Nel contesto delle ristrutturazioni condominiali, la normativa fiscale italiana prevede specifiche agevolazioni per i lavori di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica degli edifici.
La detrazione fiscale per i lavori di ristrutturazione è disciplinata dall’articolo 16-bis del TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi).
Attualmente, per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2024, la detrazione è fissata al 50% delle spese sostenute, con un limite massimo di spesa pari a 96 mila euro per unità immobiliare.
Tuttavia, se non verrà prorogata ulteriormente, a partire dal 1° gennaio 2025, la detrazione scenderà al 36%, con un limite massimo di spesa di 48 mila euro.
Per i lavori sulle parti comuni degli edifici residenziali, la detrazione è riconosciuta in base all’anno in cui viene effettuato il bonifico da parte dell’amministrazione del condominio e non in base all’anno in cui i singoli condòmini versano le proprie quote al condominio.
Caso pratico: versamenti nel 2024 e fatturazione nel 2025
Per chiarire il funzionamento della detrazione, Entrate risponde ad un contribuente che scrive alla posta di Fiscooggi.it.
Supponiamo che nel 2024 i condòmini versino le loro quote per i lavori di ristrutturazione al condominio. Parte di questi importi sarà fatturata dalla ditta esecutrice nel 2024 e parte nel 2025. La domanda che si pone è: per le somme versate nel 2024 ma fatturate nel 2025, quale sarà la percentuale di detrazione applicabile?
La detrazione dipende dall’anno in cui viene effettuato il bonifico da parte del condominio. Pertanto, i condòmini potranno usufruire della detrazione del 50% per tutti i bonifici che l’amministratore del condominio effettuerà nel corso del 2024. Per i bonifici che verranno effettuati nel 2025, a meno che non intervenga una nuova proroga, la detrazione sarà del 36%.
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento