Restauro della Chiesa dei Gesuiti a Venezia: ponteggi Layher leggeri e versatili per un cantiere complesso

Per il restauro della chiesa di Santa Maria Assunta, gioiello barocco nel cuore di Venezia, Layher ha fornito un sistema di ponteggi multidirezionali Allround e travi Flex: soluzioni leggere, sicure e a basso impatto per operare in quota senza compromettere la pavimentazione storica e garantendo la continuità di culto e visite.

Come anticipato in un precedente articolo, torniamo a parlare dell’azienda Layher – dopo aver visto le sue realizzazioni per il Padiglione Italia alla Biennale di Architettura di Venezia 2025 – per scoprire un’altra opera provvisionale tra quelle allestite in questo periodo a Venezia: il ponteggio interno ed esterno per il restauro della chiesa di Santa Maria Assunta, detta comunemente Chiesa dei Gesuiti, considerata un gioiello barocco e nota in particolare per i ricchi decori in marmo verde e bianco e le illusioni ottiche che emulano pregiati tessuti.

Per eseguire il corposo intervento – che include il consolidamento degli stucchi e il restauro della facciata e della copertura, oltre al rafforzamento del campanile – sono stati utilizzati il ponteggio multidirezionale Allround, con un’altezza che all’esterno raggiunge i 38 metri, e la trave Flex. Vediamo meglio le caratteristiche dell’intervento, interessante anche perché progettato per preservare l’antica e pregiata pavimentazione e per permettere che la chiesa potesse continuare ad essere visitata dai turisti e fruita dai fedeli.

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Indice

Il contesto e le esigenze della committenza

Situata nel sestiere di Cannaregio, nel Campo dei Gesuiti, nei pressi di Fondamenta Nuove, la chiesa di Santa Maria Assunta fu edificata per la prima volta nel 1148 dall’ordine ospedaliero dei Cruciferi. Dopo innumerevoli e infelici vicissitudini, Venezia la cedette ai Gesuiti che, nel 1715, la abbatterono parzialmente per realizzarne una più grande, risparmiando controfacciata e campanile. L’edificio attuale, consacrato nel 1728, fu costruito nello stile predominante dell’epoca, il barocco, grazie al finanziamento della famiglia aristocratica veneziana Manin.

Le maestranze coinvolte furono dirette dall’architetto Domenico Rossi. La chiesa, contraddistinta da una straordinaria ricchezza di elementi decorativi, è un esempio di architettura gesuitica a navata unica con transetto inscritto. È celebre per gli stucchi e i marmi bianchi e verdi che imitano i tessuti di seta e velluto in voga a quel tempo, per le decorazioni del soffitto – che narrano il tema della spiritualità legata a Sant’Ignazio di Loyola – e per la presenza di opere come Il Martirio di San Lorenzo di Tiziano e L’Assunzione della Vergine di Tintoretto.

Il rilevante intervento di restauro ora in corso – eseguito dall’azienda veneziana Lithos – comprende, come accennato, il consolidamento degli stucchi, il restauro della facciata e della copertura, e il rafforzamento del campanile per una maggiore resistenza alle azioni sismiche e al vento.

La committenza aveva la necessità di installare una struttura provvisionale sicura e leggera, che permettesse di intervenire agevolmente sulle porzioni da restaurare, minimizzando il quantitativo in termini di volume e di peso sull’opera oggetto di restauro, preservandone l’antica pavimentazione. La soluzione progettata dall’azienda installatrice Metalmontaggi e da Layher ha permesso lo studio di un sistema leggero, a ridotto impatto, veloce da assemblare e dalle alte prestazioni, seppure con materiale completamente standard Allround.

I sistemi Layher

All’interno e all’esterno è stato utilizzato il sistema multidirezionale Allround. Nel dettaglio, è stato realizzato un ponteggio esterno, che raggiunge un’altezza di 38 metri, per intervenire sulle facciate principali e, parzialmente, sulla copertura, con l’inserimento di una torre scala a rampe in alluminio per garantire un accesso comodo e sicuro ai diversi piani di lavoro.

All’interno, nella navata centrale, si sono minimizzati gli appoggi a terra per ridurre le interferenze alla fruizione della chiesa stessa e preservare la pavimentazione. La piattaforma per poter intervenire sugli affreschi e sui soffitti è supportata da soli appoggi laterali, mentre una torre centrale, insieme a lunghe campate trasversali, permette una maggiore lavorabilità sulle superfici oggetto di intervento e, allo stesso tempo, riduce l’impatto visivo della struttura. Le altezze variano dai 16 metri nel perimetro della navata centrale ai 24 metri nella zona centrale.

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© Gloria Alberti
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© Gloria Alberti

Sistema Allround e trave Flex

Come abbiamo visto, Allround è il primo sistema multidirezionale al mondo, creato da Layher nel 1974: è contraddistinto dal ridotto volume di materiale necessario all’allestimento delle più diverse strutture, dalla rapidità di assemblaggio e dall’elevata sicurezza. La combinazione tra la velocità di connessione e l’assenza di giunzioni a bullone, permette di collegare tra loro ad angolo retto i diversi componenti oppure di orientarli a piacimento, garantendo la trasmissione ottimale dei carichi.

La Trave Flex invece è un profilo scatolare in alluminio di elevata capacità portante che si integra con i sistemi di ponteggio Layher, e in particolare con il sistema Allround, per facilitare la costruzione di opere sospese o a sbalzo. Le sue caratteristiche principali sono il peso ridotto, il rapido assemblaggio (grazie a un profilo superiore a forma di U che permette la connessione diretta degli impalcati), e l’alta resistenza. Tutte queste peculiarità la rendono un’alternativa efficiente ai tralicci in acciaio e in alluminio, dotati di una rigidezza a taglio e a torsione nettamente inferiore.

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© Gloria Alberti

Layplan Cad

Come per il Padiglione Italia alla Biennale di Architettura 2025, l’intervento è stato progettato con Layplan Cad, il software sviluppato da Layher che funziona come plug-in per Autocad e Bricscad per consentire la progettazione 3D di opere provvisionali e ponteggi complessi. Grazie a una libreria completa e dettagliata e a operazioni automatizzate, la progettazione delle opere provvisionali Layher è precisa e permette un’efficienza e una programmazione puntuale della gestione del cantiere, identificando potenziali interferenze e garantendo un’installazione senza intoppi.

Il commento di Layher

“Obiettivo primario per questo lavoro era la realizzazione di un ponteggio che, all’interno della chiesa, fosse leggero e il meno invasivo possibile. Con l’utilizzo del nostro sistema Allround e l’ausilio di elementi Allround LW (light weight) abbiamo diminuito il peso proprio della struttura, aumentandone allo stesso tempo la portata, potendo lavorare con campate di lunghezza maggiore. Una soluzione che ha permesso di garantire un’ottima accessibilità alla base – spiega Daniele Berlanda, direttore vendite di Layher – La sensibilità, la tecnologia e le soluzioni che Layher è in grado di sviluppare con i propri partner locali, come Metalmontaggi, è possibile grazie a una conoscenza profonda delle esigenze del settore del restauro, proveniente da oltre 80 anni di esperienza nella produzione di soluzioni per le opere provvisionali. Molte erano le tecnologie che avremmo potuto mettere in campo per questo cantiere ma, dopo un’attenta progettazione sviluppata da Metalmontaggi, abbiamo ritenuto che il sistema multidirezionale Allround, date le elevate prestazioni e l’indubbia versatilità, sarebbe bastato al soddisfacimento delle richieste. Grazie alla precisione degli elaborati grafici sviluppati, alla notevole esperienza del montatore e alla sinergia con Lithos, il cantiere non ha presentato criticità”.

Chi è Layher

Fondata nel 1945 in Germania, dove si trovano i siti produttivi, Layher produce opere provvisionali per i settori edilizia, industria ed eventi. Sin dall’inizio della sua storia, Layher è sempre stata pioniera: molte le innovazioni introdotte, tra cui la più importante, nel 1974, il primo ponteggio multidirezionale al mondo. Oggi l’azienda è presente con 45 sedi in tutto il mondo. In Italia è attiva dal 1994.

Per il progetto esaminato in questo articolo citiamo:

  • Paolo Pagnin, socio fondatore di Lithos srl
  • Ilaria Bellinello, restauratrice di Lithos srl, responsabile del restauro in corso
  • Dottor Fabrizio Magani, Dirigente stazione appaltante (e direttore generale per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Ministero della Cultura)
  • Dottor Antonio Tedeschi, responsabile del procedimento F.E.C. (Fondo Edifici Culto, Ministero dell’Interno)
  • Saverio Sisti, direttore generale Metalmontaggi srl
  • arch. Anna Chiarelli direzione lavori (Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna)
  • RUP arch. Silvia Degan (Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna)
  • Roberto Vesentini, Amministratore delegato Layher
  • Andrea Piovesan, sviluppo infrastrutture e restauro Layher
  • Alessandro Mazzali, responsabile area Nord-Est Layher

Per ulteriori informazioni
layher.it

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