Quanto costa un impianto agrivoltaico e quali sono i guadagni?

Ecco un esempio con stime approssimative su quali sono i costi e i guadagni legati alla realizzazione di un impianto agrivoltaico

Quello agrivoltaico “è un sistema complesso, essendo allo stesso tempo un sistema energetico ed agronomico”, per cui presenta una maggiore variabilità nella distribuzione in pianta dei moduli, nell’altezza dei moduli da terra, nei sistemi di supporto dei moduli, oltre che nelle tecnologie fotovoltaiche impiegate.

Secondo le Linee Guida in materia di impianti agrivoltaici, un primo requisito utile nella progettazione dell’impianto agrivoltaico è quello di “creare le condizioni necessarie per non compromettere la continuità dell’attività agricola e pastorale, garantendo, al contempo, una sinergica ed efficiente produzione energetica”. Ovvero assicurare la continuità dell’attività agricola. In questo senso si dovrebbe garantire sugli appezzamenti oggetto di intervento agrivoltaico “che almeno il 70% della superficie sia destinato all’attività agricola”, sottolineano gli esperti nella pubblicazione del dicastero della Transizione ecologica.

Ma quanto costa un impianto fotovoltaico e quali sono i guadagni?

Trattasi di stime approssimative con il solo scopo di rappresentare un calcolo esemplificativo di massima. I numeri reali potrebbero essere sia superiori che inferiori a seconda dei fattori citati; inoltre vanno sottratti i costi dovuti alla manutenzione del sistema e a potenziali interventi di riparazione. Come anche da considerare l’assicurazione insieme ad altri vari costi generali. Inoltre da tener conto degli eventuali incentivi o sovvenzioni disponibili che potrebbero aumentare il reddito o abbassare il costo di installazione dell’impianto. I calcoli presi a titolo di esempio sono disponibili in Voci A., Cosa è l’agrofotovoltaico? Guida al funzionamento e agli incentivi 2023, 8 giugno 2023 e al link Sostariffe.

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Indice

Agrivoltaico: i costi

Occorre considerare per la realizzazione di un impianto agrivoltaico diverse voci di spesa: dall’acquisto dei moduli fotovoltaici e relativi componenti (inverter, strutture fisse o a inseguimento solare, ecc.) alla progettazione e alla preparazione del sito, posa in opera e messa in sicurezza dell’impianto. Da aggiungersi inoltre i costi operativi e di manutenzione nel corso della vita dell’impianto, che potrebbero includere la manutenzione dei pannelli, l’aggiornamento dell’equipaggiamento, la manutenzione del terreno e delle colture e la gestione del sistema di monitoraggio energetico.

Anche per i costi le Linee Guida del MITE offrono un riferimento concreto. Si legge che: “Le principali voci di costo per cui risultano importanti differenze sono le strutture di montaggio che a partire da 65 €/kW degli impianti a terra arrivano a 320-600 €/kW per sistemi a colture seminative e a 130-220 €/ kW per colture permanenti; si hanno poi la preparazione del sito e l’installazione, che da 150 €/kW di installazioni tradizionali giungono a 300 €/kW per sistemi a colture seminative”.

Ci sono poi i moduli (prezzo variabile da 220 a 350 euro al kW a seconda della tecnologia, valore relativo a strutture alte rispettivamente 5 e 3 metri, per sistemi su colture seminative e permanenti). Di seguito i costi complessivi, come riporta il documento: a partire dai circa 750 €/kW per gli impianti di tipo tradizionale (800 €/kW con inseguimento monoassiale, single tracker) si arriva a circa 1.200 €/kW per sistemi a colture seminative (con variabilità di circa 375 €/kW) e 950 €/kW per sistemi a colture permanenti (con variabilità di circa 270 €/kW). Mediamente si ha dunque, rispetto a un impianto tradizionale, un incremento del 60% per un sistema a colture seminative, e del 25% nel caso di un sistema a colture permanenti”.
 
C’è poi da considerare il costo livellato dell’energia (LCOE), di cui fa ampio cenno il documento MITE, portando due esempi relativi ad altrettante tipologie di sistemi agrivoltaici per colture permanenti (prodotta da piante che durano per varie stagioni) e colture seminative (quelle che si avvicendano nella coltivazione di cereali, legumi, ecc.). Nel primo caso si spazia in un range tra 60 e 76 €/MWh, nel secondo il costo è di 73-93 €/MWh. C’è poi da tenere in considerazione una variabilità che va da 15 euro al Megawattora per un impianto per colture seminative ai 25 €/MWh per le permanenti.

Rispetto a un impianto fotovoltaico a terra, la differenza di costo è sensibile (+35% circa) nel caso delle colture seminative, mentre è più moderata (+10%) nel caso delle permanenti.

Guadagni potenziali con 1 ettaro di fotovoltaico

Il guadagno può variare molto a seconda di numerosi fattori, tra cui l’efficienza dei pannelli solari utilizzati, l’esposizione al sole del luogo di installazione, la quantità di luce solare media durante l’anno nella specifica località e i costi dell’energia elettrica nella regione. Inoltre gli incentivi e le tariffe per l’energia rinnovabile possono influire significativamente.

Come esempio generico, se si utilizza un sistema ad alta efficienza che produce circa 1.500 kWh all’anno per ogni kWp installato, un impianto da 1 MWp (equivalente a circa 1.000 kWp e che normalmente copre un’area di circa un ettaro) potrebbe produrre 1.500.000 kWh all’anno.

Se si assume una tariffa di vendita dell’energia di 0,118 € per kWh, pari a quanto praticato dall’ARERA per il mercato tutelato a metà del 2023, il reddito annuo dalla vendita dell’energia sarebbe di 177.000 € all’anno.

Guadagni potenziali con 1 MW fotovoltaico

In media, possiamo assumere che un impianto da 1 MW possa produrre circa 1.200.000 kWh all’anno (assumendo una produzione media di 1.200 kWh per kWp, che è un valore ragionevole per molte regioni).

Se stiamo vendendo quell’energia per 0,118 € per kWh, allora il reddito annuale dalla vendita dell’energia sarebbe di circa: 1.200.000 kWh ∙ 0,118 €/kWh = 141.600 €.

Guadagni potenziali con un parco fotovoltaico

In ogni caso, la progettazione di un parco fotovoltaico deve considerare attentamente l’uso ottimale del terreno, l’accesso alla rete elettrica e l’impatto ambientale.

La dimensione di un parco fotovoltaico può variare notevolmente a seconda della quantità di terreno disponibile, degli obiettivi energetici e del capitale di investimento. Generalmente, un parco fotovoltaico si sviluppa su diverse decine di ettari.

Ad esempio, un parco fotovoltaico di 1 MW può occupare da 2 a 4 ettari di terreno, a seconda dell’efficienza dei pannelli solari e della densità di installazione. Tuttavia, ci sono parchi fotovoltaici molto più grandi. Ad esempio, il parco solare di Bhadla in India, uno dei più grandi del mondo, si estende su una superficie di oltre 10.000 ettari e ha una capacità totale di 2.245 MW.

Per saperne di più sull’agrivoltaico guarda la video-intervista di Ediltecnico all’arch. Alessandra Scognamiglio, presidente dell’Associazione italiana Agrivoltaico Sostenibile.

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Comunità Energetiche Rinnovabili (CER): Strategie, Norme e Applicazioni

Questo manuale analizza le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) sotto ogni aspetto: normativo, tecnologico, progettuale, organizzativo, economico e gestionale, con l’obiettivo di offrire al lettore, in un unico testo, un panorama esaustivo sull’argomento. L’opera affronta la parte strategica e normativa, ma offre al lettore anche considerazioni più strettamente tecniche con richiami ai regolamenti da osservare per la realizzazione di una Comunità Energetica Rinnovabile. Sono presenti anche gli aspetti economici e finanziari alla base della costituzione di una CER e un’ampia rassegna di casi studio e best practice, che traducono operativamente l’iter per la nascita di questi soggetti. Gli autori si sono soffermati anche nell’illustrare analiticamente le varie fonti di energia rinnovabile (fotovoltaica, eolica, da biomasse, ecc.) e le tecnologie specifiche attraverso le quali viene prodotta l’energia a beneficio di una comunità. L’opera si rivolge a tutti gli operatori (privati, imprese, progettisti, operatori del diritto e della p.a.) coinvolti nell’organizzazione e nell’implementazione di una comunità energetica rinnovabile, dalle più piccole alle più estese. Attualmente questa pubblicazione è l’unica nel panorama nazionale capace di illustrare a tutto tondo i diversi e complessi aspetti delle CER, grazie alla collaborazione nella sua stesura di molteplici professionalità, coordinate da Fabiana Cambiaso di ANTEL (l’associazione nazionale che riunisce i tecnici degli enti locali), che hanno contribuito fattivamente alla definizione degli scopi e dei contenuti dell’opera.Il testo è stato curato da Fabiana Cambiaso con i contributi di Marco Baudino, Matteo Caldera, Marco Ferraresi, Flavio Friburgo, Giuseppe Milano, Fabio Moretti, Domenico Passarella, Diego Pellegrino, Attilio Piattelli, Armando Pugno, Alfonso Scarano, Edoardo Zanchini, Carlo Zuccaro.

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