Dopo la candidatura del dicembre scorso, otto edifici progettati dall’architetto Frank Lloyd Wright, tra cui ovviamente il Guggenheim Museum di New York e le residenze Fallingwater e Robie House, sono stati ufficialmente inclusi nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO (World Heritage List).
Riuniti sotto la denominazione The 20th-Century Architecture of Frank Lloyd Wright, gli edifici erano già stati proposti per l’inclusione nel 2015, ma la decisione era stata rimandata, e ora l’associazione proponente – Frank Lloyd Wright Building Conservancy – ha revisionato la candidatura, che è stata esaminata dall’ICOMOS (International Council on Monuments and Sites), per conto del Comitato del Patrimonio Mondiale*. La decisione finale è stata presa ieri, 7 luglio 2019, nel corso del 2019 World Heritage Meeting che è attualmente in corso a Baku, in Azerbaijan. Oltre alle architetture di Wright, sono state inserite nella lista mondiale anche le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, che hanno portato a 55 i siti italiani presenti.
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Gli otto edifici di Frank Lloyd Wright ora Patrimonio UNESCO, situati in sei diversi stati americani – Arizona, California, Illinois, Pennsylvania, New York e Wisconsin – sono, in ordine cronologico:
– Unity Temple, Oak Park, Illinois (progetto: 1905, realizzazione: 1906-1909)
– Frederick C. Robie House, Chicago, Illinois (progetto: 1908, realizzazione: 1910)
– Taliesin, Spring Green, Wisconsin (progetto: 1911, realizzazione: 1911-1959)
– Hollyhock House, Los Angeles, California (progetto: 1918, realizzazione:
1918-1921)
– Fallingwater, Mill Run, Pennsylvania (progetto: 1935, realizzazione: 1936-1939)
– Herbert and Katherine Jacobs House, Madison, Wisconsin (progetto: 1936,
realizzazione: 1936-1937)
– Taliesin West, Scottsdale, Arizona (realizzazione iniziata nel 1938)
– Solomon R. Guggenheim Museum, New York, New York (progetto: 1943,
realizzazione: 1956-1959).
L’insieme degli otto edifici è andato ad unirsi a una lista di oltre mille siti Patrimonio dell’Umanità – a cui nel corso del 2018 si era aggiunta anche Ivrea, città industriale del XX secolo e di cui fanno parte anche 17 opere di Le Corbusier – andando a costituire il ventiquattresimo sito collocato negli Stati Uniti.
Leggi (e scarica) il documento di presentazione che è stato inviato all’UNESCO, con immagini ed elaborati grafici delle otto opere di Wright, qui.
Per vedere la World Heritage List UNESCO completa
whc.unesco.org
* Il Comitato del Patrimonio Mondiale, per esaminare le candidature ricevute, si avvale della valutazione di tre organismi tecnici: ICOMOS per i siti culturali, IUCN per i siti naturalistici, e ICCROM, specializzato nella conservazione e nel restauro del patrimonio culturale. Questi organismi avviano una lunga istruttoria tecnica che prevede varie fasi (che comprendono sopralluoghi e colloqui approfonditi con i proponenti e con tutti gli attori interessati). Il Comitato si riunisce una volta l’anno e può decidere di: iscrivere il sito nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO; rinviare il sito, riconoscendone il valore universale, ma posticipandone l’iscrizione in attesa di una parziale riformulazione della candidatura; differire il sito, non riconoscendone ancora pienamente il valore universale e richiedendo maggiori elementi di valutazione; bocciare il sito, non riconoscendone il valore universale ed escludendo la ripresentazione della candidatura.
Articolo originariamente pubblicato su Architetti.com
Immagine: Solomon R Guggenheim Museum, interni, photo by David Heald © Solomon R. Guggenheim Foundation
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