Regolamento Edilizio Tipo, sotto a chi tocca

Dopo il turno delle Regioni, non tutte rispettose dei termini previsti dal regolamento, il tempo è scaduto anche per la maggior parte degli 8000 Comuni italiani

Regolamento Edilizio Tipo, la lista nera dei ritardatari

Solo l’Umbria è in ritardo rispetto al termine ultimo per il recepimento del Regolamento Edilizio Tipo approvato con l’intesa Governo-Regioni-Enti locali il 20 ottobre 2016. Il tempo è scaduto anche per i Comuni, ad eccezione di quelli di Lombardia e Toscana. Vediamo nel dettaglio chi manca all’appello.

Perché l’Umbria è così in ritardo? La Regione dichiara di aver già approvato un regolamento tipo e che il passaggio dalla vecchia versione alla nuova, che coinvolgerà Comuni e categorie professionali, è in fase di ultimazione. Difficile però che i lavori finiscano prima della stagione estiva.

Emilia Romagna e Puglia le Regioni più attive

Tutte le 15 Regioni a statuto ordinario (senza contare quelle a statuto straordinario) hanno però accolto e recepito l’impianto strutturale delineato, alcune intervenendo nelle sezioni più sostanziali e cui era stata lasciata ampio margine di azione, ovvero le 42 definizioni uniformi dei paramentri edilizi. Sul piano di rilevanza urbanistico hanno agito Basilicata e Marche; Lazio, Liguria, Marche e Veneto invece hanno provveduto all’agevolazione del lavoro dei tecnici comunali, fornendo linee guida sulla loro applicazione. Lombardia, Toscana e Piemonte ne hanno addirittura aggiunti altri, ma il podio spetta a Puglia ed Emilia Romagna, dove dalle 42 definizioni di partenza si è arrivati rispettivamente a 53 e 59.

Per un utile riepilogo, con tutte le delibere delle Regioni, leggi lo speciale Regolamento Edilizio Tipo

Più tempo per i Comuni terremotati

I termini stabiliti dall’entrata in vigore del regolamento tipo regionale sono scaduti per tutti i Comuni italiani, eccetto quelli di Lombardia e Toscana che hanno avuto tempo rispettivamente fino al 29 aprile e al 23 marzo. Di base ogni consiglio comunale ha usufruito di 180 giorni dall’entrata in vigore del regolamento ripo regionale per adeguare il proprio regolamento edilizio, ma un bonus temporale è stato previsto per i Comuni terremotati di Marche, Lazio e Abruzzo, dove invece i termini di adeguamento decorrono dalla cessazione dello stato di emergenza.

In generale, si rileva un atteggiamento disomogeneo da parte delle amministrazioni comunali rispetto alla riorganizzazione dei regolamenti edilizi secondo lo schema approvato a ottobre 2016 e recepito delle Regioni. Il problema pare essere a monte, come dichiara in una lettera ai sindaci di fine gennaio l’assessore campano all’urbanistica: è complesso e macchinoso adeguare alla nuova struttura i regolamenti vigenti approvati quando ancora ai Comuni non era posto alcun vincolo attuativo.

Le criticità riscontrate da Regioni e Comuni

Sarà di certo utile il questionario relativo alle criticità appena avviato. Quanto si delineerà dall’esito di questi documenti sarà di certo utile per la creazione di un indirizzamento generale alle Regioni, favorendo così una maggiore uniformità dei regolamenti comunali all’interno delle Regioni stesse.

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