Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) ha pubblicato le prime FAQ relative all’obbligo di stipulare polizze assicurative contro calamità naturali ed eventi catastrofali (ndr dette anche polizze Cat Nat), rivolto alle micro, piccole, medie e grandi imprese.
Ricordiamo che con il Decreto Legge n. 39 del 31 marzo 2025, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, sono stati ridefiniti i termini per l’adempimento: le medie imprese dovranno adeguarsi entro il 1° ottobre 2025, mentre le micro e piccole imprese avranno tempo fino al 31 dicembre 2025. Le grandi imprese, invece, restano soggette all’obbligo dal 1° aprile 2025, con una moratoria applicabile di 90 giorni.
I primi chiarimenti erano già arrivati da ANIA, L’Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici che ha pubblicato una serie di FAQ per chiarire dubbi sull’obbligo delle polizze catastrofali introdotto dalla Legge di Bilancio 2024 >> ne abbiamo parlato meglio qui <<
Analizziamo di seguito alcuni dei chiarimenti riportati nelle FAQ del MIT.
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Da non perdere
L’influenza del rischio idrogeologico nella valutazione di infrastrutture e strutture esistenti
Viste le problematiche relative al dissesto idrogeologico a cui sono soggette le infrastrutture su tutto il territorio nazionale, il libro vuole illustrare, in modo chiaro e con esempi concreti, le tecniche di analisi relative alla sicurezza di ponti e viadotti soggetti a rischio fondazionale, idraulico, da frana e idrogeologico. Dalle analisi numeriche, riportate nel libro, si evince come, ad esempio, le frane o i fenomeni di erosione localizzata, per fondazioni in alveo, sono molto pericolosi per la stabilità globale del ponte in quanto incidono su strutture esistenti spesso dotate di scarsa robustezza. Gli interventi di mitigazione del rischio su infrastrutture esistenti, o nel caso di nuove realizzazioni, come ad esempio i tiranti applicati in testa ai cordoli di paratie, oppure il sistema di micropali in fondazione, risultano molto efficaci a contrastare, rispettivamente, le spinte del terreno e la perdita di porzioni di terreno al di sotto delle fondazioni. Il libro, pertanto, è di sicuro interesse per i tecnici del settore, in particolare per gli ingegneri strutturisti e geotecnici. FRANCESCO OLIVETOStrutturista, Geotecnico, specializzato nelle verifiche sismiche di edifici esistenti soggetti a danno inglobato. Collaboratore esterno con il Gruppo Sismica srl per la formazione continua e lo sviluppo di metodologie di calcolo di strutture in muratura e in c.a. in condizioni di danno pregresso e attuale ai fini della stima della capacità residua. Consulente Scientifico della Stacec Srl sulle tematiche relative al degrado di strutture ed infrastrutture.MATTEO FELITTIStrutturista, Ispettore Ponti e Titolare dello studio tecnico ENGINEERING & CONCRETE CONSULTING, si occupa principalmente di calcolo strutturale, dissesti statici nelle costruzioni esistenti, degrado dei materiali e di tecnologia del calcestruzzo presso importanti aziende del settore. Cultore di Scienza delle Costruzioni ICAR/08 e Docente di “Calcolo Automatico delle Strutture” presso la Facoltà di Architettura – Università degli Studi di Napoli, Federico II. Consulente Scientifico della Stacec Srl sulle tematiche relative al degrado di strutture ed infrastrutture.DANILO PELLEStrutturista, socio della società di Ingegneria Cooprogetti Soc. Coop., si occupa principalmente di progettazione infrastrutturale, geotecnica, progettazione BIM e ispezione di ponti. BIM Coordinator certificato Accredia, Ispettore di Ponti di 2° Livello certificato Accredia.”
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Indice
Chi deve stipulare la polizza e su quali beni
In base al Decreto interministeriale 30 gennaio 2025, n. 18, ogni impresa con sede legale in Italia o stabile organizzazione sul territorio nazionale è tenuta a stipulare una polizza assicurativa contro calamità naturali ed eventi catastrofali. L’obbligo riguarda i beni impiegati nell’attività d’impresa, anche se non di proprietà diretta.
Il riferimento normativo per l’individuazione dei beni assicurabili è l’art. 2424, primo comma, sezione Attivo, voce B-II, numeri 1), 2) e 3) del codice civile, ovvero terreni, fabbricati, impianti, macchinari e attrezzature.
Sono esclusi i beni già coperti da polizze analoghe, anche se stipulate da soggetti diversi dall’imprenditore. Le imprese agricole, invece, non rientrano nell’obbligo. Anche le attività esercitate presso l’abitazione rientrano nell’obbligo limitatamente alla porzione dell’immobile destinata all’impresa.
Beni esclusi e casi particolari
Non tutti i beni sono soggetti all’obbligo assicurativo. Il decreto esclude esplicitamente gli immobili in costruzione, poiché rientrano nella voce B-II, numero 5) del bilancio, non contemplata dalla norma.
Sono inoltre esclusi i beni gravati da abusi edilizi o costruiti senza autorizzazioni regolari.
I veicoli iscritti al Pubblico Registro Automobilistico (PRA) non sono compresi nella definizione di attrezzature industriali e commerciali e pertanto, non rientrano tra i beni assicurabili.
L’obbligo non sussiste nemmeno per quelle imprese che, pur essendo registrate nel Registro delle imprese, non possiedono né utilizzano beni rientranti tra quelli definiti dall’art. 2424 c.c.
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Modalità di stipula della polizza e tempistiche
L’obbligo assicurativo può essere assolto anche tramite adesione a polizze collettive, offrendo così flessibilità alle imprese nella scelta delle modalità di copertura.
Per quanto riguarda le polizze già attive prima dell’entrata in vigore del decreto, l’adeguamento alle nuove disposizioni dovrà avvenire al primo rinnovo utile o al successivo quietanzamento.
Ambito di applicazione e profili soggettivi
Il campo di applicazione del decreto è ampio e coinvolge tutte le imprese iscritte al Registro delle imprese ai sensi dell’art. 2188 del codice civile, senza distinzione in base alla sezione di iscrizione.
L’unico discrimine resta l’assenza di beni rientranti tra quelli descritti nel decreto: in tal caso, l’obbligo di stipula non sussiste.
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Governo del territorio e strumenti di piano
PER GOVERNARE IL TERRITORIO L’URBANISTICA IMPIEGA UN LINGUAGGIO VIVO, IN CONTINUA EVOLUZIONE, integrando saperi dell’architettura, delle scienze giuridiche, economiche, agronomiche, sociali, storiche, ambientali, geografiche e amministrative. Quando un urbanista si esprime dicendo che: “…il PSC, il POC e i PAC rispondono alla 5, valorizzando la concertazione in attuazione del principio di sussidiarietà” e un collega gli risponde riferendosi alle “NA del PDR del PGT per l’ADR nell’ambito del TUC”, impiegano un corpus linguistico che si declina in sigle, locuzioni e numeri di legge e che non lascia spazio all’interpretazione discrezionale. Una terminologia a tre dimensioni che conforma i luoghi e la vita delle comunità, innescando processi sul territorio che si sviluppano nel tempo. Per orientarsi in questo labirinto lessicale, il volume affronta gli aspetti concettuali, teorici e applicativi della pianificazione urbanistica ordinaria alla luce delle più recenti innovazioni legislative e procedurali e offre una raccolta ragionata degli aspetti tecnici, gestionali, normativi e istruttori della pratica di governo del territorio, alle diverse scale del piano. Trasponendo la vastità della materia pianificatoria in un testo d’immediata consultazione, con oltre 650 voci, 165 disposti normativi e indici analitici che permettono di individuare facilmente gli elementi d’interesse, l’opera rappresenta uno strumento fondamentale per accompagnare urbanisti, progettisti, giuristi, amministratori, docenti e studenti nella pratica quotidiana.Stella Agostini architetto e dottore di ricerca in Ingegneria Agraria, è professore associato di Tecnica e Pianificazione Urbanistica all’Università degli Studi di Milano, dove insegna presso la Facoltà di Scienze e Tecnologie. Consulente di numerosi enti, lavora su metodi e strumenti per la pianificazione sostenibile dei territori alle diverse scale, con specifica attenzione agli aspetti agroecologici ambientali e alla valorizzazione del patrimonio rurale. Con Maggioli ha pubblicato: Ambiente Territorio Città. Quando le risorse diventano emergenze (2022), Urbanistica periagricola. Pratiche di rigenerazione territoriale (2018), Architettura rurale nel paesaggio (2017), Progettare in area agricola (2011), Guida alla pianificazione territoriale sostenibile. Strumenti e tecniche di agroecologia (2010), Beni culturali, agricoltura e territorio (2009) e Recupero e riuso degli edifici rurali (2008).
Stella Agostini | 2024
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