Quali sono i requisiti professionali richiesti per diventare un certificatore energetico abilitato al rilascio dell’Attestato di Prestazione Energetica (il c.d. APE)? Dopo un periodo lungo ben otto anni, solo nel 2013 l’Italia ha finalmente fissato i criteri con il DPR 75/2013, che è stato oggetto di un’accurata analisi realizzata dal nostro blogger Enrico Ninarello nel post Competenze dei tecnici abilitati alla certificazione energetica, l’analisi del decreto.
Proviamo a definire in sintesi quattro punti importanti riguardanti i requisiti che deve possedere il certificatore energetico.
Certificatore energetico, chi può essere?
Il certificatore energetico abilitato a rilasciare l’attestato di prestazione energetica può essere sia una persona fisica sia una società. Ma quali società?
Il decreto specifica che possono diventare certificatori energetici:
– enti pubblici e gli organismi di diritto pubblico operanti nel settore dell’energia e dell’edilizia;
– organismi pubblici e privati qualificati ad effettuare attività di ispezione nel settore delle costruzioni edili, opere di ingegneria civile e impiantistica connessa, accreditati presso Accredia;
– società di servizi energetici (ESCO).
Vale la pena aggiungere che in tutti e tre i casi sopra ricordati, occorre che all’interno delle società operino dei tecnici abilitati.
Il certificatore energetico deve essere indipendente
Per attestare la propria indipendenza, il professionista deve firmare una sottoscrizione contenuta nell’attestato di certificazione energetica nei quali si dichiara, ai sensi degli articoli 359 e 481 del codice penale, l’assenza di conflitto di interessi attraverso il non coinvolgimento con il processo di progettazione e realizzazione dell’edificio nonché rispetto ai vantaggi che può trarne il richiedente (il committente), con il quale non può esserci parentela fino al quarto grado.
Il certificatore energetico deve essere qualificato
Oltre al requisito dell’indipendenza, il DPR 75/2013 elenca una serie di lauree del vecchio e del nuovo ordinamento che consentono l’attività di certificatore energetico. Ma la laurea da sola non basta. Altri elementi fondamentali sono, infatti, l’iscrizione al collegio o all’albo professionale (se previsto) e un certificato attestante l’esperienza nella progettazione di impianti ed edifici.
I corsi di formazione
Come specificato nel decreto, in alcuni casi specifici il titolo di studio, da solo, non è sufficiente ma occorre anche seguire un corso di formazione “integrativo” della durata di 64 ore che preveda alla fine un esame che verifichi le conoscenze acquisite.
I corsi di formazione per diventare certificatore energetico possono essere organizzati dalle università, da enti di ricerca, dagli ordini e collegi professionali e dalle Regioni o Provincie autonome.
Per sapere tutto sull’Attestato di Prestazione Energetica, consulta anche la nostra Pagina Speciale APE: Guida all’Attestato di Prestazione Energetica
Di Mauro Ferrarini
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