Via libera alla direttiva UE Case Green. Dopo un anno di dibattito vede la luce un testo che impegna i paesi membri a migliorare le prestazioni energetiche degli edifici per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Per questo dal 2028 tutti gli edifici pubblici e dal 2030 tutti i nuovi edifici residenziali dovranno essere costruiti per essere a emissioni zero.
Dal 2040 sarà vietato installare caldaie a gas e utilizzare combustibili fossili. Forte spinta per l’installazione dei pannelli solari, che saranno fin da subito obbligatori su tutti gli edifici pubblici. I singoli Paesi avranno due anni di tempo per adottare piani nazionali di intervento da trasmettere poi a Bruxelles. Il governo, intanto, ha già annunciato una complessiva revisione dei bonus per il risparmio energetico che sono in scadenza a fine anno.
Vediamo cosa si può fare nel frattempo.
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La Casa a Consumo Zero
L’efficientamento energetico degli edifici è un tema ineludibile, che sta comportando e comporterà, sempre più in futuro, una vera e propria rivoluzione (tecnologica e progettuale) per i tecnici e i progettisti, a partire dalla direttiva EPBD (c.d. direttiva Case Green). Questo manuale si prefigge lo scopo di accompagnare e aiutare il lettore nel comprendere e governare le nuove modalità progettuali che porteranno entro il 2050 il nostro parco immobiliare a essere “a emissioni zero”.L’opera, in particolare, fornisce informazioni, consigli di buona pratica e spunti di riflessione utili sia in fase di progettazione che in fase di realizzazione degli interventi, offrendo una solida impostazione rispetto a quali siano gli aspetti da tenere in considerazione e a come affrontarli.Il manuale approfondisce l’aspetto dell’efficientamento energetico finalizzato alla riduzione dei consumi.Lo scopo è duplice: fornire un’analisi critica delle principali tecnologie impiegate in ambito edilizio per gli interventi di efficientamento energetico, tanto negli edifici di nuova costruzione quanto negli edifici esistenti, e promuovere un approccio progettuale olistico, che consenta di non perdere di vista il quadro d’insieme, per garantire – oltre il risparmio energetico anche il comfort termoigrometrico ed acustico, la sicurezza strutturale e antincendio dei fabbricati.Virginia Luisella PascaleProgettista e DL specializzata in interventi di riqualificazione del patrimonio edilizio esistente. Ha conseguito la Laurea Specialistica in Ingegneria presso il Politecnico di Milano ed è iscritta all’Ordine Ingegneri di Milano, presso cui partecipa attivamente ai lavori di diverse Commissioni. Ha svolto attività di progettazione e project management per gli appalti del sito Expo2015 e attualmente si occupa di interventi di ristrutturazione, efficientamento energetico e risanamento acustico di edifici esistenti. Svolge attività di docenza, per corsi di formazione inerenti la prestazione energetica e acustica degli edifici. È abilitata come Certificatore energetico di Regione Lombardia, Tecnico Competente in Acustica, Professionista Antincendio e Coordinatore per la sicurezza, è inoltre iscritta all’Albo nazionale CTU.
Virginia Luisella Pascale | Maggioli Editore 2024
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Indice
Direttiva Case Green, cosa cambia: gli edifici da ristrutturare
Per rispettare gli obbiettivi almeno il 16% degli edifici pubblici con le peggiori prestazioni andrà ristrutturato entro il 2030 e il 26% entro il 2033.
Per quelli residenziali si tratterà di ridurre del 16% i consumi energetici degli edifici entro il 2030, e del 22% entro il 2035 per arrivare nel 2050 alle zero emissioni previste per l’intero stock abitativo. In Italia si tratta di 12,2 milioni di edifici, la metà dei quali nelle classi energetiche più basse.
Per garantire flessibilità ai governi gli Stati potranno scegliere di applicare esenzioni per gli edifici storici e di elevato valore architettonico, per gli edifici agricoli, per scopi militari e per quelli utilizzati solo temporaneamente. I singoli piani nazionali di ristrutturazione dovranno prevedere una tabella di marcia per indicare la via da seguire per centrare gli obiettivi, con indicatori di progresso misurabili.
Riscaldamento e incentivi
Al di là degli interventi generali con la direttiva Case Green è stata comunque decretata la fine delle agevolazioni fiscali per le caldaia a gas proprio a partire dal 1° gennaio del prossimo anno. Da questa data sarà possibile riconoscere agevolazioni fiscali solo per i sistemi ibridi, ossia per gli impianti costituiti da una caldaia a gas abbinata ad una pompa di calore realizzati in maniera tale da poter essere utilizzati anche senza sostituire i radiatori.
Con questi sistemi di fatto si può ridurre l’apporto del gas per il riscaldamento sfruttando la funzione della pompa di calore. Per chi volesse cambiare caldaia fin da subito per i sistemi di questo tipo potrà ancora approfittare dell’Ecobonus al 65% con detrazione in dieci anni, o del Conto termico del GSE che consente di avere un rimborso immediato della spesa con la stessa aliquota, e che vale sia per i singoli appartamenti che per i condomini. Agevolate con la stessa aliquota anche le caldaie a pompa di calore, destinate però solo a condomini e villette a causa delle dimensioni, e che rendono il massimo di fatto solo se abbinate ai pannelli solari.
Pannelli con lo sconto e tariffe incentivanti
Per gli impianti fotovoltaici, peraltro, fino al prossimo 31 dicembre è possibile contare sulla detrazione del 50%, che è riconosciuta non solo a chi installa i pannelli per la prima volta ma anche in caso di revamping, ossia per gli interventi di potenziamento dell’impianto già in funzione, sia con l’aggiunta di nuovi elementi sia con la sostituzione dei vecchi con nuovi più efficienti.
Il bonus si potrà abbinare con le tariffe incentivanti per l’energia prodotta e autoconsumata, che saranno riconosciute dal Gse per un periodo di 20 anni.
Gli incentivi andranno non solo alle CER ma anche per i gruppi di autoconsumo a livello condominiale e per chi si allaccerà ad impianti fotovoltaici di altri produttori. Tra l’altro, come previsto nell’ambito del decreto CER, sarà dato sempre più spazio alle Esco, le Energy Service Company, ossia società certificate che si occuperanno sia della realizzazione dell’impianto, che della sua gestione, mantenendone la proprietà e quindi realizzandolo senza costi a carico degli utenti.
Cambiare gli infissi per ridurre i consumi
Chi decide di abbattere i consumi fin da subito comunque potrà ancora far conto sul Bonus infissi al 50%. Cambiare gli infissi può consentire di risparmiare fino al 20% sui costi di riscaldamento.
Bonus del 50% anche per chi decide di installare tende solari per ridurre l’uso dei climatizzatori d’estate. Può invece contare sullo sconto fiscale del 65% chi decide di installare sistemi intelligenti per la gestione automatica di tutti gli impianti di climatizzazione puntando sulla domotica.
u003eu003e Vorresti saperne di più sui Bonus per sostituire gli infissi? Scarica l’e-book u003cemu003eu003cstrongu003eBonus Infissi e Serramentiu003c/strongu003eu003c/emu003e di Antonella Donati u0026lt;u0026lt;
Torna lo sconto in fattura ma solo per i redditi bassi
Quanto alla riforma degli incentivi fiscali che dovrà essere operativa da prossimo anno, secondo quanto preannunciato dal governo, si punterà su aliquote differenziate in base ai livelli di efficienza energetica e agli obiettivi da conseguire a livello di edificio.
Torneranno anche sconto in fattura e cessione del credito, ma solo per i contribuenti con i redditi più bassi, su modello di quanto previsto lo scorso anno per il Superbonus nelle villette.
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