Bonus Ristrutturazioni 2025: detrazione prima casa al 50%, seconda casa al 36%

Poche novità per i Bonus Edilizi. La manovra 2025 porterà con sé il Bonus Ristrutturazioni al 50%, ma solo sulla prima casa. Per le seconde case la detrazione resta, ma si riduce al 36%. Riconfermato il Bonus Mobili

Lisa De Simone 16/10/24

Sì al Bonus Ristrutturazioni al 50% anche per il 2025 ma solo sulla prima casa. Riconferma in parallelo anche del Bonus Mobili. Per le seconde case la detrazione resta ma si riduce al 36%. Queste le novità che saranno nella manovra di Bilancio che prevede un complessivo intervento sulle detrazioni Irpef con l’obbiettivo di favorire i redditi più bassi e le famiglie con più figli a carico.

Per i dettagli bisognerà attendere il testo, al momento ci sono solo le indicazioni date dal ministro Giorgetti e dal viceministro Leo che hanno illustrato le misure ai giornalisti.

Nessuna indicazione sulle sorti dell’Ecobonus.

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Indice

Prima casa con detrazione al 50% anche nel 2025

Anche per il prossimo anno, dunque, per gli interventi di ristrutturazione sulla prima casa sarà possibile continuare ad usufruire dell’aliquota maggiorata al 50% e del massimale di spesa fissato a 96 mila euro.

La proroga però, come detto, riguarda esclusivamente l’abitazione principale. Per le case diverse dalla prima, invece, si applicheranno le disposizioni previste dal decreto 39/2024 per cui l’aliquota di detrazione si ridurrà al 36% e la spesa ammessa a 48 mila euro. Ulteriore riduzione al 30% prevista poi a partire dal 2028.

Bonus Mobili ancora per un anno

Un po’ a sorpresa, insieme alla proroga dell’aliquota più elevata è arrivata anche quella per il bonus mobili. Ancora per un anno, dunque, sarà possibile usufruire della detrazione del 50% per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici da destinare alla casa ristrutturata. Fermo il tetto di spesa fissato, come quest’anno, a 5 mila euro, comprensivo di eventuali spese già effettuate nel 2024 sullo stesso immobile. La detrazione spetta esclusivamente a chi gode anche del Bonus Casa.

Nessuna indicazione sul Bonus Verde

Al momento sembra invece destinato a sparire il Bonus Verde, la detrazione del 36% su una spesa massima di 5 mila euro riservata a chi effettua interventi straordinari di manutenzione di giardini o allestisce per la prima volta aree verdi. Non se ne è fatto alcun cenno nel corso della conferenza stampa.

Detrazione massima rapportata al reddito?

Al di là di queste prime indicazioni sono comunque ancora molti i punti che dovranno essere chiariti. Giorgetti e Leo, infatti, hanno confermato l’intenzione del governo di voler privilegiare, per quanto riguarda le detrazioni, i redditi più bassi e i nuclei familiari con più figli fiscalmente a carico. Il viceministro Leo ha chiarito che il governo è comunque al lavoro sulla complessiva revisione del meccanismo delle detrazioni, sulla falsariga di quanto già oggi previsto.

È già in vigore, infatti, un tetto massimo di reddito oltre il quale alcune detrazioni fiscali si riducono fino ad azzerarsi. Sono previste due soglie di reddito a 120 mila e 240 mila euro. In sostanza in base a questo meccanismo l’agevolazione spetta per intero ai titolari di reddito complessivo fino a 120 mila euro: oltre questo limite decresce in base al seguente calcolo 100 x (240 mila – reddito complessivo) / 120 mila, e si azzera al raggiungimento di un reddito complessivo pari a 240 mila euro. La lista delle detrazioni che si riducono in base al reddito è molto lunga e va dalle spese di istruzione a quelle per le assicurazioni sulla vita alle spese per intermediazione immobiliare, alle spese per i canoni di locazione degli studenti fuori sede.

Da vedere se il meccanismo si applicherà anche ai Bonus Casa.

Revisione delle rendite e case fantasma

Intanto è comunque confermata l’intenzione del governo di “spingere” i contribuenti che hanno usufruito dei bonus per riqualificare a aggiornare le rendite catastali, su modello si quanto già previsto per il Superbonus con la legge di Bilancio per il 2024. Per questo ci sono anche controlli rafforzati con apposite liste messe a punto dall’Agenzia delle entrate, che spedirà anche lettere con l’invito a mettersi in regola. Al di là del Superbonus al momento l’obbligo di revisione della rendita catastale scatta quando i lavori effettuati comportano un incremento del valore di mercato dell’immobile di almeno il 15%. Nell’ambito della manovra questa soglia potrebbe essere confermata, ma potrebbero esserci anche specifiche indicazioni per quel che riguarda la tipologia di lavori effettuati e per i quali si è utilizzata l’agevolazione fiscale.

Sul fronte immobiliare, poi, il governo ha giù messo nero su bianco che sarà lanciata a breve una nuova campagna per far emergere le case fantasma e recuperare gettito anche a favore dei comuni che potranno contare su nuove entrate grazie all’applicazione dell’IMU su immobili fino sfuggiti all’imposizione.

Ecobonus ancora nelle nebbie

Infine c’è da sottolineare che nel corso della conferenza stampa non è stato toccato il tema dell’Ecobonus. Ancora da capire, dunque, come sarà effettivamente rimodulata questa agevolazione che è in scadenza a fine anno per i singoli contribuenti. Resta invece confermata l’aliquota del 65% per le spese dal 1° al 31 gennaio 2025 per gli interventi di Superbonus realizzati in ambito condominiale, contro il 70% previsto fino a fine anno.

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