Approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri lo schema di decreto (si tratta di un d.P.R.) che riporta il regolamento di attuazione per la riforma delle professioni ordinistiche, secondo i principi dettati dall’articolo 3, comma 5, del decreto legge n. 138 del 2011.
“Lo schema di decreto – si legge in una nota diramata da Palazzo Chigi – contiene misure volte a garantire l’effettivo svolgimento dell’attività formativa durante il tirocinio e il suo adeguamento costante all’esigenza di assicurare il miglior esercizio della professione e quindi l’interesse dell’utenza”.
Tra le misure contenute nel regolamento inserita l’obbligatorietà della formazione continua permanente. La violazione di questi obblighi è sanzionata disciplinarmente. È stabilita inoltre l’obbligatorietà dell’assicurazione per i rischi derivanti dall’esercizio dell’attività professionale, della quale deve essere data notizia al cliente.
“La funzione disciplinare – prosegue il comunicato – è affidata ad organi diversi da quelli aventi funzioni amministrative; allo scopo è prevista l’incompatibilità della carica di consigliere dell’Ordine territoriale o di consigliere nazionale con quella di membro dei consigli di disciplina territoriali e nazionali corrispondenti”.
Infine via libera anche alla pubblicità informativa, che “è consentita con ogni mezzo e può anche avere ad oggetto, oltre all’attività professionale esercitata, i titoli e le specializzazioni del professionista, l’organizzazione dello studio e i compensi praticati”.
Quando entrerà in vigore il decreto sulla riforma delle professioni saranno abrogate tutte le norme incompatibili. Successivamente, il Governo, entro il 31 dicembre 2012, provvederà a raccogliere le disposizioni aventi forza di legge che non risultano abrogate per effetto dell’articolo 3, comma 5 bis, del decreto legge 138/2011.
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