Ponti e viadotti esistenti: come si svolgerà la sperimentazione delle linee guida?

Il periodo sperimentale rappresenterà il banco di prova per le linee guida che potranno essere soggette a eventuali correttivi. Chi sarà coinvolto in questa fase? A ciascuno il suo ruolo.

Simona Conte 15/02/21

In attesa di una data esatta che segni l’inizio della sperimentazione delle linee guida ponti esistenti, l’ing. Edoardo Cosenza, presidente del consorzio interuniversitario ReLUIS (Rete di Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica), attraverso un’intervista rilasciata a Ingenio, ha illustrato i passaggi che verranno messi in atto durante la fase sperimentale che avrà durata di massimo 24 mesi.

Ricordiamo che le linee guida per la sicurezza di viadotti e ponti sono state introdotte con il DM 578 del 17 dicembre 2020, all’interno del quale viene indicato che la fase iniziale del monitoraggio interesserà le opere di Anas e dei concessionari autostradali che saranno coloro che andranno poi ad eseguire direttamente le verifiche.

Con il DM 578/2020 viene affidato al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici il controllo delle verifiche tramite ReLUIS, Centro di Competenza del Dipartimento di Protezione Civile, e l’istituzione di un’apposita Commissione di monitoraggio che avrà il compito di sovraintendere.

Le Linee Guida per la sicurezza di viadotti e ponti sono state approvate con un Decreto ministeriale, pertanto possono essere considerate gerarchicamente, a livello normativo, alla stregua delle NTC .

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Ponti e viadotti esistenti: a ciascuno il suo ruolo

Il consorzio ReLUIS, chiarisce l’ing. Cosenza, non si occuperà direttamente delle verifiche che invece verranno eseguite da Anas o dai concessionari autostradali, ma darà suggerimenti per le possibili interpretazioni delle Linee Guida e controllerà le verifiche che saranno onere dei professionisti scelti dai concessionari. ReLUIS, attraverso una rete nazionale di competenze universitarie nel campo della sicurezza strutturale dei ponti, eseguirà controlli specifici, anche sul posto, partendo proprio da Anas e dalle concessionarie autostradali così come previsto dal DM 578/2020. È da precisare che ReLUIS avrà un duplice ruolo, ovvero: di controllo e di supporto agli Enti Gestori.

Quale sarà il ruolo del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici? Il CSLLPP controllerà queste verifiche attraverso ReLUIS, soggetto attuatore della sperimentazione, e andrà a nominare una Commissione per sovraintendere l’attività di sperimentazione.

La Commissione di indirizzo e monitoraggio della sperimentazione, come specificato al comma 1 del DM 578/2020 è composta da tecnici esperti nel settore stradale ed autostradale, nominati con decreto del Presidente del Consiglio Superiore dei lavori pubblici, su parere del MIT, in carica ventiquattro mesi e rinnovabili per una sola volta. Per la partecipazione alla Commissione non è dovuto alcuna retribuzione né il rimborso delle spese.

Le concessionarie comunicheranno quali potrebbero essere i tronchi stradali da analizzare e verificare, queste verranno selezionate (anche sulla base alle risorse disponibili) dalla Commissione incaricata e i concessionari applicheranno quanto stabilito dalle Linee Guida sull’intero tronco. L’affiancamento di ReLUIS ai gestori in questa attività eviterà interpretazioni locali delle diverse fasi indicate dalle Linee Guida che prevedono anche il monitoraggio dell’opera.

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Qual è l’obiettivo della fase sperimentale linee guida ponti e viadotti esistenti?

Il periodo sperimentale rappresenterà il banco di prova per le linee guida che potranno essere soggette a possibili correttivi. L’ing Cosenza spiega che: “le Linee Guida hanno un carattere di forte innovazione, non esiste qualcosa di simile in Europa e manca l’ausilio degli Eurocodici, per questo l’attività di verifica servirà anche a valutare eventuali correttivi. Quindi sulla base dell’esperienza portata avanti in tutta Italia si potranno avere suggerimenti per la nuova versione delle norme che, per volontà del Presidente, potrebbe essere redatta dalla stessa Commissione”.

Ricordiamo che la copertura finanziare prevista dal decreto è pari a 15 milioni di euro destinati agli oneri per la realizzazione e la gestione della sperimentazione, ovvero servizi universitari, tra i quali le campagne sperimentali attuate per le indagini sullo stato di deterioramento delle strutture.

Sulla messa in sicurezza delle opere infrastrutturali, si stanno muovendo le cose. Si parla di un prossimo Decreto MIT – MEF attraverso il quale verranno stanziati fondi da un miliardo e 150 milioni di euro per rendere più sicuri ponti e viadotti esistenti sotto la gestione di Province e Città metropolitane.

Si tratta di risorse da distribuire su tre anni (350 milioni di euro per il 2021, 450 milioni per il 2022 e 350 milioni per il 2023) e destinate alla progettazione, all’esecuzione, alle spese tecniche per il miglioramento o adeguamento delle opere, al censimento, alla classificazione del rischio e alla verifica della sicurezza che andranno quindi inevitabilmente ad interessare l’applicazione delle linee guida.

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Leggi gli approfondimenti sulle linee guida ponti e viadotti esistenti a cura dell’ing. A. Grazzini:

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