Nei giorni scorsi il Collegio Nazionale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati ha presentato al TAR Lazio il ricorso contro il DPR n. 137/2012 di riforma delle professioni emanato dal Governo il 14 agosto 2012, dopo
aver segnalato i molti profili di criticità del provvedimento, ma senza esito.
“Noi non avremmo mai voluto ricorrere contro questo provvedimento ha commentato il Presidente del Collegio Nazionale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati, Roberto Orlandi – posto che condividiamo la maggior parte del principi contenuti nelle leggi di riforma dalle quali trova alimento il DPR; ciò che contestiamo, dunque, non è il processo di liberalizzazione delle professioni, che ci vede alfieri, ma il modo con cui il Governo lo ha attuato, secondo un principio di totale accentramento di funzioni, privando i Consigli Nazionali professionali dell’autonomia decisionale prevista per legge e, sul tirocinio professionale, ottenendo un risultato opposto a quello richiesto dalla legge n. 148/2011″.
“Sotto il profilo del tirocinio – ha aggiunto Orlandi – si può affermare che il DPR n. 137/2012 tradisce nella sostanza la delega di legge, peraltro ingessando, allungando e rendendo più gravoso lo svolgimento del tirocinio professionale. Cioè l’esatto contrario di quello che la legge n. 148/2011 si proponeva di fare”. Prosegue il Presidente Orlandi “Sempre in materia di tirocini il DPR n. 137/2012, incredibilmente, non si coordina neppure con le disposizioni precedenti, ed in particolare con il DR n. 328/2001 (che contiene, quanto ai tirocini, regole più favorevoli), sicché allo stato non si capisce se le norme precedenti siano ancora in vigore oppure no. La questione è, per l’Albo degli Agrotecnici, rilevantissima. Infatti in questi anni, abbiamo siglato Convenzioni per lo svolgimento del tirocinio professionale con ben 133 Corsi di laurea distribuiti su 33 ex-Facoltà universitarie; frequentano questi corsi migliaia di giovani, una parte dei quali fra pochi mesi si laureerà: essi hanno diritto di sapere se il tirocinio convenzionale svolto gli consente l’accesso all’Albo oppure no.”
Ora il Cnappc si schiera a fianco del governo contro l’iniziativa degli agrotecnici. In una lettera inviata al Ministro della Giustizia Paola Severino il presidente Leopoldo Freyrie sottolinea che “avendo notizia dell’impugnativa del DPR 137/2012 che è stata proposta dal Consiglio Nazionale degli Agrotecnici con ricorso depositato al TAR Lazio nella giornata del 13 novembre, La informo della nostra volontà di ricorrere ad adiuvandum, nel merito ma anche avverso l’istanza cautelare presentata dagli Agrotecnici.”
“Gli architetti italiani, infatti, – continua il testo – considerano l’iniziativa sbagliata nella sostanza e nel metodo: nella sostanza perché il DPR di Riforma delle Professioni è un testo equilibrato ed utile, che ha tenuto conto delle realtà professionali italiane, lasciando il giusto spazio di autoregolamentazione ai Consigli Nazionali, innovando le regole delle professioni, ma mantenendo saldi i principi di salvaguardia costituzionale; nella forma, perché l’Italia ha bisogno di riforme profonde sempre impedite, nell’ultimo ventennio, dalla logica del “nimby” e dell’interesse particolare che vince sul generale”.
L’impegno degli architetti italiani è ora quello di sensibilizzare gli altri Consigli Nazionali “per difendere un lavoro lungo e difficile che ha portato buoni risultati, anche grazie alla capacità di ascolto, di giudizio e di decisione del Ministro Severino”.
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