A partire dal 1° gennaio 2025, i professionisti che operano in regime forfettario potranno emettere fatture semplificate anche per importi superiori a 400 euro, eliminando così un vincolo presente fino ad oggi.
Questo cambiamento fa parte di un processo di armonizzazione con la normativa europea, derivante dall’attuazione delle direttive UE n. 2020/285 e n. 2022/542, il cui scopo è quello di semplificare gli obblighi amministrativi per le piccole imprese, specialmente negli scambi transfrontalieri. Vediamo nel dettaglio come funziona la disciplina attuale e quali novità saranno introdotte.
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Indice
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Il regime forfettario è una scelta vincente per chi si appresta ad iniziare la professione o l’attività autonoma.La possibilità di fatturare senza IVA rende più convenienti per i clienti le prestazioni di chi fa questa scelta, e per i primi cinque si pagano le imposte con la tassa ultraridotta al 5%, che sale poi al 15% a regime.Ma come si aderisce a questo regime fiscale privilegiato?L’eBook fornisce tutte le risposte in maniera chiara e semplice, illustrando le regole e i soggetti ammessi (oltre ai casi in cui non è possibile optare per questa opzione).Vengono forniti dei calcoli di convenienza per aiutare a decidere se aderire o meno al forfettario e si spiegano bene gli aspetti relativi al regime IVA, agli obblighi e al meccanismo della flat taxLisa De SimoneEsperta in materia legislativa, si occupa di disposizioni normative e di giurisprudenza di interesse per il cittadino. Collabora da anni con Maggioli Editore, curando alcune rubriche on line di informazione quotidiana con particolare attenzione alle sentenze della Corte di Cassazione in materia fiscale e condominiale.
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Regime forfettario: caratteristiche e semplificazioni principali
Il regime forfettario, lo ricordiamo, è stato introdotto con la Legge n. 190/2014 e rappresenta un’opzione semplificata di tassazione per le piccole imprese, artigiani e professionisti individuali. I requisiti principali per accedervi includono: ricavi o compensi non superiori a 85.000 euro annui; spese per il personale non superiori a 20.000 euro.
Questo regime consente una gestione semplificata della contabilità e prevede il pagamento di un’unica imposta sostitutiva, pari al 15% del reddito imponibile, calcolato in base a un coefficiente di redditività che varia a seconda dell’attività svolta (per i primi cinque anni di attività, l’aliquota è ridotta al 5%).
I contribuenti in regime forfettario godono di una serie di semplificazioni in ambito IVA. Tra i principali vantaggi:
- Esenzione dall’addebito dell’IVA in fattura ai clienti;
- Esenzione dagli obblighi di liquidazione e versamento dell’IVA;
- Esonero dalla tenuta dei registri IVA e dalla presentazione della dichiarazione annuale IVA.
A fronte di queste agevolazioni, i forfettari sono comunque tenuti all’emissione delle fatture, che dal 2025 potranno essere semplificate senza limiti di importo.
Fatturazione semplificata forfettari, disciplina attuale
Attualmente, la fatturazione semplificata è regolata dall’articolo 21-bis del D.P.R. n. 633/1972, che stabilisce un limite di 400 euro per l’emissione di questo tipo di fattura. Questo tetto, inizialmente fissato a 100 euro, è stato successivamente innalzato con il decreto del 2019, mantenendo comunque la restrizione per operazioni di importo superiore a 400 euro.
La fattura semplificata rappresenta uno strumento volto a ridurre gli oneri amministrativi per le piccole operazioni. Si differenzia dalla fattura ordinaria per un contenuto ridotto: tra le informazioni minime richieste ci sono la data di emissione, i dati anagrafici delle parti coinvolte, la descrizione dei beni o servizi, e l’ammontare complessivo della transazione con l’imposta inclusa.
Fattura semplificata senza limiti dal 2025
Con l’entrata in vigore della nuova normativa, i contribuenti in regime forfettario potranno emettere fatture semplificate anche per importi superiori a 400 euro. Questo cambiamento è parte di un ampio processo di armonizzazione con le normative europee, recepite dall’Italia tramite lo schema di decreto legislativo che attua le direttive UE n. 2020/285 e n. 2022/542.
Il decreto legislativo approvato dal Consiglio dei Ministri il 7 agosto 2024 e attualmente all’esame del Parlamento, introduce dunque una deroga all’articolo 21-bis del D.P.R. n. 633/1972. Le partite IVA ordinarie, invece, continueranno a essere soggette al limite di 400 euro per l’emissione di fatture semplificate.
Per essere valida, la fattura semplificata deve contenere alcuni elementi minimi, tra cui:
- Data di emissione e numero progressivo della fattura;
- Dati anagrafici e numero di partita IVA del cedente e del cessionario;
- Descrizione dei beni o servizi forniti;
- L’ammontare complessivo e l’imposta inclusa, o dati per calcolarla.
Chi può beneficiare della fattura semplificata senza limiti?
Le nuove disposizioni sono rivolte esclusivamente ai contribuenti in regime forfettario. Gli altri contribuenti, anche se soggetti a regimi semplificati, non potranno emettere fatture semplificate per importi superiori a 400 euro.
Inoltre, è importante sottolineare che la fattura semplificata non può essere utilizzata per alcune operazioni specifiche, come le cessioni intracomunitarie o le operazioni in regime di inversione contabile.
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