Senza entrare nelle solite ma giuste polemiche che l’ alluvione di Genova ha risvegliato (lo abbiamo già fatto…: in Italia non si fa mai nulla quando è necessario o prima, in Italia si tende sempre a dare la colpa alla BUROCRAZIA, alibi del secolo) vediamo cosa si andrà a discutere agli Stati generali del dissesto idrogeologico.
Ma invece, perchè no?, mettiamo anche noi il becco nelle polemiche post alluvione di Genova, così, en passant: ecco il video di Crozza a Dimartedi. Senza dimenticare l’hashtag terribile inventato per l’occasione: #piùstatomenogenerali.
Lo scopo degli Stati generali del dissesto idrogeologico è quello di:
– Presentare il nuovo modello di lavoro,
– Presentare le nuove normative e gli strumenti per eliminare ritardi, inerzie e incuria,
– Far partire la più urgente delle opere pubbliche: la prevenzione e la riduzione dei rischi rappresentati da alluvioni e frane.
“Far partire la più urgente delle opere pubbliche: la prevenzione e la riduzione dei rischi rappresentati da alluvioni e frane”. Dopo un’ alluvione, o un disastro, è sempre urgente, ma non se ne fa mai niente.
Il numero degli interventi previsti – da Accordi di programma Stato-Regioni siglati nel lontano 2009-2010 e da richieste successive in seguito ad eventi meteo devastanti – è di 3.395 opere anti-alluvioni e per la messa in sicurezza dalle frane e 183 opere per depurazione scarichi urbani e disinquinamento di fiumi e laghi. Complessivamente, circa 4 miliardi di euro in totale. Di questi, solo il 3,2% degli interventi (109) è concluso, il 19% (631) è in corso di esecuzione e il 78% sono fermi, ostaggi di burocrazia.
Ah, la burocrazia.
Nel bilancio dello Stato sono utilizzabili 1.6 miliardi di euro stanziati con Delibera Cipe nel 2012 per opere urgenti di fognature e depuratori nelle Regioni del Sud (la maggior parte tra Sicilia e Calabria).
Il Governo ha affidato a una Struttura di missione il compito di fare coordinare Ministeri, Protezione civile, Regioni, Enti locali, Consorzi di bonifica, Provveditorati alle opere pubbliche, Genio Civile ed enti e soggetti locali, allo scopo di trasformare in cantieri oltre 2,4 miliardi di euro non spesi dal 1998 per ridurre stati di emergenza territoriali.
Chi parteciperà agli Stati generali sul Dissesto idrogeologico?
Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Graziano Delrio, del Capo del Dipartimento della Protezione Civile Franco Gabrielli, del Ministro dell’Ambiente, tutela del territorio e del mare Gian Luca Galletti, parlamentari, Presidenti di Regione nominati Commissari di Governo contro il dissesto, sindaci, enti e soggetti che operano sul territorio, geologi, climatologi, volontari e angeli del fango.
Gli Stati generali del dissesto idrogeologico si terranno nella “Nuova Aula dei Gruppi Parlamentari della Camera dei Deputati” dalla Struttura di Missione #italiasicura contro dissesto Idrogeologico e per lo sviluppo delle infrastrutture idriche voluta dal Governo e guidata da Erasmo D’Angelis operativa dal luglio scorso per affrontare e risolvere i ritardi clamorosi di due settori in emergenza e in infrazione europea con pesanti sanzioni in arrivo.
Dopo gli interventi degli Angeli del Fango per l’ alluvione di Genova, e in loro onore (come se servisse a qualcosa), gli Stati generali si chiameranno “Fuori dal fango! gli stati generali contro il dissesto idrogeologico”.
Saranno in grado di superare il mostro Burocrazia.. fra un mese?
(Eppure, quest’anno, prima dell’alluvione di Genova, e le altre alluvioni di questi giorni, l’allarme per il dissesto idrogeologico era già stato lanciato: Dissesto idrogeologico, il giovane Renzi pressato anche dall’ANCE)
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