La diagnostica termografica applicata ai sistemi di isolamento termico a cappotto (ETICS) rappresenta un metodo non distruttivo e altamente efficace per valutare la qualità della posa e individuare eventuali anomalie o difetti.
ANIT (Associazione Nazionale per l’Isolamento Termico e Acustico), in collaborazione con Caparol, offre una guida dettagliata su come condurre indagini termografiche, sia passive sia attive, per garantire l’efficienza e la durabilità dei sistemi ETICS. Il manuale fornisce indicazioni sull’uso delle termocamere, descrivendo dettagliatamente le procedure di indagine e presentando casi studio che illustrano le diverse applicazioni pratiche. Questo approccio permette agli addetti ai lavori di identificare e correggere tempestivamente eventuali difetti, migliorando l’efficienza energetica e la durabilità degli edifici.
Vediamo di seguito alcune indicazioni utili contenute nel manuale disponibile sul sito dell’ ANIT.
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Da non perdere
Progettare e costruire case green
Questo testo tecnico, aggiornato alla recente Direttiva EPBD (c.d. Case Green), fornisce informazioni su come si progetta e si costruisce una casa green, dalle fondazioni al tetto. L’opera è strutturata in capitoli, che fanno riferimento alle singole parti componenti costruttive dell’edificio, come le fondazioni, le pareti, il tetto, i solai, ecc.Gli elementi costruttivi e i materiali sono analizzati distinguendo le loro componenti bioedii e sostenibili, considerando che i due termini non sono sinonimi dello stesso concetto. Rappresenta il più recente e completo tentativo di sistematizzazione delle conoscenze, delle tecniche e dei materiali rappresentativi di un approccio “green” all’edilizia.Ma la bioedilizia non è semplicemente “l’arte del costruire secondo natura”. Come evidenzia l’Autore: La casa green, come ogni altra forma costruttiva, è basata su mediazioni, ovvero sull’accettazione anche di quei materiali e quelle tecnologie non propriamente derivati dalla natura, ma che costituiscono una conditio sine qua non, perché non hanno una valida alternativa “naturale” e quindi sono indispensabili al raggiungimento di uno scopo preciso.Operare green o in bioedilizia non vuol dire quindi rifiutare ed escludere a priori i materiali di sintesi, ad esempio, ma, al contrario, ottimizzarne l’uso.L’opera, quindi, per la sua completezza, il rigore scientifico e la trattazione mai astratta, guida il lettore in un appassionante percorso tecnico ed etico per imparare a progettare e costruire case sostenibili, green ed ecologiche.Roberto Sacchiarchitetto libero professionista, titolare dello studio Cultura&Ambiente, consulente CasaClima ed esperto in ecologia dell’architettura, con esperienza ultratrentennale nello studio dei materiali e degli isolanti in edilizia. Co-fondatore dell’INDEP (Istituto Nazionale di Diagnostica e Patologia Edilizia), dal 2005 svolge attività di docenza al Master Polis Maker del Politecnico di Milano.
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La normativa sul sistema a cappotto
L’utilizzo dei sistemi a cappotto è regolato dalla norma UNI/TR 11715, pubblicata nel 2018, che fornisce linee guida dettagliate per la progettazione e l’installazione corretta degli ETICS. Questa norma è essenziale per progettisti, imprese e tecnici, poiché definisce gli standard di riferimento per componenti, preparazione del supporto, requisiti degli isolanti, e manutenzione.
Inoltre, la diagnostica termografica rientra in un quadro normativo ampio, che include le norme UNI EN 16714, UNI 13187, UNI 11867, UNI ISO 18434-1 e UNI EN ISO 9712, ciascuna con specifiche tecniche e requisiti per l’utilizzo delle termocamere e la qualificazione del personale.
Il progetto di studio CAPIR
Nel manuale ANIT viene presentato il progetto CAPIR, nato per studiare in dettaglio il comportamento termico dei sistemi a cappotto, attraverso la realizzazione di un manufatto specifico rivestito con pannelli isolanti Capatect Dalmatiner® (EPS additivato con grafite).
La parte superiore del manufatto presenta comuni errori di posa, mentre la parte inferiore è stata posata a regola d’arte. Questo progetto ha permesso di analizzare le differenze termiche e individuare eventuali difetti tramite indagini termografiche.
Le indagini termografiche passive sono state condotte sfruttando la trasmissione del calore dall’interno riscaldato verso l’esterno, senza sollecitazioni termiche esterne. Ad esempio, un’indagine passiva condotta ha rivelato che le differenze di temperatura superficiale possono essere utilizzate per individuare i tasselli e verificare la coerenza del sistema di posa. L’analisi dei termogrammi permette di identificare difetti come l’accostamento scorretto dei pannelli o la presenza di giunti di malta, che possono compromettere l’efficacia dell’isolamento termico.
Le indagini attive, invece, prevedono l’applicazione di sollecitazioni termiche esterne, come l’irraggiamento solare, per attivare una risposta termica nel sistema a cappotto. Questo tipo di indagine è stata effettuata monitorando il comportamento termico del manufatto durante le fasi di caricamento (esposizione solare) e scaricamento (ombreggiamento). I risultati hanno mostrato che i materiali con diverse capacità termiche e conducibilità termica reagiscono in modo diverso, permettendo di identificare anomalie nella posa dei pannelli e dei tasselli.
Casi di Studio
Il manuale presenta inoltre diversi casi di studio che illustrano le applicazioni pratiche delle indagini termografiche.
Cappotto con tasselli senza rondelle montati “a filo”: in questo caso, l’indagine ha rivelato la presenza dei tasselli più caldi e lo schema di posa, evidenziando anche errori come l’allineamento scorretto dei giunti tra i pannelli.
Cappotto posato con tasselli: le indagini hanno mostrato che, in condizioni quasi stazionarie, la tassellatura appare poco evidente, ma le differenze di temperatura tra tassello e pannello permettono comunque di identificare difetti di posa.
Cappotto posato senza tasselli e con giunti di malta: l’assenza di tasselli ha evidenziato errori di posa con giunti di malta, rilevabili grazie alle differenze di temperatura tra pannello e malta.
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