Molti si domandano come si faccia a chiudere una partita iva, date le tante leggende che circolano su costi e tempistiche. Vediamo come e se si può procedere online e senza costi, per ditte individuali, autonomi, professionisti, società e associazioni.
Partita iva, i passi per chiuderla
L’iniziativa deve essere del titolare della partita iva stessa, in quanto non essendo un procedimento automatico, va effettuata mediante la compilazione e la trasmissione online di uno specifico modello; tale modello è diverso a seconda della natura dell’attività che si vuol chiudere e con una procedura diversa in base all’obbligo o meno, sempre nel caso di un’impresa, di essere iscritta nel Registro delle Imprese o nel Registro delle notizie economiche e amministrative (Rea).
La partita iva può essere chiusa ricorrendo ad Entrate solo se l’attività è stata aperta prima di aprile 2010, quindi prima dell’entrata in vigore dell’obbligo da parte delle imprese tenute all’iscrizione nel Registro delle imprese.
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Da aprile 2010 le nuove imprese devono utilizare la procedura telematica semplificata della comunicazione unica alla Camera di commercio per l’apertura, variazione e cessazione dell’attività.
Agenzia accetta il modello di cessazione atività anche per i soggetti non obbligati all’iscrizione al Registro delle imprese, cioé:
– professionisti;
– collaboratori e coordinati continuativi;
– venditori porta a porta;
– esercenti attività occasionali o saltuarie artistiche;
– imprese agricole con volume di affari inferiore a 10.329,13 euro;
– aziende coniugali;
– associazoini tra imprese, professionisti e agricoltori;
– enti non commerciali, a patto che svolgano un’attività economica strumentale a quella istituzionale che sono obbligati all’iscrizione nel REA;
– società di mutuo soccorso.
Quando è meglio chiudere la p.iva e quanto costa?
La chiusura può essere effettuata in qualunque periodo dell’anno, nello specifico entro 30 giorni dalla variazione/cessazione dell’attività con le stesse modalità previste per l’apertura dell’attività.
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Non costa nulla chiudera la partita iva, ad eccezione della cancellazione dal Registro delle imprese, se previsto ed eseguito. In tal caso le spese corrisponderanno alla somma di:
– diritti di segreteria (iscrizione, modifica e cessazione);
– modello R su supporto cartaceo (per associazioni, fondazioni, comitati, enti non societari, unità locali di imprese estere), pari a 23 euro;
– modelli UL e S5 per via telematica, pari a 30 euro;
– su supporto informatico digitale, pari a 50 euro;
– società semplice, pari a 18 euro;
– imposta di bollo non prevista.
E per ditte individuali, professionisti, autonomi e artigiani?
In questo caso si dovrà presentare a Entrate il modello AA9/11, modello variazione dati o cessazione attività ai fini iva delle persone fisiche, precompilato entro 30 giorni dall’evento di variazione o cessazione, con una delle seguenti modalità:
– compilando un modello AA9/11 da inviare per via telematica, online, mediante il servizio Entratel; autonomamente se si possiedono le credenziali oppure rivolgendosi a caf, patronati o commercialisti;
– presentando due modelli AA9/11 direttamente o tramite persona delegata, a un qualsiasi ufficio di Agenzia delle Entrate;
– compilando e spedendo un modello AA9/11 tramite servizio postale con raccomandata A/R a qualsiasi ufficio dell’Agenzia delle Entrate, allegando copia di un documento di identificazione del dichiarante.
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In pratica, si può concludere che chiudere la p.iva è gratuito e non comporta costi fissi e spese per bolli.
Ricordiamo però che è fondamentale indicare nel modello da compilare il codice dell’attività economic che si intende cessare, presente all’interno della tabella dei codici attività Codifica automatica dell’attività economica Ateco2007.
Cessazione d’ufficio della partita iva: costi e sanzioni
Entrate stabilisce la chiusura d’ufficio di una partita iva se il suo titolare non ha esercitato nelle tre annualità precedenti attività di impresa o attività artistiche o professionali. Il contribuente riceve in questo caso una comunicazione che lo informa della chiusura della partita iva. Se l’utente dovesse ritenere errata la valutazione di Entrate, potrà rivolgersi a un ufficio per provare la propria qualificazione di soggetto passivo ai fini iva.
Inoltre, grazie alla legge di Bilancio di quest’anno, la chiusura di partita iva inattiva non è soggetta a sanzioni.
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