittimo e la loro regolarizzazione edilizia.

Art. 23-ter – Mutamento d’uso urbanisticamente rilevante

Modifiche: consentiti mutamenti di destinazione d’uso senza opere all’interno della stessa categoria funzionale.

Osservazioni: la RPT apprezza la flessibilità introdotta, ma solleva preoccupazioni riguardo agli aumenti del carico urbanistico che possono derivare dai cambiamenti di destinazione d’uso.

Art. 34-bis – Tolleranze costruttive

Modifiche: introduzione di tolleranze percentuali per difformità edilizie minori.

Osservazioni: le tolleranze devono essere applicate in modo omogeneo per evitare disparità, specialmente in edifici pluriunità. Si propone una maggiore chiarezza sui limiti di tolleranza e l’esclusione delle tolleranze in aree soggette a vincolo paesaggistico.

Art. 36-bis – Accertamento di conformità per parziali difformità e doppia conformità

Modifiche: introduzione della possibilità di sanare interventi parzialmente difformi.

Osservazioni: si propone una revisione dell’articolo per includere condizioni di conformità più chiare, prevedere un adeguamento delle sanzioni per parziali difformità rispetto agli abusi edilizi totali e va definito e riallineato a livello statale il concetto di parziale difformità che ora si ricava per differenza dalla totale difformità o con variazioni essenziali (definite all’art. 32). Inoltre, sul tema della dichiarazione del tecnico abilitato sulla verifica della sussistenza di possibili limitazioni dei diritti dei terzi, RPT ricorda quanto previsto dal Cons. Stato Sez. IV sent. 6332 del 10 dicembre 2007 che ha chiarito che “In caso di rilascio di titolo abilitativo in sanatoria non spetta al Comune interessarsi degli aspetti civilistici potendo il soggetto terzo, che non subisce alcun pregiudizio dalla sanatoria, ottenere tutela innanzi al giudice ordinario”, per cui tale previsione va cancellata.

Proposte di emendamenti integrativi

La RPT suggerisce ulteriori emendamenti per migliorare la normativa edilizia.

  • Riduzione delle altezze interne minime degli edifici abitabili.
  • Facilitazione del cambio di destinazione d’uso senza opere.
  • Legittimazione degli interventi edilizi eseguiti prima del 1° settembre 1967.
  • Revisione dei meccanismi sanzionatori.
  • Introduzione di un’anagrafe digitale edilizia per migliorare la trasparenza e la conformità degli edifici esistenti.
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