Dissesto idrogeologico e geohazards: nasce il progetto Perseidi

Il progetto, guidato da Incofil Tech, in collaborazione con quattro università italiane, si avvale del contributo della Provincia Autonoma di Trento e prevede lo sviluppo di soluzioni di protezione dalla caduta massi, innovative e sostenibili

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La perdita legata ai danni da dissesto idrogeologico negli ultimi 40 anni nel nostro Paese ammonta a 51 miliardi di euro. Per fronteggiare in modo sistematico il problema in Italia, si stima un fabbisogno minimo di 26,58 miliardi di euro per opere di prevenzione e mitigazione.

In questo scenario, l’innovazione nel campo delle soluzioni di mitigazione del dissesto idrogeologico diventa una componente strutturale e strategica non solo per l’economia del Paese, ma anche per la sicurezza delle persone e delle comunità locali.

Incofil Tech, azienda all’avanguardia nella tecnologia del settore delle funi in acciaio, annuncia il lancio di Perseidi, progetto quadriennale di ricerca e sviluppo nel campo delle protezioni contro la caduta massi e colate di detriti realizzato anche con contributo della Provincia Autonoma di Trento e in collaborazione con l’Università di Trento, il Politecnico di Torino, l’Università degli Studi di Torino e l’Università degli Studi della Basilicata.

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Incofil Tech annovera come partner commerciale del progetto Perseidi Officine Maccaferri, leader internazionale nel settore dell’ingegneria civile e ambientale, guidata dal CEO Lapo Vivarelli Colonna.

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Perché è nato il Progetto Perseidi?

Perseidi nasce con l’obiettivo di condurre studi e test approfonditi e sviluppare soluzioni innovative al fine di prevenire e ridurre gli effetti potenziali dei dissesti idrogeologici, raggiungendo un approccio condiviso a livello globale alle soluzioni di protezione dalla caduta massi ancora non standardizzate, mirando a creare anche nuovi standard di riferimento. Il progetto è ad oggi tra i più grandi al mondo per ampiezza dell’area destinata ai test di impatto dinamico e riunisce i migliori esperti di settore a livello internazionale e istituti accademici italiani.

Il progetto sarà supervisionato da un Advisory Board internazionale, il cui obiettivo è identificare e raccogliere le necessità emerse nei diversi paesi in termini di sistemi di protezione dalla caduta massi e protezione contro le colate detritiche, al fine di sviluppare un approccio condiviso a livello globale.

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Un campo prove per testare le strutture

Perseidi prevede la definizione dei criteri di progettazione delle nuove soluzioni attraverso la creazione di un campo prove, che sarà suddiviso in un’area destinata ai test su strutture di controllo di colate detritiche e in un’area destinata ai test su strutture paramassi. Sarà poi valutata la possibilità di applicare un nuovo “componente elastico” realizzato con materiali tipo SMA, definiti a memoria di forma, già utilizzati in altri settori industriali ma non in quello ingegneristico per i sistemi di protezioni da caduta massi.

Uno dei macro obiettivi del progetto è quello di rendere più sostenibili le soluzioni grazie ad una più precisa progettazione, che comporta una ottimizzazione dei materiali, e ad una minore necessità di manutenzione nel tempo. Il completamento dell’area di test, da realizzarsi nel campo prove di Faida, comune di Baselga di Pinè (TN), è previsto entro la fine del primo quadrimestre 2024. I crash test dinamici saranno avviati a partire dal secondo quadrimestre del 2024.

Roberta Borghi, Amministratore Unico di Incofil Tech, ha commentato: “Siamo lieti di essere capofila di un progetto ambizioso e innovativo che intende definire nuovi percorsi nel campo della prevenzione e mitigazione dei rischi connessi al dissesto idrogeologico, contribuendo alla salvaguardia di persone e infrastrutture. Perseidi rappresenta un esempio concreto e di successo della sinergia tra enti pubblici, mondo accademico e settore privato a tutela del territorio ed è per noi motivo di orgoglio offrire il nostro know-how tecnico per individuare un approccio condiviso a livello globale sulle soluzioni di protezione dalla caduta massi”.

Maurizio Fugatti, presidente della Provincia autonoma di Trento, ha dichiarato: “Il progetto Perseidi è un’iniziativa concreta e di sistema che rafforza la capacità del Trentino di rendere operative soluzioni di mitigazione del rischio idrogeologico che siano sostenibili sia dal punto di vista ambientale, economico e sociale. Questa importante iniziativa vede le imprese del nostro territorio in prima fila nelle frontiere dell’innovazione, in collaborazione con il sistema universitario e della ricerca, per realizzare benefici concreti a favore della sicurezza di tutti i cittadini e della tutela del nostro ambiente, che è splendido ma ha i suoi aspetti di fragilità che vanno presi in considerazione e mitigati”.

Comunicato stampa a cura dell’Ufficio Stampa Community Group

Per ulteriori informazioni
incofil.it

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“Un testo che declina dettagliatamente un concetto che reputo alla base della progettazione strutturale” (Franco Bontempi).“Nel volume non ci si limita ad introdurre in modo semplice la problematica, ma si guida il lettore alla comprensione della risposta strutturale agli eventi inattesi attraverso esempi concreti” (Ivo Caliò)La robustezza di un sistema strutturale e geotecnico è intesa, sostanzialmente, come la capacità di prevenire o ridurre le conseguenze derivanti da un evento locale (eccezionale e/o estremo).Il testo, suddiviso in due parti distinte per un’agevole consultazione, affronta con piglio autorevole e approccio operativo il tema – ancora oggi poco conosciuto – della valutazione del comportamento strutturale attraverso gli indici di robustezza.Tra i molteplici aspetti trattati, il manuale analizza, in dettaglio, il fenomeno del collasso progressivo, le forme con cui può manifestarsi ed i relativi meccanismi di innesco e propagazione, proponendo, poi, esempi di interventi di retrofitting per ottimizzare la risposta strutturale.Inoltre, vengono riportati, in maniera esaustiva, numerose applicazioni numeriche per la stima degli indici di robustezza, con particolare riferimento alle strutture esistenti in c.a., murature e opere geotecniche.Tali casi studio, rappresentano utili strumenti operativi per lo strutturista che si occupa di tali tematiche.Matteo FelittiTitolare dello studio ENGINEERING & CONCRETE CONSULTING, si occupa principalmente di calcolo strutturale, dissesti statici nelle costruzioni esistenti, degrado dei materiali e risoluzione di contestazioni. Cultore di Scienza delle Costruzioni ICAR/08, docente Esterno di “Calcolo Automatico delle Strutture” presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II.Francesco OlivetoIngegnere specializzato nell’ambito strutturale e geotecnico. Collabora con Gruppo Sismica srl per la formazione e lo sviluppo di metodologie di calcolo di strutture in muratura e in c.a. in condizioni di danno pregresso e attuale ai fini della stima della capacità residua.Gli Autori, in collaborazione con STACEC Srl, hanno sviluppato e implementato, nel software FaTA Next, alcuni modelli di degrado per la valutazione degli indicatori di rischio su strutture in calcestruzzo armato con danno inglobato. Tale argomento sarà oggetto di una prossima pubblicazione.

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Redazione Tecnica

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