Superbonus al 100% o al 90% per condomini e unifamiliari: le modifiche allo studio

Oltre ad una riduzione della percentuale, si parla di una limitazione in base al reddito del beneficiario o al tipo di immobile oggetto dei lavori (prima e seconda casa). La soglia di reddito probabilmente verrà calcolata in base al quoziente familiare

La misura più amata degli ultimi anni e allo stesso tempo maltrattata, quindi discussa, potrebbe cambiare volto e chissà diventare strutturale. L’ipotesi di una revisione del Superbonus era già stata presentata dal partito Fratelli d’Italia un mese fa.

Con il nuovo Governo Meloni e in vista della Legge di Bilancio 2023, il Ministero dell’Economia e delle Finanze sta studiano alcune ipotesi che prevedono una rimodulazione della detrazione che potrebbe passare dal 110% al 100% (o al 90%) e un ritorno delle unifamiliari tra gli immobili soggetti alla detrazione.

Con l’abbassamento dell’aliquota, il Governo intende ridurre i costi del Superbonus sulla spesa pubblica. Ricordiamo che Bankitalia con lo studio “Costs and benefits of the green transition envisaged in the Italian NRRP. An evaluation using the Social Cost of Carbon” ha ritenuto il Superbonus economicamente inefficiente richiedendo una necessaria revisione della misura.

L’agevolazione, che interessa condomini e unifamiliari, ha mosso fino ad ora investimenti nel settore edile per 51 miliardi di euro (*totale investimenti ammessi a detrazione – dato registrato da ENEA al 30 settembre 2022).

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Tuttavia, il Superbonus negli scorsi mesi ha subito un rallentamento a causa del blocco del meccanismo della cessione del credito e dai dati ENEA si evince un lieve calo degli investimenti rispetto ai mesi precedenti.

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Una volta raggiunte le scadenze, cosa accadrà al Superbonus? Il futuro della super agevolazione è ancora incerto ma tra le ipotesi possibili vi è quella di una revisione della percentuale che potrebbe cambiare e passare dal 110% al 100% (o al 90%). Fratelli d’Italia aveva già palesato l’intenzione di mettere mano alla super detrazione, prevedendo una probabile rimodulazione al 60-70 per cento e un’unica aliquota e non più a scaglioni, come attualmente previsto.

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Misura strutturale ma con alcuni correttivi

L’intenzione espressa in campagna elettorale da Fratelli d’Italia è quella di rendere la misura strutturale, ma dopo aver messo in atto alcuni correttivi ovvero, oltre ad una riduzione della deduzione dal 110% a una più contenuta, ad una diversificazione per l’accesso sulla base del reddito del beneficiario o al tipo di immobile oggetto dei lavori (prima e seconda casa). Difatti si parla di una soglia di reddito ancora da fissare che probabilmente verrà calcolata in base al quoziente familiare.

La nuova formula del Superbonus potrebbe concretizzarsi con la prossima Legge di Bilancio.

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ANCE – Associazione Nazionale dei Costruttori Edili ha inoltre presentato una proposta che interessa il Superbonus e i Bonus Edilizi in atto: ovvero una proroga di 6 mesi. In questo modo la scadenza Superbonus verrebbe posticipata a giugno 2024 per i condomini e a giugno 2023 per gli immobili unifamiliari.

L’Associazione motiva la necessità di tale proroga per via dei rallentamenti causati dallo stop delle cessioni del credito dovuti alle misure antifrode.

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Le scadenze in vigore

Per fine 2022 sono in scadenza il Bonus Facciate e il Bonus 75% per le barriere architettoniche.

Al momento le scadenze Superbonus sono:

  • condomini e mini condomini in mono proprietà (fino a 4 unità immobiliari), compresi quelli effettuati su edifici oggetto di demolizione e ricostruzione di cui all’articolo 3, comma 1, lettera d), del DPR 380/2001, al:
  • edifici unifamiliari:
    • 110% fino al 31 dicembre 2022 a condizione che alla data del 30 settembre 2022 sia stato realizzato il 30% dei lavori.

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Foto:iStock.com/scyther5

Redazione Tecnica

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